Index - Ottobre 1998


COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC Associazione per i diritti degli utenti e consumatori URL: http://www.aduc.it mailto aduc.it{Sostituisci con chiocciola}aduc.it Tel.055290606 - 0552302266

FORZA MINISTRO MACCANICO, NON CEDA ALLE LUSINGHE DELLA TELECOM. MA PERCHE' LE TARIFFE TELEFONICHE DOVREBBERO AUMENTARE? NESSUNO CE L'HA SPIEGATO E PERCIO' SENTIAMO PUZZO DI FREGATURA E DI CARTELLO MONOPOLISTICO.

Firenze, 30 Settembre 1998. Il ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico fa sapere che non e' scontato che le tariffe telefoniche urbane debbano aumentare, e che comunque e' compito dell'Authority. "Una buona premessa che ci fa dire: ministro Maccanico tenga duro!" Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Oltre a renderci edotti dell'iter, ministro Maccanico, operi perche' non si faccia l'ennesimo scippo dalla borsa degli utenti. Infatti non riusciamo a trovare una sola ragione per cui dovrebbero aumentare le tariffe urbane, in un mercato in forte espansione, con nuovi attori sul mercato che dovrebbero renderlo molto piu' vivo, la diffusione della telematica domestica che fara' impennare i consumi urbani ... tutti elementi che dovrebbero provocare una tendenza contraria di quello che invece si sta verificando. Quel che piu' sconcerta e' che, a parte il silenzio scontato di Telecom, e' l'altrettanto silenzio delle nuove aziende che si stanno affacciando nelle comunicazioni urbane, Infostrada in primo luogo. Da un aumento delle tariffe urbane ne trarrebbero vantaggio anche loro, e quindi, in una logica di profitto assistito e non di mercato, aspettano solo che chi deve decidere lo faccia, tanto il demerito non verra' attribuito a loro, ma a chi ha potere. Noi dell'Aduc siamo molto, ma molto diffidenti, e per questo non abbiamo partecipato agli inutili incontri con l'Authority, dove il potere delle associazioni come le nostre e' inesistente, e la loro presenza serve solo a giustificare meglio questa sconsiderata richiesta di nuove tariffe. Non solo, ma registrate le richieste, e soprattutto i silenzi, sentiamo puzzo di cartello monopolistico delle aziende delle telecomunicazioni a danno degli utenti e consumatori. Dalla padella del monopolio alla brace del cartello monopolistico? Si', e' proprio il caso di denunciarlo.

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L'ADUC LANCIA UNA CAMPAGNA PER IL DIRITTO DEL CONSUMATORE ALLA SUA IMMAGINE: CONTRO STRUMENTALIZZAZIONI E DEFORMAZIONI.

Firenze, 28 Settembre 1998. L'Aduc lancia il "PROGETTO DEL CONSUMATORE INFEDELE". "Una campagna -come spiega il presidente nazionale, Vincenzo Donvito- per il diritto del consumatore alla sua immagine e per un uso appropriato del significato della parola, contro strumentalizzazioni e deformazioni. Da piu' parti oggi c'e' una parola magica che pare apra tutte le porte: CONSUMATORE. Ma spesso cosi' non e', perche' la si usa solo per far aumentare i fatturati continuando a dare schifezze o fregature. Per esempio la Confcommercio, per aumentare le vendite dei suoi affiliati, sperimenta una campagna "Consumatore fedele": il contrario di cio' che e' il consumatore; e alcune banche con "mutui prima-casa" che, per l'accordo con alcune associazioni consumatori, dicono di favorire il consumatore, ma applicano tassi piu' alti di quelli consigliati dal Governo; e trasmissioni TV che sono solo show in cerca di audience. La campagna serve ad aprire il dibattito, e cominceremo col chiedere a commercianti e uffici pubblici e privati, di mettere in mostra, nei loro locali, il manifesto che riportiamo di seguito."

PROGETTO DEL CONSUMATORE INFEDELE Un'iniziativa dell'Aduc, associazione per i diritti degli utenti e consumatori, per il diritto all'immagine del consumatore, e per un uso appropriato del significato della parola. Il consumatore e' emergente e, per questo, si cerca di imbrigliarlo nei meccanismi della finta economia italiana di mercato. Concetto e pratica del consumatore sono estranei all'economia e al Diritto italiani: la legge del luglio 1998 sancisce che il consumatore e' tale solo se aderente ad un'associazione, con la sovrintendenza della controparte, il ministero dell'Industria: il consumatore, come soggetto autonomo di diritto, non c'e'. Il consumatore, rispetto a questo, e' altro. Per definizione e' un soggetto libero e senza regole: consuma e non altro. Il consumatore: - non fa regole, ma verifica, sperimenta, gradendo o meno: fa il mercato. - non e' soggetto istituzionale e non e' in commissioni di controllo: non controlla se' stesso. - non contrae legami, perche' per scegliere in liberta', cioe' meglio, e' infedele, e la sua fedelta' non si acquista: non e' sul mercato. - si associa solo come libera scelta, per meglio organizzarsi e far valere i diritti sanciti e stimolare il legislatore ad, eventualmente, modificarli e affermarne nuovi. Per il consumatore infedele - La lettura preferita e' l'etichetta - L'oggetto piu' desiderato e' lo scontrino - L'esigenza maggiore e' la qualita' - Il negozio preferito e' quello che fa saldi tutto l'anno - La coda preferita e' di cavallo - Il servizio preferito e' quello immediato ////// Il consumatore infedele NON E' - cliente - affezionato - suddito - intrallazzatore - approfittatore - imbroglione - furbastro - inferiore - allocco - ignorante - broccolo - gonzo - inesperto - tonto - indifferente - disattento - noncurante ////// Il consumatore infedele E' - rompiscatole - esigente - informato - curioso - attento - diffidente - indiscreto - pretendente - aggiornato - consapevole - interessato - osservatore - sollecito - vigile - solerte - preciso - sospettoso - convinto - partecipe - sveglio - oculato

UN'INDAGINE CONFERMA UN'OPINIONE DIFFUSA: LE FARMACIE SONO INUTILI. L'ADUC: AIUTIAMO I CONSUMATORI LEVANDO IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE. SOLLECITATO UN INTERVENTO DEL MINISTERO DELLA SANITA'.

Firenze, 28 Settembre 1998. L'associazione titolari di farmacie di Firenze ha diffuso i dati di un'indagine sui farmaci analgesici, che si acquistano senza ricetta in farmacia, per conoscere chi ne ha determinato nel consumatore la scelta. E' la prima indagine del genere che viene fatta in Italia. Il campione e' stato di 3000 persone, che hanno compilato un questionario nelle farmacie. L'esperimento pilota sara' esteso in tutta Italia. Le percentuali sono state le seguenti: 28,5 gia' lo usava, 10,5 su consiglio d'amico, 16,6 grazie alla pubblicita', 10,5 per indicazione del medico, 27,4 su indicazione del farmacista, e 6,5 da altri soggetti. "Le farmacie, quindi, sono negozi come altri, che non hanno bisogno di uno specialista per vendere questi prodotti". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Infatti se accorpiamo tutti coloro che non hanno chiesto un consiglio al farmacista, e che, determinati, sono entrati in farmacia per acquistare l'analgesico, abbiamo una percentuale del 72,6: quasi tre consumatori su quattro non sanno che farsene del farmacista, e sono entrati in farmacia cosi' come avrebbero fatto in un supermercato. Se questa e' la fotografia della realta', perche' vige ancora il monopolio delle farmacie per la vendita dei farmaci da banco? Un puro esempio di concorrenza sleale su dei prodotti che per essere acquistati non hanno alcuna necessita' di specifica professionalita' del venditore, ma solo di un consumatore informato che, per l'appunto, sarebbe piu' avvantaggiato se potesse acquistarli in ogni luogo. Ma per i farmacisti, e chi da' loro questo vantaggio, gli interessi e la conoscenza del consumatore sono secondari, anche se, come ci ha dimostrato l'indagine, maggioritari. La Corte di Giustizia della Comunita' Europea, in piu' sentenze, ha stabilito il divieto di accordi tra imprese per limitare la concorrenza e l'abuso di posizione dominante, ed ha anche precisato che il Trattato obbliga gli Stati membri "ad astenersi dall'emanare e dal mantenere in vigore provvedimenti che possano rendere praticamente inefficace la norma". Le farmacie, per l'appunto, ci sembra che rientrino in questa posizione dominante, mentre lo Stato italiano, sempre per l'appunto, mantiene in vigore provvedimenti che favoriscono questa situazione. Invieremo al ministero della Sanita' i risultati di questa indagine, con le nostre osservazioni, perche' valuti se e' il caso di intervenire, o di continuare a facilitare la situazione attuale.

Cento, 24 settembre 1998 Organi di informazione Loro sedi FOGLI TRASMISSIONE N.2 COMUNICATO STAMPA Oggetto: XII edizione del concorso nazionale di esecuzione musicale "Città di Cento - premio Bartolomeo Campagnoli" - Selezioni dal 28 settembre al 1° ottobre 1998 - serata di gala 3 ottobre 1998, a Cento (Ferrara)

E' in dirittura d'arrivo la macchina organizzativa della XII edizione del Concorso nazionale "Città di Cento - premio Bartolomeo Campagnoli" che nasce dalla volontà di promuovere e far conoscere i giovani talenti musicali italiani che alla data del 31 dicembre '98 non abbiano ancora compiuto 35 anni. L'iniziativa è aperta comunque agli stranieri purché residenti in Italia ed in possesso del diploma musicale italiano. La manifestazione è suddivisa in diverse sezioni: Pianoforte, Archi e Corde, Fiati, Musica Antica. Le domande di partecipazione pervenute entro il 15 settembre 1998 sono state 196: i musicisti ammessi dalla commissione esaminatrice alla fase finali delle selezioni sono invece 79. Questo il programma delle audizioni: 28 settembre (mattina e pomeriggio) Pianoforte con 19 iscritti; 29 settembre (mattina e pomeriggio) Archi e Corde con 30 concorrenti; 30 settembre (mattina e pomeriggio) Fiati e Cameristica a Fiati con 20 ammessi; infine il 1° ottobre (solo mattina) è prevista l'audizione per la sezione musica antica con 10 iscritti. Dal 28 al 30 settembre le prove si terranno nel teatro comunale "Giuseppe Borgatti" a Cento, mentre per quanto riguarda la sezione di musica antica "Antonio Coma" - in programma per il 1° ottobre - le audizioni si svolgeranno nella chiesa di S.Rocco, sempre a Cento. Le selezioni, aperte al pubblico, si terranno nei seguenti orari: il mattino a partire dalle 9,30, mentre il pomeriggio dalle ore 15. La serata di gala, con il concerto dei vincitori e le premiazioni si svolgeranno sabato 3 ottobre, alle ore 21, sempre al "Borgatti". La Giuria tecnica è presieduta dalla direttrice d'orchestra e di coro Roberta Gallinari mentre vicepresidente è Davide Masarati (direttore artistico del teatro "Borgatti") ed è composta inoltre da Giordano Tunioli (direttore del conservatorio "G.Frescobaldi" di Ferrara), Piernarciso Masi (pianista, esperto per la sezione pianoforte), Leonardo Leonardi (pianista, esperto per la sezione pianoforte), Domenico Nordio (violinista, esperto per la sezione archi e corde), Walter Zanetti (chitarrista, esperto per la sezione archi e corde), Annamaria Morini (flautista, esperta per la sezione fiati), Paolo Pollastri (oboista, esperto per la sezione fiati), Francesco Tasini, (organista e cembalista, esperto per la sezione musica antica), Carlo Testoni (musicologo, esperto per la sezione musica antica). Il concorso erogherà i seguenti premi (tra parentesi il corrispondente valore in Euro): Pianoforte - Solista £.800.000 (411,94) Quattro mani £.1.000.000 (514,92); Archi e Corde - Solistica £.800.000 (411,94) Cameristica £.1.000.000 (514,92); Fiati - Solista £.800.000 (411,94) Cameristica £.1.000.000 (514,92); Musica Antica premio "Antonio Coma" £.800.000 (411,94); Premio "Bartolomeo Campagnoli"£.800.000 (411,94). Il comitato organizzatore è presieduto da Roberta Gallinari ed ha il sostegno del Comune di Cento, della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, della Banca di Credito Cooperativo di Cento e Crevalcore, dell'Associazione "Imprenditori Centesi per la Cultura", del Teatro Comunale "Giuseppe Borgatti", della Scuola di liuteria dell'artigianato artistico del Centopievese, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna.

 

Breve storia del Concorso nazionale di esecuzione musicale "Città di Cento- premio B.Campagnoli" Nasce nel 1981 fondato da Roberta Gallinari e da Antonio Casanova su scala regionale. Si chiamava allora "Rassegna Musicale dei Giovani Musicisti". Dal 1986 si trasforma in manifestazione nazionale. Dal '90 la rassegna diventa "Concorso Nazionale di esecuzione musicale Città di Cento". Dal '92 il Concorso si qualifica ulteriormente e diventa per soli diplomati: in effetti, le maggiori iscrizioni venivano già da questo settore. Dal '96, nonostante le forti richieste dall'Europa, il Concorso rimane italiano: vetrina ad hoc per i giovani talenti musicali della nostra penisola. Dal novembre '97 è organizzata, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento e dell'Assessorato alla Cultura, una stagione concertistica per i vincitori. Essendo il concorso biennale in pratica la stagione diviene un trait d'union tra due edizioni del concorso.

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria Organizzativa in via Cattaneo 10, 44042 Cento (Ferrara) tel.fax 051.683.51.61 oppure inviare un'E-mail a ufferregi{Sostituisci con chiocciola}iii.it oppure a uffstampa{Sostituisci con chiocciola}comune.cento.fe.it. Il concorso ha pure un sito su Internet: www.comune.cento.fe.it/artecultura/conc_musicale/

Ufficio Stampa Tel.051.6843.108 (diretto) fax.051.90.30.79 stampa{Sostituisci con chiocciola}comune.cento.fe.it www.comune.cento.fe.it

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC Associazione per i diritti degli utenti e consumatori URL: http://www.aduc.it mailto aduc.it{Sostituisci con chiocciola}aduc.it Tel.055290606 - 0552302266

TASSA SUI RIFIUTI PROROGATA L'ENTRATA IN VIGORE: IL FURTO CONTINUA

Firenze, 23 Settembre 1998. La commissione Ambiente del Senato, in sede

deliberante, ha approvato l'entrata in vigore della tassa sui rifiuti: il 1 gennaio 1999 e', per ora, diventato 1 gennaio 2000. "Il furto continua". Commenta Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "il metodo assurdo che viene usato per il calcolo della tassa sui rifiuti, continuera' a danno dei cittadini e a vantaggio di un'amministrazione pubblica che, per l'ennesima volta, non e' in grado di percepire dai suoi amministrati solo il giusto. Il calcolo oggi avviene a superficie, senza considerare quante persone vi abitano, con la penalizzazione delle persone piu' anziane ed economicamente piu' deboli, perche' spesso sono proprio gli anziani che abitano in grandi case di proprieta', che sono diventate grandi con l'allontamento dei figli. Sono anni ed anni che si sta battendo su questa palesissima ingiustizia, e sembravamo arrivati in porto, con la trasformazione della tassa in tariffa proporzionata alla quantita' di rifiuti prodotti. Ma cosi' non e'. E l'incapacita' delle amministrazioni di organizzarsi in tempo per far fronte alle nuove norme piu' civiche e civili, come sempre, deve essere pagata dagli utenti. Un ritornello continuo: il Comune e' sempre in prima fila quando si tratta di riscuotere gabelle di dubbia legittimita' (come la multa sugli abusi edilizi gia' condonati), ma va subito in ultima quando si tratta di adeguarsi a metodi che gli farebbero incassare meno soldi. In questi giorni, intanto, in molti Comuni continuano i pellegrinaggi di aziende private che, su incarico dell'Amministrazione, chiedono di prendere le misure dei nostri appartamenti per verificare il metraggio e adeguare la tassa sui rifiuti. Come gia' ribadito altre volte, invitiamo i cittadini a non fare entrare alcuno nella propria casa, perche' questi dati il Comune gia' li ha, presso il Catasto edilizio, e non da' segni di capacita' nell'usare il denaro pubblico per pagare queste aziende private piuttosto che mettere mano al riordino del suo Catasto. A maggior ragione quando, alle porte di una sistemazione giusta della vicenda, non fa altro che prendere tempo ... e chissa' cosa si inventeranno alle soglie del 1 gennaio del 2000.