Mamma, ho preso l'iperaereo
Da Roma a Tokyo in meno di due ore.
O da Londra a Rio de Janeiro. Sarà una realtà fra qualche anno, a sentire i progettisti
di un centro di ricerca spaziale governativo Usa. Che hanno inventato l'aereo ipersonico,
capace di volare a 10 mila km l'ora "saltellando" dentro e fuori l'atmosfera. E
trasformando il viaggio in una specie di "ottovolante" lungo 90 minuti
Da Milano a Sidney in un'ora e mezza. O da San Francisco a
Tokyo, da Londra a Rio de Janeiro, da Roma a Città del Capo. Insomma andare da qualunque
città ad un altra sul nostro pianeta in 90 minuti o meno. Si, bella idea: basta usare un
razzo. Invece no, forse basterà l'aereo. Grazie al progetto rivoluzionario del Lawrence
Livermore National Laboratory, un centro di ricerca aerospaziale governativo Usa che ha
annunciato la scoperta dell'uovo di Colombo dei trasporti del Terzo Millennio: un aereo
che esce nello spazio e viaggia a 10 mila chilometri all'ora rimbalzando dentro e fuori
l'atmosfera "come un sasso piatto sull'acqua".
Per ora l'"HyperSoar"
(letteralmente l'iperveleggiatore, potremmo tradurlo infedelmente come l'iperaliante) è
solo un progetto. Ma gli ingegneri aerospaziali del Livermore sono convinti di aver
trovato la chiave dei viaggi ipersonici, cioè molto al di là della velocità del suono
(1200 km l'ora). Se pensiamo che un Boeing 747 ha una velocità di crociera di 900 km
l'ora e i jet militari più rapidi arrivano a mach 2,5 (poco più di 2500 km l'ora), i
conti sono fatti.
Uno dei limiti della velocità ipersonica è dato dalla
resistenza dell'aria e dall'attrito che produce altissime temperature. Come aggirare
l'ostacolo? Con l'Iperaliante, dicono i suoi creatori. Il nuovo aereo dopo il decollo
dovrà salire fino a 43 mila metri, appena fuori dall'atmosfera terrestre dove non c'è
più aria. Quindi spenti i motori scenderà lentamente verso il primo strato
dell'atmosfera, per poi riaccenderli e riportarsi di nuovo nello spazio dove non ci sono
attriti. "Un normale volo commerciale dagli Stati Uniti al Giappone - hanno spiegato
i tecnici del centro ricerche Usa - richiederebbe circa 25 di questi "saltelli"
per arrivare a destinazione in meno di due ore".
Venticinque saltelli a 10 mila chilometri l'ora? E i poveri
passeggeri? Dovranno sopportare. Per la precisione subiranno una forza di gravità pari a
una volta e mezza quella normale ad ogni spinta verso l'alto, ed un effetto-gravità zero
quando sono nello spazio. Preston Carter, l'ingegnere progettista padre dell'HyperSoar,
non si scompone troppo: "I passeggeri dovranno probabilmente adeguarsi ad una leggera
sensazione tipo "ottovolante", ma il vantaggio è metterci meno di due ore da
San Francisco a Tokyo invece delle normali dieci ore e mezza".
L'Iperaliante non avrà nemmeno bisogno
di motori a razzo, ma semplici reattori. E visto che oltre l'atmosfera non c'è aria e
quindi attrito, sono risolti i problemi di costruzione e di materiali resistenti al
calore. I costi? L'equipe del Livermore Laboratory parla di circa 500 milioni di dollari
(850 miliardi) per il progetto e per la costruzione di un modello funzionante in scala 1a
3.
Inutile dire che oltre al trasporto civile di passeggeri,
l'IperSoar diventerà un super cargo commerciale o postale. Ad esempio, dicono, un solo
volo postale dell'Iperaliante fra Usa e Giappone renderebbe dieci volte più di un normale
aereo cargo delle stesse dimensioni. Ma gongolano anche i militari. Che nell'Iperaereo
vedono la possibilità di portare a termine blitz rapidissimi in qualunque parte del mondo
"e ad un altitudine e velocità tali da evitare le normali misure difensive".
Infine il settore spaziale. Secondo gli scienziati l'aereo
ipersonico potrebbe essere usato per trasportare facilmente ed economicamente satelliti,
navette o altro fuori dall'atmosfera. Senza ricorrere ai classici e costosissimi razzi che
hanno tra l'altro grandi limiti di carico. Una specie di taxi spaziale, insomma. Con un
guidatore un po' ruvido e qualche problema di ammortizzatori.
a.m. |