Il jumbo laser
Protagonista nella fantascienza ma
abbandonato dai militari nei primi anni '60 delusi dai test, torna adesso il vecchio
"raggio della morte". Lo annuncia l'Us Air Force, che parla di rivoluzione nella
strategia di difesa. Perché fra tre anni un Boeing 747 trasformato in un cannone-laser
volante riuscirà ad abbattere un missile cinque secondi dopo il lancio e a centinaia di
chilometri di distanza. Come le astronavi di Guerre Stellari
Chi non ricorda i film di fantascienza anni '50-60, dalle
pellicole di fantascienza in bianco e nero (Ultimatum alla Terra, con il robot
polverizzatore), fino a Star Trek e James Bond (Goldfinger, Una cascata di diamanti)?
Quasi sempre saltava fuori un laser, l'arma del futuro capace di tremende distruzioni.
Anche la scienza lo pensava. E ci credevano soprattutto i militari, quelli veri, che
spesero fortune per test e sperimentazioni. Poi sulla super-arma è calato il silenzio.
Fino ad oggi. Perché entro tre anni, secondo l'Us Air Force, un Boeing 747 trasformato in
un unico gigantesco laser riuscirà a colpire un missile Scud a centinaia di chilometri di
distanza pochi secondi dopo il lancio. Un'arma che potrebbe rivoluzionare l'intero sistema
di difesa (e di attacco) degli Stati Uniti prima, e del resto del mondo poi.
Facciamo un passo indietro: perché
sparì il progetto del vecchio "raggio della morte", capace in teoria di bucare
carri armati e affondare navi come giocattoli? Nonostante i film di fantascienza gli
entusiasmi per il laser infatti finirono (fortunatamente) presto, già nei primi anni '60.
A scoraggiare gli istinti bellicosi dei generali Usa ed ex Urss fu la scoperta che anche
il più potente dei laser esistenti era troppo debole e impreciso per abbattere un
missile. E che i sistemi di puntamento non erano in grado di inquadrare bersagli super
veloci da distanza ravvicinata. Insomma un vero flop. Prova ne è che ancora oggi non
esistono armi laser (se non per sistemi di puntamento o per accecare il nemico, ma questo
è stato messo in discussione al pari della armi chimiche perché "crudele").
Ora, con i progressi nel campo aeronautico, dei materiali e
dei computer, le cose sono cambiate. Tanto che gli ultimi test dell'Us Air Force
potrebbero preoccupare anche i Klingon, vecchi nemici del capitano Kirk e dei laser
dell'astronave Enterprise. "Ora abbiamo un'arma che può colpire alla velocità della
luce" dicono all'Airborne Laser Program della Boeing che partecipa al progetto. E
sono così sicuri che nei prossimi 20 anni dovrebbero essere almeno sei i Jumbo jet
trasformati in cannoni-laser volanti. Costo dell'operazione? Quasi 20 mila miliardi di
lire.
Cifra enorme. Ma l'aeronautica Usa sorride di fronte ai
vantaggi. Oggi il lancio di un missile viene rilevato via satellite e via radar dai centri
di comando sparsi per gli States. Una volta individuata la rotta, si lancia l'allarme per
l'intercettazione. Ma ci sono due problemi: colpire un oggetto che viaggia molto più
velocemente di qualsiasi arma esistente (un jet militare può arrivare a 2500 km l'ora, un
missile dopo pochi secondi arriva a 5-6 mila km l'ora); evitare che i pezzi (testata
compresa) del missile colpito in volo cadano sulle truppe o sul territorio amico.
La soluzione? Il laser. Solo che fino a poco tempo i
tecnici erano alle prese con un rompicapo quasi irrisolvibile: il laser, che è un raggio
di luce, nell'atmosfera è sensibile alla distorsione. Le differenze di temperatura fra i
vari strati di aria e il vapore hanno infatti un effetto-prisma sul laser e ne deviano la
traiettoria. Come la luce fa nell'acqua. Che fare allora? Si copia dagli astronomi. Che
avevano lo stesso problema osservando lo spazio attraverso i telescopi con la luce che
tornava a Terra distorta. Così l'idea: se facciamo riflettere un raggio di luce distorto
da uno specchio altrettanto distorto, hanno pensato, il raggio riflesso sarà dritto. Per
i telescopi ha funzionato. E anche sul naso dei Boeing 747 ecco comparire il cosiddetto
"specchio elastico".
Il procedimento è questo: un raggio
laser di puntamento aggancia il bersaglio (un missile appena partito) e torna all'aereo.
Qui un computer misura di quanto questo raggio è stato distorto nel suo viaggio e regola
di conseguenza il sottilissimo specchio, capace di migliaia di micro-spostamenti al
secondo. Dalla coda dell'aereo dove è sistemato, il "cannone-laser" spara il
suo raggio per cinque secondi, passa attraverso lo specchio sul muso del Jumbo che lo
distorce in modo che passando attraverso l'atmosfera la contro-distorsione lo raddrizzi
fino a portarlo esattamente sul bersaglio. Tutto in pochi secondi. Detto in parole povere,
è l'atmosfera a fare da sistema di puntamento.
C'era poi un altro problemino da superare: le vibrazioni
dell'aereo. Per questo un team di specialisti ha voltato per decine di ore intorno al
mondo su un 747 sperimentale dove erano stati piazzati 128 sensori di pressione. Poi hanno
preparato degli ammortizzatori particolari per il laser che neutralizzano i sobbalzi
dell'aereo. Non resta che premere il bottone: il fascio di luce largo 30 centimetri esce
dal muso dell'aereo, si espande allargandosi fino a 1 metro e 30 centimetri circa e
colpisce i serbatoi di propellente del missile. Boom. E sono passati appena 5 secondi.
Non basta: visto che lo specchio è una specie di
telescopio con le ali, si potrà anche "spiare" il nemico a terra da 10 mila
metri di altezza. In più nel campo civile (finalmente) le ricerche sull'atmosfera
potrebbero portare ad un sistema laser che avvisi i piloti degli aerei passeggeri sulla
presenza di insidiose turbolenze.
Ma quello che spinge tutto, per ora, è la guerra del
futuro: il laser volante se ne starà in cielo rifornito dagli aerei-serbatoio e protetto
dai caccia. Secondo i progettisti la super-arma è stata progettata per non fallire mai il
suo bersaglio. E se non ne ha inquadrato uno, non spara. O almeno così assicurano gli
esperti dell'Us Air Force. E per Paul Shennum, vice presidente del programma laser della
Boeing "ora la tecnologia da Guerre Stellari è una realtà". Complimenti. Se
restava un film, comunque, forse era meglio.
a.m. |