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SPETTACOLO&MODA - Novembre 1998

 

Mastandrea, così è se vi pare

Recita solo nei film che piacciono a lui, anche se non sono di cassetta. E non capisce perché gli italiani al cinema amano solo quello che arriva da Hollywood e in tv divorano le fiction nazionali. Così Valerio Mastandrea, reduce dalla commedia brillante "Barbara" di Angelo Orlando, ora si dà anche al teatro

In attesa di intraprendere il ruolo teatrale di Rugantino al fianco di Sabrina Ferilli e dopo L’odore della notte di Claudio Caligari, successo di critica ma disastroso al botteghino, Valerio Mastandrea torna sullo schermo con Barbara, commedia esilarante diretta da Angelo Orlando.

Cosa ha provato a rimanere legato al letto per tante ore al giorno?

E che si prova…certo anche stare in piedi non è poi così riposante, comunque è stato un lavoro di confronto. Alle volte divertente, altre un po’ noioso. Mi sono "massacrato i polsi". Può sembrare strano, ma dopo essere stato tante ore legato al giorno, in albergo non riuscivo a dormire.

Come è stato lavorare con Angelo Orlando?

Orlando nonostante il suo aspetto mite è un regista severo e anche molto duro. Sa farsi rispettare quando vuole e a noi non ha dato tregua. E’ un regista che ha un modo di intendere la commedia molto originale e molto moderno.

Un film molto economico pieno di idee…

Questo è un film indipendente che può stare sul mercato e che può interessare molti spettatori. Mi intristisco molto quando sento parlare gli amici che mi dicono: "Ma tu sei l’unico che lavora…". La credibilità di un mercato cinematografico si costruisce anche con pellicole come Barbara, intelligenti e piene di idee.

Le dispiace che molti dei film cui ha partecipato siano andati tanto male…

Più che deluso sono incazzato. C’è uno scollamento tra critica e pubblico. Un film che non piace alla critica in genere riesce a fare ottimi incassi, mentre alcune opere più curate, più "tra le righe" stanno al cinema solo una settimana. Non sono deluso, sono "avvelenato", perché non capisco. Il cinema americano è bello, mi piace perché "sono forti", ma noi facciamo altro, pellicole più sincere.

Lei, però , fa solo film intelligenti...

Non voglio dire che i miei film sono intelligenti e gli altri sono stupidi o che la gente è stupida e non capisce i film intelligenti. Però, non riesco a capire perché alcune pellicole vengono ignorate. È strano che la gente al cinema va a vedersi Armageddon, Godzilla , mentre a casa sua - poi - si guarda i marescialli, gli avvocati, i medici tutti italiani delle fiction. Il senso del cinema italiano è qualcosa che si sta perdendo, perché non ci sono più quei valori presenti negli anni cinquanta e sessanta. Il film italiano me lo vedo in televisione la sera, al cinema vedo solo i film stranieri...dicono alcuni.

Farebbe fiction tv ?

No, assolutamente.

Ma lei farebbe anche film di cassetta?

Le scelte che faccio sono tante, ma si collegano tutte a un’idea sola che ho del cinema. Certo, mi piacerebbe pensare che di cinema ne esiste uno solo e lavorare solo per quello. Non so se sarà possibile, non so come diventerò tra quattro, cinque anni. Per adesso faccio i film che mi interessa fare e basta. Le mie scelte partono tutte dai miei principi e dai valori che ho. Spero di non diventare un bastardo cinico, in futuro…

Andrebbe a Hollywood a fare un film ?

Certo che andrei, ma per adesso sto qui e faccio i film che mi piace fare.

Sabrina Ferilli ha detto che lei sarà il Rugantino più importante degli ultimi anni. È d’accordo ?

L’unica responsabilità che mi accollo e che mi pesa è quella di fare vedere questa commedia a teatro alla gente che ha l’età mia. Nessuno mi ha fatto pesare i confronti.

Spero che tutto vada come ha detto Sabrina...

m.s.