Aspettando Barbara-Godot
In soli 16 giorni, ispirato
dall'opera di Samuel Beckett, il regista Angelo Orlando ha girato una commedia
intelligente ed esilarante. Dove due giovani avvocati, legati al letto di una fantomatica
Barbara, si vedono passare davanti amici e conoscenti della ragazza in una passerella
surreale. Ma soprattutto claustrofobica
Dopo lesordio con Il prossimo anno vado a letto
alle dieci, lex visionario del programma TV Doc di Renzo Arbore torna
alla regia con un film claustrofobico e intelligentissimo intitolato Barbara. Girato
a Torino in soli sedici giorni e costato molto poco, il film racconta la storia di due
avvocati romani rimasti legati al letto di casa di questa fantomatica Barbara (personaggio
alla Beckett che non si vede mai) in balia degli strampalati amici e conoscenti della
ragazza. Protagonisti Valerio Mastandrea e Marco Giallini.
Orlando, come le è venuta lidea per questo film?
Lidea di Barbara mi è venuta nel 1993 dopo
uno spettacolo teatrale. Ci sono voluti quattro anni per realizzarla, perché è
indubbiamente un film che spaventa. E una storia nata dallattesa di
qualcuno e di qualcosa. Non una donna, certo anche se non saprei dirlo con certezza
assoluta.
Ha mai pensato di interpretare uno dei due ruoli
principali?
Francamente no, perché volevo dirigerlo in maniera molto
attenta. Cosa che se fossi rimasto legato per tutto il tempo al letto non mi sarebbe certo
riuscita.
Quando ha scritto pensava già a Mastandrea e a
Giallini?
I volti dei due protagonisti mi sono venuti in mente nelle
stesure successive alla prima.
Che rapporto cè con Aspettando Godot di
Samuel Beckett?
I legami sono innegabili, ma personalmente ho cercato di
andare oltre lassurdo regalando a questa sceneggiatura qualcosa di particolarmente
claustrofobico e intenso.
Ho tentato di contenermi per andare sempre lungo i binari
della commedia. Ho scelto due avvocati come protagonisti perché mi interessava vedere la
reazione di due professionisti abituati a correre, costretti, invece, a rimanere legati a
un letto.
Mastandrea ha detto che lei è stato molto severo con
loro due
Quando li slegavo scappavano e mi ci voleva almeno
unora per riacchiapparli. Così preferivo accudirli io sul letto piuttosto che
lasciarmeli sfuggire.
Come è nata la partecipazione di Daniele Silvestri? Il
suo cameo, la colonna sonora
Daniele mi ha sempre coinvolto molto con la sua musica.
Volevo inserire nel film un cantautore che fosse molto conosciuto dal pubblico giovanile.
E anche un ottimo attore che in un giorno solo è stato davvero perfetto. Silvestri
sta incidendo adesso il suo nuovo disco, che spero voi tutti che leggete compriate,
perché è un amico mio
m. s. |