Quell'enzima ha messo su pancia
Nelle piante e nell'uomo serve a
produrre i trigliceridi. Cioè i grassi responsabili dell'obesità. Finalmente dopo una
lunga caccia un gruppo di ricercatori Usa ha isolato la misteriosa sostanza: si chiama
Dgat. Se i test funzioneranno per diventare tutti magri basterà un semplice farmaco che
ne blocchi l'azione. Magari prima della più sfrenata delle abbuffate
Lo studiano anche in agricoltura, perché è in grado di
aumentare la quantità di olio di semi prodotto dalle piante. Ma quell'enzima così
sfuggente, conosciuto da decenni ma mai "catturato" prima e fondamentale per la
formazione dei trigliceridi nei vegetali, è presente anche nel corpo umano con la stessa
funzione. E ora che il Dgat, così si chiama, è stato finalmente isolato da un gruppo di
ricercatori del Gladstone Institute of Cardiovascular Disease e dell'University of
California, per obesi, grassocci e sovrappeso in genere di tutto il mondo si aprono nuovi
orizzonti. O, meglio, si chiudono finalmente le cerniere.
Dopo la pillola antigrasso, da poco in vendita in Europa,
con il Dgat il passo verso il vitino da vespe o quasi potrebbe essere molto più grande.
L'enzima infatti, assieme ad altre molecole partecipa alla produzione di quel particolare
gruppo di grassi chiamato trigliceridi che da soli rappresentano più del 95 per cento dei
depositi di grasso corporei nell'uomo. Un farmaco capace di bloccare il Dgat porterebbe
alla netta diminuzione dei trigliceridi e quindi del grasso che ha la pessima abitudine di
incollarsi a pance, fianchi e cosce. Perché siamo forse di fronte ad una piccola
rivoluzione lo spiega Robert Farese jr, uno dei responsabili della ricerca: "Finora
le terapie antiobesità hanno cercato di influenzare i neurotrasmettitori cerebrali che
stimolano o inibiscono l'appetito (vedi anfetamine: ndr). Nel nostro caso invece ci
rivolgiamo direttamente al tessuto lipidico per inibire la produzione del grasso".
Come dire: mangiate pure che tanto senza enzima addio ciccia.
Prospettive a parte, anche il metodo usato per trovare il
fantomatico enzima è curioso. Un po' come trovare un gemello conoscendo la foto
dell'altro gemello. I ricercatori infatti non conoscevano la forma del Dgat ma avevano a
disposizione la struttura di un enzima dall'azione simile chiamato Acat, attivo sul
colesterolo. Così hanno cominciato a consultare via computer i database con le sequenze
dei geni non ancora identificati, disponibili al pubblico (anche via Internet). Finalmente
hanno trovato una struttura quasi identica a quella dell'Acat. Qualche esperimento e hanno
capito che si trattava proprio del misterioso enzima Dgat.
Farese non nasconde l'entusiasmo e parla di grande
scoperta. Il problema, come sempre, è adesso il tempo per i test. Qualche anno, di
sicuro. Ma il Dgat potrebbe regalarci la terapia risolutiva di una patologia come quella
dei grandi obesi. Ma anche mettere fine alle angosce da pancetta. Senza contare
l'effetto-cucina: qualcuno si immagina cosa vuol dire mangiare in modo esagerato senza
mettere su un grammo?
a.m. |