index SCIENZA - Novembre 1998

 

Quell'enzima ha messo su pancia

Nelle piante e nell'uomo serve a produrre i trigliceridi. Cioè i grassi responsabili dell'obesità. Finalmente dopo una lunga caccia un gruppo di ricercatori Usa ha isolato la misteriosa sostanza: si chiama Dgat. Se i test funzioneranno per diventare tutti magri basterà un semplice farmaco che ne blocchi l'azione. Magari prima della più sfrenata delle abbuffate

Lo studiano anche in agricoltura, perché è in grado di aumentare la quantità di olio di semi prodotto dalle piante. Ma quell'enzima così sfuggente, conosciuto da decenni ma mai "catturato" prima e fondamentale per la formazione dei trigliceridi nei vegetali, è presente anche nel corpo umano con la stessa funzione. E ora che il Dgat, così si chiama, è stato finalmente isolato da un gruppo di ricercatori del Gladstone Institute of Cardiovascular Disease e dell'University of California, per obesi, grassocci e sovrappeso in genere di tutto il mondo si aprono nuovi orizzonti. O, meglio, si chiudono finalmente le cerniere.

Dopo la pillola antigrasso, da poco in vendita in Europa, con il Dgat il passo verso il vitino da vespe o quasi potrebbe essere molto più grande. L'enzima infatti, assieme ad altre molecole partecipa alla produzione di quel particolare gruppo di grassi chiamato trigliceridi che da soli rappresentano più del 95 per cento dei depositi di grasso corporei nell'uomo. Un farmaco capace di bloccare il Dgat porterebbe alla netta diminuzione dei trigliceridi e quindi del grasso che ha la pessima abitudine di incollarsi a pance, fianchi e cosce. Perché siamo forse di fronte ad una piccola rivoluzione lo spiega Robert Farese jr, uno dei responsabili della ricerca: "Finora le terapie antiobesità hanno cercato di influenzare i neurotrasmettitori cerebrali che stimolano o inibiscono l'appetito (vedi anfetamine: ndr). Nel nostro caso invece ci rivolgiamo direttamente al tessuto lipidico per inibire la produzione del grasso". Come dire: mangiate pure che tanto senza enzima addio ciccia.

Prospettive a parte, anche il metodo usato per trovare il fantomatico enzima è curioso. Un po' come trovare un gemello conoscendo la foto dell'altro gemello. I ricercatori infatti non conoscevano la forma del Dgat ma avevano a disposizione la struttura di un enzima dall'azione simile chiamato Acat, attivo sul colesterolo. Così hanno cominciato a consultare via computer i database con le sequenze dei geni non ancora identificati, disponibili al pubblico (anche via Internet). Finalmente hanno trovato una struttura quasi identica a quella dell'Acat. Qualche esperimento e hanno capito che si trattava proprio del misterioso enzima Dgat.

Farese non nasconde l'entusiasmo e parla di grande scoperta. Il problema, come sempre, è adesso il tempo per i test. Qualche anno, di sicuro. Ma il Dgat potrebbe regalarci la terapia risolutiva di una patologia come quella dei grandi obesi. Ma anche mettere fine alle angosce da pancetta. Senza contare l'effetto-cucina: qualcuno si immagina cosa vuol dire mangiare in modo esagerato senza mettere su un grammo?

 

a.m.