L'Asia
misteriosa
Tira di boxe e spara
al poligono. E ha l'aria da eterna "dark lady", anche perchè figlia del
regista-horror italiano per eccellenza. Asia Argento, la Christine nell'ultimo film del
padre, il Fantasma dell'opera, sembra gelida e distaccata. Ma, come racconta in questa
intervista, ha pianto dopo una scena di sesso
Scostante
ma sincera, Asia Argento è un vero idolo per le nuove generazioni di attori. Il suo look
moderno da eterna Dark Lady fa di lei un vero e proprio oggetto di culto da parte dei
suoi fans che affollano le sale per vederla nei film che interpreta. Figlia del regista
Dario, proprio con lui ha girato la sua ultima pellicola nei panni di Christine, la donna
amata dal Fantasma dell'opera.
Qual è il fascino che esercita su di lei il personaggio
del fantasma?
Come attrice è stato davvero interessante girare questo
film, perché per me ha significato avere a che fare con un archetipo della letteratura e
della storia del cinema in un film molto pauroso che spesso - da spettatrice - mi ha
costretto a chiudere gli occhi.
Cosa le
piaceva di piú del suo ruolo?
Il dubbio e la divisione di un cuore tra un bravo ragazzo e
un essere misterioso e nonostante tutto affascinante. La lacerazione che viene fuori dalla
scelta tra le tenebre e la luce. E' un quesito borghese che porta Christine a confrontarsi
con la grande spiritualità del fantasma.
Asia Argento chi avrebbe scelto tra i due?
Sinceramente vivere con i topi nelle fogne di Parigi non è
una mia aspirazione. Non lo è, però, nemmeno quella di vivere un'agiata vita borghese
nella belle epoque. Forse, avrei scelto il fantasma... oppure nessuno dei due, non
so.
Molti parlano di lei citando con disappunto il fatto che
pratichi la boxe e vada in giro con una pistola...
Francamente questa storia mi ha stufato. Mi piace sparare,
ma lo faccio solo al poligono di tiro. Per il resto, io mi devo difendere. Quando vado a
New York giro con un coltello nella borsa, perché ho molte amiche che sono state
violentate o che hanno subito molestie. Non sono una pazza furiosa e non vado in giro a
tagliare le gole alle persone. A Roma non lo faccio, perché non ne ho bisogno, ma New
York è estremamente pericolosa e mi è capitato che ci fossero uomini che volessero
sopraffarmi.
Non sarebbe
meglio un paletto di frassino per rimanere in tema con i film di suo padre?
Non entra nella borsa...
Che tipo di esperienza è stata per lei quella di girare
- dopo La Regina Margot - un altro film in costume?
Molto particolare. Un vestito cambia la recitazione e il
modo di muoversi. Camminare con quei corpetti attillati o essere pettinata in una certa
maniera dá ad ogni attrice un modo diverso di esprimersi. Non mi sentivo la stessa persona
di tutti i giorni.
E' stata imbarazzata nel girare una scena di sesso sotto
gli occhi di suo padre?
C'è sempre imbarazzo a togliersi i vestiti. Anche al mare.
Io e mio padre ci siamo profondamente vergognati, e l'abbiamo fatta con una grande fatica.
Ho perfino pianto dopo averla girata.
E' vero che sta lavorando a un suo film?
Sto scrivendo qualcosa, ma come diceva Kipling: "Questa
è un'altra storia..."
Marco Spagnoli |