Il ritrovo degli Sbandati
Dopo "La Terra trema"
di Visconti, "Sciuscià" di De Sica e "Signore e Signori" di Germi,
ora torna rimesso a nuovo il film del '55 di Citto Maselli. Un'opera coraggiosa sui
partigiani, girata in un periodo dove per parlarne bisognava chiedere perfino
l'autorizzazione. E che divenne famosa per il più lungo primo piano del cinema italiano.
Con il volto della splendida Lucia Bosè
Nata
nel 1991 con la finalità di promuovere e conservare il patrimonio cinematografico
italiano, l"Associazione Philips Morris progetto cinema" annovera nel suo
comitato direttivo numerose personalità legate al nostro cinema. Il regista Giuseppe
Tornatore, il produttore Vittorio Cecchi Gori, lo storico del cinema Lino Micciché, il
direttore della fotografia Giuseppe Rotunno in questi sette anni hanno lavorato duro sotto
il coordinamento della dottoressa Alessandra Giusti per individuare e promuovere film
italiani le cui pellicole fossero in pessime condizioni e necessitassero un restauro.
Una battaglia ardua e importante visto che sono circa
novemila i film prodotti nel nostro paese la cui copia originale è diventata
irrecuperabile. Un numero impressionante che coinvolge la metà dellintera
produzione cinematografica italiana che in poco più di cento anni di cinema ha realizzato
circa diciottomila film. Dopo il restauro di otto pellicole tra cui La terra trema di
Visconti, Sciuscià di Vittorio De Sica che vinse il primo premio Oscar per
lItalia, Signore & Signori di Pietro Germi, questanno è toccato a Gli
sbandati, film del 1955 e opera prima di Francesco Maselli con Lucia Bosé nei panni
di una sfollata durante la Seconda Guerra Mondiale che si innamora di uno svagato giovane
nobile interpretato da Jean-Pierre Mocky.
La storia ambientata nella bassa padana e girata nella
villa del maestro Arturo Toscanini della cui figlia Vallì era amico Maselli, vede la
giovane Lucia tradita dal suo innamorato che lascia lei e un gruppo di soldati italiani
scappati da un carro piombato tedesco in balia dei nazisti. I tedeschi uccideranno lei e
un cugino partigiano del ragazzo, mentre il nobile sarà per sempre torturato dal rimorso.
Un
film doloroso e intenso, in cui il ruolo della baronessa era affidato a Isa Miranda, diva
del cinema anni Trenta. Spiega Giuseppe Tornatore: "Gli sbandati è un film molto
moderno che io stesso non ricordavo se non vagamente. Ogni film restaurato significa
recuperare un pezzo della storia dellumanità. Non è un problema solo italiano, ma
mondiale ed esistono poche associazioni che se ne occupano. Una di queste è quella di
Martin Scorsese, ma ce ne sono anche altre. Poche, davvero. Ogni film ha il diritto di
essere restaurato e di essere tutelato". Sulla scelta del film di Maselli, il
regista de La leggenda del pianista sullOceano aggiunge: "Lidea
di restaurare un film di un regista ancora in attività dà pienamente la dimensione
dellimportanza del problema. Bisogna lavorare, perché tutti i film vengano
conservati e restaurati. Il film di Maselli è una pellicola importante e che ha segnato
una generazione di autori come Giuliano Montaldo e Nicola Caracciolo. Otto tra registi e
futuri registi incontratisi casualmente su un solo set è davvero un record senza
precedenti per il nostro cinema. Fu un caso che lasciò molte tracce su unintera
generazione".
Francesco Maselli aggiunge che questo film fu anche
lesordio di Ennio Morricone come arrangiatore di colonne sonore: "Il nostro
fu un tentativo di guardare alla resistenza in termini non celebrativi. Poiché era
vietato lavorare su film sulla Resistenza lo girammo senza chiedere lautorizzazione.
Fu uno sforzo immane che portammo a termine solo grazie alla nostra testardaggine e agli
aiuti economici di tanti amici. Una curiosità di cui sono venuto a conoscenza solo
recentemente è che Scelba - allora ministro degli Interni - diede ordine di seguire da
vicino il lavoro di alcuni "comunisti aristocratici" che si aggiravano nella
Bassa Padana per fare un film... una cosa divertente che avrebbe strappato molte risate
anche al maestro Toscanini che ci prestò la sua villa per lavorare".
E questo tentativo di rompere con il conformismo
classista che vedeva tutti i partigiani uguali nellapproccio frontista alla
Resistenza non fu accolto bene alla mostra del cinema di Venezia di quellanno. Il
film fu aspramente criticato e solo Togliatti ebbe pubblicamente qualche parola di elogio
per Maselli : "Ma secondo me non aveva mai visto il film..." dice
sorridendo il regista da tutti conosciuto come Citto e che allepoca aveva appena
ventiquattro anni.
Lucia
Bosé, invece, oltre ad avere un ricordo molto dolce di Maselli che tentò invano più
volte di sedurla, pensa a Gli sbandati con grande piacere, perché fu una delle
ultime pellicole che interpretò in Italia, prima di sposarsi in Spagna con un famoso
torero: "Ricordo il grande freddo che faceva e i nove milioni di paga che
restituii a Maselli pur di finire le riprese del film. Unesperienza importantissima
che ha significato molto per la mia vita" - dice lattrice. Una carriera
interrotta la sua per la quale non mostra di avere rimpianti : "E perché
dovrei averne ? La famiglia che uno si costruisce è sempre più importante del
lavoro. Che rabbia che mi fanno le dive di adesso che non smettono mai di nominare e di
parlare della loro carriera! Ma la vita vera è unaltra cosa, con una persona che si
ama. E non cè nulla meglio di questo...". Un sogno come attrice? "Il
fare un film insieme a Gina Lollobrigida e Sofia Loren nel quale magari potersi incontrare
tutte e tre insieme. Magari nel finale se fosse una pellicola a episodi". E
qualche progetto ancora ? "Non so - dice - non mi offrono nemmeno i
ruoli delle regine...".
Una grande diva Lucia Bosé, fascinosa ancora adesso
che ha superato i settanta anni e che mostra con grande simpatia la sua chioma di capelli
colorati di blu. "Se devo dire la verità - ironizza - oltre
allAssociazione Philips Morris per il restauro dei film, penso che
uniniziativa lodevole sarebbe quella di fondare unassociazione per il restauro
delle dive...". Eppure lo sguardo della Bosé non ha perso la lucentezza che
aveva quarantatré anni fa quando in uno dei più lunghi primi piani della storia del
cinema, interpretava il ruolo della giovane partigiana tradita dal proprio innamorato.
Unespressione degli occhi e del viso, restituita finalmente allantico
splendore da un restauro della pellicola attento e curato.
Marco Spagnoli |