Il concerto multi-opera
Tenori, soprani e danzatori
hanno offerto un'esibizione di gala per sostenere il Teatro Filarmonico di Verona.
Passando da Verdi e Donizetti fino a Bellini e Puccini. Un modo per far conoscere ad un
pubblico più vasto lirica e balletto
La stagione musicale al Teatro Filarmonico di Verona dopo
il successo delle opere "La Battaglia di Legnano" di Giuseppe Verdi e "Don
Pasquale" di Gaetano Donizetti è proseguita con il primo dei concerti di gala
offerti dagli artisti a sostegno del teatro scaligero affinché il pubblico accorra sempre
più numeroso nella bella sala veronese.
I primi ad esibirsi sono stati il soprano albanese Inva
Mula ed il baritono Leo Nucci, accompagnati dall'Orchestra dell'Arena di Verona; ambedue
erano stati protagonisti nella passata stagione areniana del "Rigoletto" di
Giuseppe Verdi. Inva Mula si è confermata un soprano lirico di grande caratura: voce
importante, molto bene impostata, uniforme in tutti i registri e con grande facilità nel
raggiungere le zone acute della tessitura. Veramente da manuale la sua interpretazione
dell'aria dai "Capuleti e Montecchi" di Vincenzo Bellini ed il finale del primo
atto della "Traviata" di Giuseppe Verdi. Come bis ha eseguito con maliziosità e
perfetta tecnica il valzer di Musetta dal secondo atto della "Boheme" di Giacomo
Puccini.
Leo Nucci è stato il mattatore della serata spaziando dal
suo indimenticabile "Barbiere di Siviglia" ad arie tratte da opere di Verdi e
Donizetti. I due artisti hanno eseguito il duetto finale del primo atto della donizettiana
"Lucia di Lammermoor", il duetto del secondo atto dell'"Elisir
d'Amore" e a conclusione della serata il duetto finale del secondo atto del
"Rigoletto".
La stagione di balletto si è inaugurata con
"Miniature" di Igor Strawinsky e con un interessante collage intitolato
"Offenbach" su musiche tratte da vari lavori teatrali di Jacques Offenbach
illustrante la sua vita. La coreografia era curata con grande intelligenza da Robert
North. Il corpo di ballo ha dimostrato una notevole maturità e bravura in tutti i singoli
componenti e sopra tutti vanno citati Ersin Aycan nei panni di Offenbach e Adrienne Balogh
in quelli di Rosa Parisienne. Le scene, molto essenziali, ed i bellissimi costumi erano di
Andrew Storer. L'orchestra dell'Arena di Verona era diretta da Ilmars Lapinsch.
Luciano Maggi |