Ciak,
si gira la provincia
Ha diretto Totò e Gassman negli
anni d'oro, ora a ottantatrè anni torna dietro la cinepresa per raccontare vizi e virtù
degli italiani che più ama: quelli che vivono lontani dalle grandi città. Perché,
spiega Mario Monicelli, l'Italia che piace al mondo è ancora quella paesana
A ottantatré anni suonati, Mario Monicelli è il più importante
regista italiano vivente. Autore di pellicole indimenticabili come Totò cerca casa o
della saga di Brancaleone con Vittorio Gassman, è impossibile stilare una lista
dei suoi film più importanti tra i cinquantasei realizzati in una carriera lunga più di
sessanta anni.
Adesso Monicelli torna alla regia con Panni sporchi commedia
corale girata con un cast composto da Ornella Muti, Alessandro Haber, Mariangela Melato,
Gigi Proietti, Benedetta Mazzini, Marina Confalone, Michele Placido, Pia Velsi, Paolo
Bonacelli e Gianni Morandi.
Come è nata lidea di questo film ?
Insieme ai co-sceneggiatori Suso Cecchi DAmico e a
Masolino DAmico volevamo raccontare la frenesia dei nostri tempi. Tra ansia di
globalizzazione ed Euro, desideravamo raccontare la provincia italiana. In maniera
divertente, semplice e diretta cercando di fare ridere mettendo in luce il comportamento
schizofrenico di tanti personaggi del nostro paese.
Cè anche una componente seria...
Come in tutti i miei film del resto. Io amo mettere in luce
gli aspetti civili e morali delle storie che racconto.
Il finale del film ricorda il suo precedente Parenti
- Serpenti...
È qualcosa che è capitato. Una mia idea subliminale
dellItalia rozza e volgare sul punto di esplodere...
Perché ama tanto dirigere commedie
"corali" ?
Mi diverte molto. In più - spesso - mi capita di potere
lavorare con attori con cui ho già lavorato e che conosco bene. Questo fa sì che tutto
si armonizzi e che tutto funzioni poi a dovere. Vede, non è difficile girare un film. La
parte complicata è prepararlo. Le riprese sono un bazzecola. E se lo si fa con degli
amici tutto è ancora più divertente.
Perché ama tanto la provincia ?
Perché più i film sono italiani, più parlano di luoghi
tipicamente nostri come le piccole provincie, più allora sono internazionali e originali.
Essere provinciale - oggigiorno - significa mettersi sul piano di un mercato globale.
Una delle immagini più poetiche dei suoi film è la
lotta di Vittorio Gassman - Brancaleone contro la morte. Una raffigurazione che ha
sicuramente colpito il nostro immaginario collettivo. Cosa pensa allora di Brad Pitt nei
panni del grigio mietitore in Vi presento Joe Black ?
Ironicamente potrei dire che Brad Pitt è la risposta
hollywoodiana alla mia raffigurazione della Morte che sotto la maschera era Gigi Proietti.
Ho dovuto faticare moltissimo per convincerlo ad andare a girare quella scena nel deserto,
perché faceva un caldo terribile e lui era tutto coperto e truccatissimo. Sudava da
morire.
m.s. |