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redarrowleft.GIF (53 byte) Primopiano Marzo 1999


Vicenza, sereno variabile

Dopo anni di sfiducia e voglie separatiste, fra la gente torna l'ottimismo. Nell'economia, nel lavoro e nelle istituzioni forti: industria, Chiesa e Unione Europea. Insomma un 1999 con meno ansie. Nonostante politica e Stato continuino nel Nordest ad apparire lontani e incomprensibili. Ecco i risultati del IV rapporto Poster curato dal sociologo Ilvo Diamanti sulla società vicentina

IV° Rapporto
POSTER - Associazione Industriali

LA SOCIETA’ VICENTINA
_______________________________________

Aspettative, opinioni e valori dei cittadini

Dicembre 1998

RELAZIONE DI SINTESI

Cerchiamo di riassumere, in poche note, i dati salienti che emergono dal sondaggio sugli orientamenti e le opinioni dei vicentini, giunto quest’anno alla IV edizione. Si tratta di un osservatorio delimitato, ma altamente significativo, in quanto raccoglie e riproduce enfatizzate, com’è ormai noto, alcune delle tendenze che caratterizzano i contesti definiti, per convenzione diffusa, Nordest. Le tensioni che hanno attraversato l’area, in questi anni ne hanno peraltro fatto una sorta di "sismografo", in grado di anticipare sussulti e fratture divenuti in seguito evidenti. Quest’anno, tuttavia, l’ago del sismografo non registra le scosse della fase precedente. Ciò che suggerisce un significativo mutamento di rotta nell’atteggiamento della società. La lunga stagione della rabbia e del malessere, cioè, a Vicenza sembra essersi chiusa. Dopo tre anni durante i quali il distacco nei confronti delle istituzioni si era manifestato in modo forte e generalizzato, la visione del futuro era divenuta oscura e segnata dal pessimismo, il rapporto con lo stesso ambiente di vita si era fatto problematico, coinvolgendo le cerchie di relazioni più vicine (la comunità, le reti amicali), il clima pare cambiato. E tutti questi orientamenti segnalano un andamento, finalmente, positivo e più sereno.

1. TORNA UN CLIMA DI OTTIMISMO NEL FUTURO

Partiamo dalla fiducia nel futuro. E’ chiaramente improntata all’ottimismo. Circa l’economia e il lavoro, in primo luogo. Ma anche il sistema dei sevizi sociali. Molto meno riguardo all’ambito delle relazioni sociali, della politica e, soprattutto, della sicurezza personale. Nel complesso, però, il 45% dei vicentini sono fiduciosi di ciò che riserverà loro il 1999. L’anno scorso erano un po’ di meno, il 43%, ma erano molti di più i pessimisti: il 49%. Una componente scesa, oggi, al 27%. D’altronde, i riferimenti sociali più importanti continuano a garantire loro grande soddisfazione: la famiglia, gli amici, il lavoro.

2. TORNA LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI ECONOMICHE E SOCIALI

Ma l’aspetto che sottolinea la svolta rispetto al passato recente è l’atteggiamento verso le istituzioni pubbliche e le organizzazioni economiche e sociali. Dopo il 1995, infatti, si era assistito a una crescente dinamica della sfiducia, che aveva progressivamente stretto la società locale e gli individui come in una sorta di assedio. Dapprima la sfiducia aveva investito le istituzioni politiche e dello Stato. Poi gli enti locali. Infine, aveva coinvolto direttamente le rappresentanze economiche e l’associazionismo. Si era, delineato, di conseguenza quell’atteggiamento di inquietudine e di insicurezza, che tutti hanno percepito; di cui sono state fornite molteplici rappresentazioni. Talora caricaturali e grottesche. Tuttavia, è indubbio che negli ultimi anni la società vicentina e, più in generale, i contesti del Nordest sono stati attraversati da un forte vento di insofferenza, alimentato da questa perdita di riferimenti e di appigli.

Quest’anno il quadro appare profondamente cambiato. Si registra, infatti, una ripresa generalizzata dei livelli di fiducia, nei confronti di tutti gli ambienti, di tutti gli organismi, di tutte le istituzioni. Pur senza tornare ai livelli del 1995, la ripresa del consenso appare davvero consistente. A spingere in questa direzione sono, principalmente, tre attori: la Chiesa (che, senza crescere, mantiene il grado di fiducia più elevato), l’Unione Europea e le organizzazioni imprenditoriali. Ma anche gli enti locali registrano una forte crescita dei consensi. Peraltro, gli atteggiamenti che sottendono la crisi del rapporto con il sistema pubblico e lo Stato, come la legittimazione dell’evasione fiscale, si attenuano.

Si tratta di una tendenza non riducibile al contesto locale. Altre indagini, come quella dell’Ispo presentata da Mannheimer sul Corriere della Sera qualche settimana fa, dimostrano che la fiducia istituzionale negli ultimi mesi è cresciuto in tutto il paese. Ma in quest’area l’incremento appare molto più forte. Al punto da suggerire che il disgelo registrato dal clima sociale nel paese abbia proprio nel Nordest una delle fonti principali.

3. DISINCANTO POLITICO E INCERTEZZA SOCIALE.

A Vicenza, quindi, è finito il grande freddo? Quell’insieme di risentimento e di insoddisfazione sociale, che tanta attenzione ha sollevato fra i soggetti politici e nei mass media? Non è così. O meglio, il discorso è più complicato. Perché gli atteggiamenti che riguardanti il rapporto fra la società locale, il sistema politico e le istituzioni nazionali non sono cambiati rispetto a prima. Non si colgono segnali forti di "riconciliazione", a questo livello. Le posizioni erano e restano distanti. L’indagine offre, al proposito quattro indizi molto chiari.

a) La valutazione sull’andamento del sistema politico nell’anno trascorso continua ad essere fortemente negativa. E le aspettative sull’anno che verrà sono sulla stessa lunghezza d’onda. In altri termini, l’ottimismo che pervade le gli atteggiamenti dei vicentini verso il futuro non influenza e non riguarda la politica, che continua a rappresentare, a questo proposito, una zona d’ombra.

b) Nella classifica che connota la fiducia verso le istituzioni, il governo era e resta ultimo. Non solo, nella crescita complessiva degli indici di fiducia verso le istituzioni e le organizzazioni, l’incremento registrato dal governo è il più basso. Assieme a quello verso la Chiesa. Con la differenza che il consenso verso questa istituzione non può salire più di tanto perché è già attestato su un livello elevatissimo.

c) L’atteggiamento verso l’ipotesi secessionista mostra un certo raffreddamento; ma, tutto sommato, lieve. L’orientamento separatista rimane elevato. Nonostante tutto. Anche se coloro che ci credono davvero sono pochi. Tuttavia, il favore verso questa "parola d’ordine" sottolinea che non è venuto meno il distacco nello Stato centrale. Che il disgelo emotivo, che il declino del malessere sociale non ha portato con sé la riconciliazione con le istituzioni centrali.

d) Infine, sullo sfondo di questo quadro, sicuramente più rassicurante degli anni scorsi, si colgono segni forti di preoccupazione, che investono la dimensione sociale e della vita quotidiana. La questione dell’immigrazione non è certamente percepita come un’emergenza, ma solleva una maggiore inquietudine rispetto al passato. Inoltre, come si è visto, le valutazioni sull’anno trascorso e su quello che verrà, riguardo alla sfera della sicurezza personale e dalla crescita della "pericolosità ambientale", sono segnate da una forte dose di pessimismo.

4. CRESCERE NONOSTANTE LA POLITICA E LO STATO.

Dunque, a Vicenza si osserva una diffusa crescita dell’ottimismo e della fiducia, anche se la politica e lo Stato continuano ad apparire lontani. E il contesto della vita quotidiana si presenta meno "amico". Questa dissociazione si era già affacciata l’anno scorso. Anche allora si era delineato un distacco politico senza drammatizzazione. Ma quest’anno il contrasto risulta più evidente. E, per questo, diventa significativo. Perché in passato la relazione fra questi ambiti era diretto e definiva un unico percorso. Il distacco politico alimentava una spirale di insoddisfazione e di sfiducia generalizzata, che influenzava la visione della vita e dello sviluppo. E viceversa. La sfiducia soggettiva e sociale alimentava il distacco dal sistema politico e dalle istituzioni. C’era, d’altronde, la convinzione - fondata - che il futuro del sistema locale e della sua economia dipendessero, in misura crescente, dall’andamento della sfera politica. Che la riforma dello Stato e l’autonomia territoriale fossero delle condizioni determinanti per garantire sviluppo e benessere alla realtà locale. Ora questo nesso non pare più scontato. Sembra, invece, farsi strada la convinzione che sia possibile "sopravvivere" e persino crescere nonostante la politica. Nonostante lo Stato. Nonostante l’Italia.

5. INTEGRAZIONE EUROPEA E DISINCANTO NAZIONALE

Possiamo interpretare questo atteggiamento in due modi, fra loro non alternativi.

a) Il primo chiama in causa la capacità dell’economia e dei suoi soggetti di fare fronte, egualmente, alle sfide dei mercati e alle insidie del sistema politico-istituzionale. Chiama, in causa, al contempo, la capacità delle istituzioni sociali di adeguarsi ai mutamenti, di organizzare la resistenza nei confronti delle crescenti tensioni che vengono dall’esterno. In fondo, gli ambiti che suscitano maggiore ottimismo nel futuro sono l’economia, il lavoro, i servizi sociali. Le istituzioni e le organizzazioni verso le quali maggiore è la crescita di fiducia sono le associazioni degli artigiani, dei commercianti, degli industriali. I riferimenti che suscitano più soddisfazione sono la famiglia, gli amici, il lavoro. E il centro della comunità locale resta la Chiesa.

b) La seconda interpretazione riguarda l’Europa. E’, assieme alle associazioni artigiane, il riferimento che registra la maggiore crescita di fiducia, nell’ultimo anno. Inoltre, l’integrazione monetaria dell’Europa mostra di avere superato, a livello locale, molte delle resistenze che ne avevano accompagnato l’avvio. I cittadini che guardano questa prospettiva con scetticismo scendono da un terzo a un quarto. Così anche gli incerti. Più in generale, l’area vicentina dimostra una notevole spinta all’internazionalizzazione. Il 30% dei cittadini rivelano di essersi mossi all’estero nell’ultimo anno. Di questi, il 23% per studio o lavoro: il 5% in più rispetto alla media della popolazione del Nord. Questi aspetti - la fiducia nell’Europa, il favore per l’unificazione monetaria europea, l’internazionalizzazione della vita quotidiana - contribuiscono tutti, e in modo consistente, a rasserenare la visione del futuro, a far crescere la fiducia nelle istituzioni.

L’indagine, dunque, suggerisce che l’insofferenza sociale registrata nel contesto vicentino e, più in generale, nel Nordest durante gli ultimi anni, abbia registrato un sensibile ridimensionamento grazie al concorso di due fattori.

a) Il primo: l’economia locale e i suoi attori. Che hanno continuato a funzionare. Nonostante una transizione politica lunga e travagliata. Nonostante reiterate promesse di riforma e di autonomia, mantenute solo in piccola parte. Così, dopo anni di timori e di speranze, i cittadini, in parte, si sono rassegnati; in parte adeguati e rassicurati. Rassegnati al fatto che il percorso verso l’innovazione del sistema politico e la qualificazione dello Stato e delle sue istituzioni sarà, quantomeno, ancora lungo. E di incerto destino. Che occorre adeguarsi. Rassicurati dall’evidenza che, comunque, non si rischia di affondare. Ciò che insinuato l’idea che sia, comunque, possibile continuare a crescere. Anche senza politica. Anche senza lo Stato.

b) Il secondo, il più importante, è fornito dall’integrazione economica e monetaria in Europa. Che ha rafforzato le certezze economiche della società locale, offrendo un quadro di riferimento più stabile e consolidato. L’Europa, però, sembra, al contempo, agire per i cittadini da "surrogato dell’autorità dello Stato". Una sorta di sponda alternativa ad esso. In altri termini, l’Europa appare alla società locale una fonte di governo, di regole, di stabilità economica. Ma anche politica. Così, a Vicenza - e probabilmente nel Nordest - il risentimento verso lo Stato centrale non scompare, ma perde drammaticità. Non inquina la visione nel futuro, l’integrazione sociale. E non si traduce più in contrasto e in contrapposizione. La secessione non è un problema, se mai lo è stato. Il problema, invece, è costituito dall’integrazione nello Stato e nel sistema politico. Mai debole come oggi. Si delinea, cioè, una situazione di distacco. Nella quale la soluzione viene cercata non più attraverso il conflitto, ma rivolgendosi altrove. Girando le spalle a Roma. Orientando lo sguardo, ma anche le aspettative e le strategie verso l’Europa. Un percorso che associa, quindi, integrazione europea e disincanto nazionale.

Ilvo DIAMANTI

Vicenza, 25 gennaio 1999

 

NOTA METODOLOGICA

Il metodo

Questa indagine è stata condotta mediante interviste telefoniche, sottoponendo ad un campione provinciale di 800 unità un questionario semi-strutturato.

Il campione è stato stratificato per quote in modo da rappresentare la popolazione della provincia di Vicenza (d'età superiore ai 14 anni) in base al sesso, l'età e la zona di residenza. A questo fine la provincia è stata articolata in 9 aree, coincidenti con i mercati del lavoro locali. Successivamente, i risultati del sondaggio sono stati ponderati sulla base del titolo di studio degli intervistati. In questo modo si sono garantiti sia il criterio della casualità di campionamento, sia quello dell'aderenza del campione alla popolazione delle aree indagate.

La struttura del campione e alcuni blocchi di domande presenti nel questionario riproducono il modello utilizzato negli analoghi sondaggi svolti nel novembre 1995, 1996 e dicembre 1997. In questo modo l’indagine permette di ricostruire le principali tendenze e i principali mutamenti che caratterizzano l’opinione pubblica vicentina in questi ultimi anni.

 

Temi e Responsabilità

L'indagine è stata predisposta e realizzata dall'Istituto POSTER su incarico della Associazione Industriali della provincia di Vicenza, la quale ha contribuito attivamente alla scelta dei temi e dei problemi da affrontare nel questionario.

Ilvo Diamanti ha impostato e diretto l'indagine, Ludovico Gardani e Luigi Ceccarini hanno curato la campagna-interviste, il coordinamento organizzativo e realizzato l'elaborazione dei dati.

Il sondaggio è stato effettuato nei giorni tra il 13 e il 20 dicembre 1999 da un gruppo di lavoro dell'Istituto POSTER.

L'uso e la diffusione dei dati del sondaggio sono prerogativa del committente. In caso di pubblicazione, però, è necessaria l'intesa con l'Istituto POSTER, per esclusivi motivi di "forma" espositiva e di presentazione. L'Istituto POSTER potrà, a sua volta, usare i dati in sede scientifica oppure in altra sede, ma con l'accordo del committente.

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FRA UN ANNO, COME ANDRANNO
LE COSE IN PROVINCIA DI VICENZA ?

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INDICE MEDIO DEL GIUDIZIO
SULL’ANDAMENTO FUTURO RISPETTO AL PRESENTE

(Serie storica)

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Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998

LA VISIONE DEL FUTURO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

MI PUO’ DIRE QUANTO E’ SODDISFATTO
DEI SEGUENTI ASPETTI DELLA SUA VITA QUOTIDIANA ?
(% di coloro che provano Molta o Moltissima Soddisfazione)

 

 

Vicenza

1998

Vicenza

1997

Vicenza

1996

Vicenza

1995

Della Famiglia

93,9

90,3

94,4

92,9

Degli Amici

79,0

77,1

75,4

78,3

Del Lavoro

76,7

73,7

78,5

81,3

Del Tempo Libero

63,7

63,2

58,5

60,0

Del Livello d’Istruzione

48,5

48,9

54,5

46,3

Dell'Impegno Sociale

41,6

41,2

43,1

47,2

Del Reddito Disponibile

39,4

41,3

44,1

39,0

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

LE ELENCO UNA SERIE DI ISTITUZIONI E DI ORGANISMI
QUAL E’ LA SUA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL LORO OPERATO ?
(% di coloro che provano Molta o Moltissima Fiducia)

 

 

Vicenza 1998

%

Nella Chiesa

58,6

Nelle Associazioni degli Artigiani

50,3

Nell'Unione Europea

50,1

Nell'Amministrazione Comunale

45,3

Nelle Associazioni degli Industriali

45,2

Nelle Associazioni dei Commercianti

40,2

Nell'Amministrazione Regionale

36,9

Nella Magistratura

30,4

Nelle Banche

29,7

Nei Sindacati Confederali

26,4

Nel Governo

18,1

N.R. (media)

17,2

Base (Val. ass.)

800

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

LE ELENCO UNA SERIE DI ISTITUZIONI E DI ORGANISMI
QUAL E’ LA SUA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL LORO OPERATO ?
(% di coloro che provano Molta o Moltissima Fiducia)

 

Vicenza

1998

Vicenza

1997

Vicenza

1996

Vicenza

1995

Nella Chiesa

58,6

56,9

59,4

63,0

Nelle Associazioni degli Artigiani

50,3

40,3

41,7

76,4

Nell'Unione Europea

50,1

40,2

36,6

/

Nell'Amministrazione Comunale

45,3

38,3

37,0

41,3

Nelle Associazioni degli Industriali

45,2

39,1

32,7

59,0

Nelle Associazioni dei Commercianti

40,2

32,8

27,1

76,4

Nell'Amministrazione Regionale

36,9

30,9

26,3

33,2

Nella Magistratura

30,4

24,2

28,1

48,7

Nei Sindacati Confederali

26,4

22,8

23,7

25,5

Nel Governo

18,1

16,3

13,3

10,4

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

INCREMENTO DEI LIVELLI DI FIDUCIA
NELLE ISTITUZIONI/ORGANISMI
(valori in %)

Image12.jpg (15034 byte)

onte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

SECONDO LEI PER IL VENETO ENTRARE NELLA
UNIONE MONETARIA EUROPEA HA RAPPRESENTATO UN EVENTO:

 

 

Vicenza 1998

%

Vicenza 1997 %

Vantaggioso

51,5

48,8

Necessario ma non vantaggioso

21,9

18,1

Ha creato più problemi che vantaggi

26,6

33,1

Totale

100,0

100,0

N.R.

25,9

31,4

Base (Val. ass.)

800

800

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

QUANTE VOLTE LE E’ CAPITATO
DI ANDARE ALL’ESTERO NELL’ULTIMO ANNO ?

 

 

Vicenza 1998

%

Mai

70,7

Una volta

15,8

Due o tre volte

8,7

Più spesso di due o tre volte

4,8

Totale

100,0

N.R. 0,3%

Base (Val. ass.) 800

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

PER QUALI RAGIONI PREVALENTEMENTE
SI E’ RECATO ALL’ESTERO ?

 

 

Vicenza

1998

Nord Italia

1997

Per Lavoro

17,7

13,3

Per Studio

4,9

4,1

Per Turismo/Ferie

63,0

78,5

Altro

14,4

4,1

Totale

100,0

100,0

 

1 Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998
2 Fonte: Poster/Limes, gennaio 1997.

 

CIO’ CHE AVVIENE IN EUROPA E NEL MONDO QUANTA INFLUENZA HA SU QUEL CHE SUCCEDE NELLA SUA REGIONE PER QUEL CHE RIGUARDA:

(% di coloro che hanno risposto Abbastanza o Molta)

 

imm10.jpg (12340 byte)

1 Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
2 Fonte: Poster/Limes, gennaio 1997.

 

PERCEZIONE DELL’IMPORTANZA DEI FATTI INTERNAZIONALI SULLA POLITICA L’ECONOMIA IN VENETO IN BASE ALLA MOBILITA’ INTERNAZIONALE

 

 

MOBILITA' INTERNAZIONALE

 

SI

NO

…HA INFLUENZA SU…    
La politica in Veneto

24.1

16.4

L’economia in Veneto

18.5

18.5

 

ORA LE ILLUSTRERO’ ALCUNE OPINIONI MOLTO ATTUALI.
QUANTO SI SENTE D’ACCORDO CON CIASCUNA DI ESSE

"Gli immigrati per noi sono una minaccia"
(% di coloro che si sono detti Molto o Moltissimo d’accordo)

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Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

ORA LE ILLUSTRERO’ ALCUNE OPINIONI MOLTO ATTUALI
QUANTO SI SENTE D’ACCORDO CON CIASCUNA DI ESSE
"Evadere le tasse è necessario, qualche volta perfino giusto"
(% di coloro che si sono detti Molto o Moltissimo d’accordo)

imm2.jpg (7389 byte)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

ORA LE ILLUSTRERO’ ALCUNE OPINIONI MOLTO ATTUALI.
QUANTO SI SENTE D’ACCORDO CON CIASCUNA DI ESSE
"E’ opportuno realizzare al più presto la secessione del Nord"
(% di coloro che si sono detti Molto o Moltissimo d’accordo)

imm3.jpg (6598 byte)

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

LA FIDUCIA ISTITUZIONALE IN BASE ALLA
MOBILITÀ INTERNAZIONALE DEI VICENTINI
(% di colonna)

imm8.jpg (9073 byte)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

LA VISIONE DEL FUTURO IN BASE ALLA
MOBILITA’ INTERNAZIONALE DEI VICENTINI
(% di colonna)

imm7.jpg (8732 byte)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

 

LA FIDUCIA ISTITUZIONALE IN BASE
ALLA VISIONE DEL FUTURO DEI VICENTINI
(% di colonna)

imm6.jpg (12597 byte)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

IL GIUDIZIO SULL’INGRESSO NELLA UME
IN BASE ALLA VISIONE DEL FUTURO DEI VICENTINI
(% di colonna)

 

imm5.jpg (17570 byte)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

LA FIDUCIA ISTITUZIONALE IN BASE
AL GIUDIZIO SULL’INGRESSO NELLA UME
(% di colonna)

imm4.jpg (11707 byte)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.

 

Tutela della privacy

 

INFORMATIVA A NORMA DELL'ART. 10 LEGGE 675/96 SULLA TUTELA DELLE PERSONE E DI ALTRI SOGGETTI NE TRATTAMENTO DI DATI PERSONALI

L'art. 10 della legge del 31.12.1996 pone a carico del soggetto che raccoglie e tratta dati l'obbligo di informare il titolare dei dati sull'uso che ne viene fatto.

Premesso che per trattamenti si intende "qualunque operazione o complesso di operazioni concernenti la raccolta, la registrazione, l'organizzazione, la conservazione, l'elaborazione, la modificazione, la selezione, l'esternazione, il raffronto, l'utilizzo, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distribuzione di dati", la società scrivente si impegna a trattare i dati in suo possesso di cui è a conoscenza nel rispetto dei limiti previsti dalla legge.

Inoltre si tiene a precisare che:

la selezione degli intervistati per il sondaggio telefonico è avvenuta tramite generazione casuale dei numeri di telefono, i quali non vengono registrati sul file dati;

nel file dati in nostro possesso, di conseguenza, non vi solo informazioni che possono ricondurre i dati rilevati all’identità della persona intervistata;

le informazioni raccolte vengono trattate e diffuse solo in forma aggregata.

POSTER srl

 

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