Primopiano Marzo 1999

Vicenza, sereno variabile
Dopo anni di sfiducia e voglie separatiste, fra la
gente torna l'ottimismo. Nell'economia, nel lavoro e nelle istituzioni forti: industria,
Chiesa e Unione Europea. Insomma un 1999 con meno ansie. Nonostante politica e Stato
continuino nel Nordest ad apparire lontani e incomprensibili. Ecco i risultati del IV
rapporto Poster curato dal sociologo Ilvo Diamanti sulla società vicentina
IV° Rapporto
POSTER - Associazione Industriali
LA SOCIETA’ VICENTINA
_______________________________________
Aspettative, opinioni e valori dei cittadini
Dicembre 1998
RELAZIONE DI SINTESI
Cerchiamo di riassumere, in poche note, i dati
salienti che emergono dal sondaggio sugli orientamenti e le opinioni dei vicentini, giunto
quest’anno alla IV edizione. Si tratta di un osservatorio delimitato, ma altamente
significativo, in quanto raccoglie e riproduce enfatizzate, com’è ormai noto, alcune
delle tendenze che caratterizzano i contesti definiti, per convenzione diffusa, Nordest.
Le tensioni che hanno attraversato l’area, in questi anni ne hanno peraltro fatto una
sorta di "sismografo", in grado di anticipare sussulti e fratture divenuti in
seguito evidenti. Quest’anno, tuttavia, l’ago del sismografo non registra le
scosse della fase precedente. Ciò che suggerisce un significativo mutamento di rotta
nell’atteggiamento della società. La lunga stagione della rabbia e del malessere,
cioè, a Vicenza sembra essersi chiusa. Dopo tre anni durante i quali il distacco nei
confronti delle istituzioni si era manifestato in modo forte e generalizzato, la visione
del futuro era divenuta oscura e segnata dal pessimismo, il rapporto con lo stesso
ambiente di vita si era fatto problematico, coinvolgendo le cerchie di relazioni più
vicine (la comunità, le reti amicali), il clima pare cambiato. E tutti questi
orientamenti segnalano un andamento, finalmente, positivo e più sereno.
1. TORNA UN CLIMA DI OTTIMISMO NEL FUTURO
Partiamo dalla fiducia nel futuro. E’ chiaramente
improntata all’ottimismo. Circa l’economia e il lavoro, in primo luogo. Ma anche
il sistema dei sevizi sociali. Molto meno riguardo all’ambito delle relazioni
sociali, della politica e, soprattutto, della sicurezza personale. Nel complesso, però,
il 45% dei vicentini sono fiduciosi di ciò che riserverà loro il 1999. L’anno
scorso erano un po’ di meno, il 43%, ma erano molti di più i pessimisti: il 49%. Una
componente scesa, oggi, al 27%. D’altronde, i riferimenti sociali più importanti
continuano a garantire loro grande soddisfazione: la famiglia, gli amici, il lavoro.
2. TORNA LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI ECONOMICHE E
SOCIALI
Ma l’aspetto che sottolinea la svolta rispetto al
passato recente è l’atteggiamento verso le istituzioni pubbliche e le organizzazioni
economiche e sociali. Dopo il 1995, infatti, si era assistito a una crescente dinamica
della sfiducia, che aveva progressivamente stretto la società locale e gli individui come
in una sorta di assedio. Dapprima la sfiducia aveva investito le istituzioni politiche e
dello Stato. Poi gli enti locali. Infine, aveva coinvolto direttamente le rappresentanze
economiche e l’associazionismo. Si era, delineato, di conseguenza
quell’atteggiamento di inquietudine e di insicurezza, che tutti hanno percepito; di
cui sono state fornite molteplici rappresentazioni. Talora caricaturali e grottesche.
Tuttavia, è indubbio che negli ultimi anni la società vicentina e, più in generale, i
contesti del Nordest sono stati attraversati da un forte vento di insofferenza, alimentato
da questa perdita di riferimenti e di appigli.
Quest’anno il quadro appare profondamente
cambiato. Si registra, infatti, una ripresa generalizzata dei livelli di fiducia, nei
confronti di tutti gli ambienti, di tutti gli organismi, di tutte le istituzioni. Pur
senza tornare ai livelli del 1995, la ripresa del consenso appare davvero consistente. A
spingere in questa direzione sono, principalmente, tre attori: la Chiesa (che, senza
crescere, mantiene il grado di fiducia più elevato), l’Unione Europea e le
organizzazioni imprenditoriali. Ma anche gli enti locali registrano una forte crescita dei
consensi. Peraltro, gli atteggiamenti che sottendono la crisi del rapporto con il sistema
pubblico e lo Stato, come la legittimazione dell’evasione fiscale, si attenuano.
Si tratta di una tendenza non riducibile al contesto
locale. Altre indagini, come quella dell’Ispo presentata da Mannheimer sul Corriere
della Sera qualche settimana fa, dimostrano che la fiducia istituzionale negli ultimi mesi
è cresciuto in tutto il paese. Ma in quest’area l’incremento appare molto più
forte. Al punto da suggerire che il disgelo registrato dal clima sociale nel paese abbia
proprio nel Nordest una delle fonti principali.
3. DISINCANTO POLITICO E INCERTEZZA SOCIALE.
A Vicenza, quindi, è finito il grande freddo?
Quell’insieme di risentimento e di insoddisfazione sociale, che tanta attenzione ha
sollevato fra i soggetti politici e nei mass media? Non è così. O meglio, il discorso è
più complicato. Perché gli atteggiamenti che riguardanti il rapporto fra la società
locale, il sistema politico e le istituzioni nazionali non sono cambiati rispetto a prima.
Non si colgono segnali forti di "riconciliazione", a questo livello. Le
posizioni erano e restano distanti. L’indagine offre, al proposito quattro indizi
molto chiari.
a) La valutazione sull’andamento del sistema
politico nell’anno trascorso continua ad essere fortemente negativa. E le aspettative
sull’anno che verrà sono sulla stessa lunghezza d’onda. In altri termini,
l’ottimismo che pervade le gli atteggiamenti dei vicentini verso il futuro non
influenza e non riguarda la politica, che continua a rappresentare, a questo proposito,
una zona d’ombra.
b) Nella classifica che connota la fiducia verso le
istituzioni, il governo era e resta ultimo. Non solo, nella crescita complessiva degli
indici di fiducia verso le istituzioni e le organizzazioni, l’incremento registrato
dal governo è il più basso. Assieme a quello verso la Chiesa. Con la differenza che il
consenso verso questa istituzione non può salire più di tanto perché è già attestato
su un livello elevatissimo.
c) L’atteggiamento verso l’ipotesi
secessionista mostra un certo raffreddamento; ma, tutto sommato, lieve.
L’orientamento separatista rimane elevato. Nonostante tutto. Anche se coloro che ci
credono davvero sono pochi. Tuttavia, il favore verso questa "parola
d’ordine" sottolinea che non è venuto meno il distacco nello Stato centrale.
Che il disgelo emotivo, che il declino del malessere sociale non ha portato con sé la
riconciliazione con le istituzioni centrali.
d) Infine, sullo sfondo di questo quadro, sicuramente
più rassicurante degli anni scorsi, si colgono segni forti di preoccupazione, che
investono la dimensione sociale e della vita quotidiana. La questione
dell’immigrazione non è certamente percepita come un’emergenza, ma solleva una
maggiore inquietudine rispetto al passato. Inoltre, come si è visto, le valutazioni
sull’anno trascorso e su quello che verrà, riguardo alla sfera della sicurezza
personale e dalla crescita della "pericolosità ambientale", sono segnate da una
forte dose di pessimismo.
4. CRESCERE NONOSTANTE LA POLITICA E LO STATO.
Dunque, a Vicenza si osserva una diffusa crescita
dell’ottimismo e della fiducia, anche se la politica e lo Stato continuano ad
apparire lontani. E il contesto della vita quotidiana si presenta meno "amico".
Questa dissociazione si era già affacciata l’anno scorso. Anche allora si era
delineato un distacco politico senza drammatizzazione. Ma quest’anno il contrasto
risulta più evidente. E, per questo, diventa significativo. Perché in passato la
relazione fra questi ambiti era diretto e definiva un unico percorso. Il distacco politico
alimentava una spirale di insoddisfazione e di sfiducia generalizzata, che influenzava la
visione della vita e dello sviluppo. E viceversa. La sfiducia soggettiva e sociale
alimentava il distacco dal sistema politico e dalle istituzioni. C’era,
d’altronde, la convinzione - fondata - che il futuro del sistema locale e della sua
economia dipendessero, in misura crescente, dall’andamento della sfera politica. Che
la riforma dello Stato e l’autonomia territoriale fossero delle condizioni
determinanti per garantire sviluppo e benessere alla realtà locale. Ora questo nesso non
pare più scontato. Sembra, invece, farsi strada la convinzione che sia possibile
"sopravvivere" e persino crescere nonostante la politica. Nonostante lo Stato.
Nonostante l’Italia.
5. INTEGRAZIONE EUROPEA E DISINCANTO NAZIONALE
Possiamo interpretare questo atteggiamento in due modi,
fra loro non alternativi.
a) Il primo chiama in causa la capacità
dell’economia e dei suoi soggetti di fare fronte, egualmente, alle sfide dei mercati
e alle insidie del sistema politico-istituzionale. Chiama, in causa, al contempo, la
capacità delle istituzioni sociali di adeguarsi ai mutamenti, di organizzare la
resistenza nei confronti delle crescenti tensioni che vengono dall’esterno. In fondo,
gli ambiti che suscitano maggiore ottimismo nel futuro sono l’economia, il lavoro, i
servizi sociali. Le istituzioni e le organizzazioni verso le quali maggiore è la crescita
di fiducia sono le associazioni degli artigiani, dei commercianti, degli industriali. I
riferimenti che suscitano più soddisfazione sono la famiglia, gli amici, il lavoro. E il
centro della comunità locale resta la Chiesa.
b) La seconda interpretazione riguarda l’Europa.
E’, assieme alle associazioni artigiane, il riferimento che registra la maggiore
crescita di fiducia, nell’ultimo anno. Inoltre, l’integrazione monetaria
dell’Europa mostra di avere superato, a livello locale, molte delle resistenze che ne
avevano accompagnato l’avvio. I cittadini che guardano questa prospettiva con
scetticismo scendono da un terzo a un quarto. Così anche gli incerti. Più in generale,
l’area vicentina dimostra una notevole spinta all’internazionalizzazione. Il 30%
dei cittadini rivelano di essersi mossi all’estero nell’ultimo anno. Di questi,
il 23% per studio o lavoro: il 5% in più rispetto alla media della popolazione del Nord.
Questi aspetti - la fiducia nell’Europa, il favore per l’unificazione monetaria
europea, l’internazionalizzazione della vita quotidiana - contribuiscono tutti, e in
modo consistente, a rasserenare la visione del futuro, a far crescere la fiducia nelle
istituzioni.
L’indagine, dunque, suggerisce che
l’insofferenza sociale registrata nel contesto vicentino e, più in generale, nel
Nordest durante gli ultimi anni, abbia registrato un sensibile ridimensionamento grazie al
concorso di due fattori.
a) Il primo: l’economia locale e i suoi attori.
Che hanno continuato a funzionare. Nonostante una transizione politica lunga e
travagliata. Nonostante reiterate promesse di riforma e di autonomia, mantenute solo in
piccola parte. Così, dopo anni di timori e di speranze, i cittadini, in parte, si sono
rassegnati; in parte adeguati e rassicurati. Rassegnati al fatto che il percorso verso
l’innovazione del sistema politico e la qualificazione dello Stato e delle sue
istituzioni sarà, quantomeno, ancora lungo. E di incerto destino. Che occorre adeguarsi.
Rassicurati dall’evidenza che, comunque, non si rischia di affondare. Ciò che
insinuato l’idea che sia, comunque, possibile continuare a crescere. Anche senza
politica. Anche senza lo Stato.
b) Il secondo, il più importante, è fornito
dall’integrazione economica e monetaria in Europa. Che ha rafforzato le certezze
economiche della società locale, offrendo un quadro di riferimento più stabile e
consolidato. L’Europa, però, sembra, al contempo, agire per i cittadini da
"surrogato dell’autorità dello Stato". Una sorta di sponda alternativa ad
esso. In altri termini, l’Europa appare alla società locale una fonte di governo, di
regole, di stabilità economica. Ma anche politica. Così, a Vicenza - e probabilmente nel
Nordest - il risentimento verso lo Stato centrale non scompare, ma perde drammaticità.
Non inquina la visione nel futuro, l’integrazione sociale. E non si traduce più in
contrasto e in contrapposizione. La secessione non è un problema, se mai lo è stato. Il
problema, invece, è costituito dall’integrazione nello Stato e nel sistema politico.
Mai debole come oggi. Si delinea, cioè, una situazione di distacco. Nella quale la
soluzione viene cercata non più attraverso il conflitto, ma rivolgendosi altrove. Girando
le spalle a Roma. Orientando lo sguardo, ma anche le aspettative e le strategie verso
l’Europa. Un percorso che associa, quindi, integrazione europea e disincanto
nazionale.
Ilvo DIAMANTI
Vicenza, 25 gennaio 1999
NOTA METODOLOGICA
Il metodo
Questa indagine è stata condotta mediante
interviste telefoniche, sottoponendo ad un campione provinciale di 800 unità un
questionario semi-strutturato.
Il campione è stato stratificato per quote in modo
da rappresentare la popolazione della provincia di Vicenza (d'età superiore ai 14 anni)
in base al sesso, l'età e la zona di residenza. A questo fine la provincia è stata
articolata in 9 aree, coincidenti con i mercati del lavoro locali. Successivamente, i
risultati del sondaggio sono stati ponderati sulla base del titolo di studio degli
intervistati. In questo modo si sono garantiti sia il criterio della casualità di
campionamento, sia quello dell'aderenza del campione alla popolazione delle aree indagate.
La struttura del campione e alcuni blocchi di
domande presenti nel questionario riproducono il modello utilizzato negli analoghi
sondaggi svolti nel novembre 1995, 1996 e dicembre 1997. In questo modo l’indagine
permette di ricostruire le principali tendenze e i principali mutamenti che caratterizzano
l’opinione pubblica vicentina in questi ultimi anni.
Temi e Responsabilità
L'indagine è stata predisposta e realizzata dall'Istituto POSTER su
incarico della Associazione Industriali della provincia di Vicenza, la quale ha
contribuito attivamente alla scelta dei temi e dei problemi da affrontare nel
questionario.
Ilvo Diamanti ha impostato e diretto l'indagine, Ludovico Gardani e
Luigi Ceccarini hanno curato la campagna-interviste, il coordinamento organizzativo e
realizzato l'elaborazione dei dati.
Il sondaggio è stato effettuato nei giorni tra il 13 e il 20
dicembre 1999 da un gruppo di lavoro dell'Istituto POSTER.
L'uso e la diffusione dei dati del sondaggio sono prerogativa del
committente. In caso di pubblicazione, però, è necessaria l'intesa con l'Istituto
POSTER, per esclusivi motivi di "forma" espositiva e di presentazione.
L'Istituto POSTER potrà, a sua volta, usare i dati in sede scientifica oppure in altra
sede, ma con l'accordo del committente.

FRA UN ANNO, COME ANDRANNO
LE COSE IN PROVINCIA DI VICENZA ?

INDICE MEDIO DEL GIUDIZIO
SULL’ANDAMENTO FUTURO RISPETTO AL PRESENTE
(Serie storica)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998
LA VISIONE DEL FUTURO

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
MI PUO’ DIRE QUANTO E’ SODDISFATTO
DEI SEGUENTI ASPETTI DELLA SUA VITA QUOTIDIANA ?
(% di coloro che provano Molta o Moltissima Soddisfazione)
|
Vicenza
1998 |
Vicenza
1997 |
Vicenza
1996 |
Vicenza
1995 |
Della Famiglia |
93,9 |
90,3 |
94,4 |
92,9 |
Degli Amici |
79,0 |
77,1 |
75,4 |
78,3 |
Del Lavoro |
76,7 |
73,7 |
78,5 |
81,3 |
Del Tempo Libero |
63,7 |
63,2 |
58,5 |
60,0 |
Del Livello d’Istruzione |
48,5 |
48,9 |
54,5 |
46,3 |
Dell'Impegno Sociale |
41,6 |
41,2 |
43,1 |
47,2 |
Del Reddito Disponibile |
39,4 |
41,3 |
44,1 |
39,0 |
Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza,
dicembre 1998.
LE ELENCO UNA SERIE DI ISTITUZIONI E DI ORGANISMI
QUAL E’ LA SUA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL LORO OPERATO ?
(% di coloro che provano Molta o Moltissima Fiducia)
|
Vicenza 1998
% |
Nella Chiesa |
58,6 |
Nelle Associazioni degli Artigiani |
50,3 |
Nell'Unione Europea |
50,1 |
Nell'Amministrazione Comunale |
45,3 |
Nelle Associazioni degli Industriali |
45,2 |
Nelle Associazioni dei Commercianti |
40,2 |
Nell'Amministrazione Regionale |
36,9 |
Nella Magistratura |
30,4 |
Nelle Banche |
29,7 |
Nei Sindacati Confederali |
26,4 |
Nel Governo |
18,1 |
N.R. (media) |
17,2 |
Base (Val. ass.) |
800 |
Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza,
dicembre 1998.
LE ELENCO UNA SERIE DI ISTITUZIONI E DI ORGANISMI
QUAL E’ LA SUA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL LORO OPERATO ?
(% di coloro che provano Molta o Moltissima Fiducia)
|
Vicenza
1998 |
Vicenza
1997 |
Vicenza
1996 |
Vicenza
1995 |
Nella Chiesa |
58,6 |
56,9 |
59,4 |
63,0 |
Nelle Associazioni degli Artigiani |
50,3 |
40,3 |
41,7 |
76,4 |
Nell'Unione Europea |
50,1 |
40,2 |
36,6 |
/ |
Nell'Amministrazione Comunale |
45,3 |
38,3 |
37,0 |
41,3 |
Nelle Associazioni degli Industriali |
45,2 |
39,1 |
32,7 |
59,0 |
Nelle Associazioni dei Commercianti |
40,2 |
32,8 |
27,1 |
76,4 |
Nell'Amministrazione Regionale |
36,9 |
30,9 |
26,3 |
33,2 |
Nella Magistratura |
30,4 |
24,2 |
28,1 |
48,7 |
Nei Sindacati Confederali |
26,4 |
22,8 |
23,7 |
25,5 |
Nel Governo |
18,1 |
16,3 |
13,3 |
10,4 |
Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza,
dicembre 1998.
INCREMENTO DEI LIVELLI DI FIDUCIA
NELLE ISTITUZIONI/ORGANISMI
(valori in %)
onte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre
1998.
SECONDO LEI PER IL VENETO ENTRARE NELLA
UNIONE MONETARIA EUROPEA HA RAPPRESENTATO UN EVENTO:
|
Vicenza 1998
% |
Vicenza 1997 % |
Vantaggioso |
51,5 |
48,8 |
Necessario ma non vantaggioso |
21,9 |
18,1 |
Ha creato più problemi che vantaggi |
26,6 |
33,1 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
N.R. |
25,9 |
31,4 |
Base (Val. ass.) |
800 |
800 |
Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza,
dicembre 1998.
QUANTE VOLTE LE E’ CAPITATO
DI ANDARE ALL’ESTERO NELL’ULTIMO ANNO ?
|
Vicenza 1998
% |
Mai |
70,7 |
Una volta |
15,8 |
Due o tre volte |
8,7 |
Più spesso di due o tre volte |
4,8 |
Totale |
100,0 |
N.R. 0,3% |
Base (Val. ass.) 800 |
Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza,
dicembre 1998.
PER QUALI RAGIONI PREVALENTEMENTE
SI E’ RECATO ALL’ESTERO ?
|
Vicenza
1998 |
Nord Italia
1997 |
Per Lavoro |
17,7 |
13,3 |
Per Studio |
4,9 |
4,1 |
Per Turismo/Ferie |
63,0 |
78,5 |
Altro |
14,4 |
4,1 |
Totale |
100,0 |
100,0 |
1 Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza,
dicembre 1998
2 Fonte: Poster/Limes, gennaio 1997.
CIO’ CHE AVVIENE IN EUROPA E NEL MONDO QUANTA
INFLUENZA HA SU QUEL CHE SUCCEDE NELLA SUA REGIONE PER QUEL CHE RIGUARDA:
(% di coloro che hanno risposto Abbastanza o Molta)

1 Fonte: Poster/Assindustriali
Vicenza, dicembre 1998.
2 Fonte: Poster/Limes, gennaio 1997.
PERCEZIONE DELL’IMPORTANZA DEI FATTI
INTERNAZIONALI SULLA POLITICA L’ECONOMIA IN VENETO IN BASE ALLA MOBILITA’
INTERNAZIONALE
|
MOBILITA' INTERNAZIONALE |
|
SI |
NO |
…HA INFLUENZA SU… |
|
|
La politica in Veneto |
24.1 |
16.4 |
L’economia in Veneto |
18.5 |
18.5 |
ORA LE ILLUSTRERO’ ALCUNE OPINIONI MOLTO
ATTUALI.
QUANTO SI SENTE D’ACCORDO CON CIASCUNA DI ESSE
"Gli immigrati per noi sono una
minaccia"
(% di coloro che si sono detti Molto o Moltissimo d’accordo)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
ORA LE ILLUSTRERO’ ALCUNE OPINIONI MOLTO
ATTUALI
QUANTO SI SENTE D’ACCORDO CON CIASCUNA DI ESSE
"Evadere le tasse è necessario, qualche volta perfino giusto"
(% di coloro che si sono detti Molto o Moltissimo d’accordo)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
ORA LE ILLUSTRERO’ ALCUNE OPINIONI MOLTO
ATTUALI.
QUANTO SI SENTE D’ACCORDO CON CIASCUNA DI ESSE
"E’ opportuno realizzare al più presto la secessione del Nord"
(% di coloro che si sono detti Molto o Moltissimo d’accordo)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
LA FIDUCIA ISTITUZIONALE IN BASE ALLA
MOBILITÀ INTERNAZIONALE DEI VICENTINI
(% di colonna)
Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
LA VISIONE DEL FUTURO IN BASE ALLA
MOBILITA’ INTERNAZIONALE DEI VICENTINI
(% di colonna)
Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
LA FIDUCIA ISTITUZIONALE IN BASE
ALLA VISIONE DEL FUTURO DEI VICENTINI
(% di colonna)
Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
IL GIUDIZIO SULL’INGRESSO NELLA UME
IN BASE ALLA VISIONE DEL FUTURO DEI VICENTINI
(% di colonna)
Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
LA FIDUCIA ISTITUZIONALE IN BASE
AL GIUDIZIO SULL’INGRESSO NELLA UME
(% di colonna)

Fonte: Poster/Assindustriali Vicenza, dicembre 1998.
Tutela della privacy
INFORMATIVA A NORMA DELL'ART. 10 LEGGE 675/96 SULLA TUTELA DELLE
PERSONE E DI ALTRI SOGGETTI NE TRATTAMENTO DI DATI PERSONALI
L'art. 10 della legge del 31.12.1996 pone a carico
del soggetto che raccoglie e tratta dati l'obbligo di informare il titolare dei dati
sull'uso che ne viene fatto.
Premesso che per trattamenti si intende
"qualunque operazione o complesso di operazioni concernenti la raccolta, la
registrazione, l'organizzazione, la conservazione, l'elaborazione, la modificazione, la
selezione, l'esternazione, il raffronto, l'utilizzo, il blocco, la comunicazione, la
diffusione, la cancellazione e la distribuzione di dati", la società scrivente si
impegna a trattare i dati in suo possesso di cui è a conoscenza nel rispetto dei limiti
previsti dalla legge.
Inoltre si tiene a precisare che:
la selezione degli intervistati per il sondaggio
telefonico è avvenuta tramite generazione casuale dei numeri di telefono, i quali non
vengono registrati sul file dati;
nel file dati in nostro possesso, di conseguenza,
non vi solo informazioni che possono ricondurre i dati rilevati all’identità della
persona intervistata;
le informazioni raccolte vengono trattate e diffuse
solo in forma aggregata.
POSTER srl
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