Io, finta seduttrice senza cuore
Dice che interpretare una donna
"antica" come la Cecilia di Moravia è stato difficile. Ma Sophie Guillemin,
all'esordio davanti ad una cinepresa, ha superato la prova. Compreso l'imbarazzo delle
riprese senza veli
Al suo esordio come attrice protagonista di una
pellicola complessa quale La noia, Sophie Guillemin è una ragazza simpatica e di
non troppe parole. Bella e dotata di una fascino molto particolare, ci racconta quanto sia
stato difficile interpretare il ruolo della giovane Cecilia, seduttrice dal cuore di
pietra.
Il suo personaggio sembra vivere fuori dal mondo. Qual
è, invece, la sua modernità?
Non è un personaggio moderno, perché oggi le ragazze sono
dominatrici e aggressive. Molto distanti dalla donna mostrata in questo film. Io sono una
ragazza moderna che ha saputo trasmettere al suo personaggio il cambiamento dei tempi...
Cosa vuole dire, che se questo film fosse stato
interpretato venti anni fa da un'altra attrice la modernità della storia e del
personaggio andavano limitate all'interprete dell'epoca?
Esattamente. E' un ruolo estremamente complesso che dipende
molto dall'attrice.
Quindi vuole dire che c'è qualcosa di lei in Cecilia?
E' ovvio che qualcosa di me - in maniera anche sforzata -
ce l'ho messo. Ma è solo un personaggio interpretato. Ero molto imbarazzata a essere
nuda, così come lo erano tutti quanti quelli che lavoravano sul set con me e Charles
Berling.
Ha avuto problemi a esordire sullo schermo spogliandosi?
No, perché La noia non è un puro esercizio di voyeurismo,
bensì un film che affonda le sue radici in un testo ben preciso per il quale la mia
nudità aveva un significato propedeutico alla storia. Avere un progetto artistico di
fondo era necessario per affrontare argomenti legati al sesso.
Cosa pensa del libro di Moravia?
L'ho letto in vista della mia partecipazione al film e mi
è molto piaciuto. Credo di essere stata abbastanza fedele al romanzo. Sono rimasta
affascinata dai due personaggi che sono molto speciali e che hanno due caratteri davvero
seducenti, pur nella loro grande diversità.
m.s. |