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redarrowleft.GIF (53 byte) Attualità Aprile 1999


Tutti i missili del presidente

La miglior tecnologia militare dell'Ovest contro quello che dieci anni fa era il 4° esercito del mondo. Una lotta impari nei cieli, dominata dai super sofisticati aerei made in Usa. E anche nei numeri, visto lo schieramento dei paesi Nato nei confronti della Serbia di Slobodan Milosevic. Ma meno scontata se le sorti della guerra si dovessero decidere sul terreno

E' vero che oggi è ridotta alla metà, dopo aver perso Croazia, Slovenia, mezza Bosnia e la Macedonia. Ma resta il fatto che ai tempi di Tito e comunque poco prima della caduta del muro la Jugoslavia era addirittura la 4° forza militare del mondo, almeno come esercito. E di questa forza la Serbia ne ha ereditata una buona parte. Per questo all'inizio dei bombardamenti la Nato non era proprio tranquilla. In realtà una consistente fetta dell'arsenale di Milosevic è vecchio e i pezzi di ricambio sono una rarità. Va tenuto presente che la Jugoslavia si costruisce (e aggiorna) "in casa" sia aerei che tank, anche se tutti di fabbricazione russa o cinese. La capacità di reazione e resistenza restano comunque sicuramente superiori a quelle dell'esercito iracheno. Che, aspetto non secondario, doveva combattere nel deserto piatto e aperto e non nelle regioni montagnose e impenetrabili della Serbia. Questa comunque la probabile consistenza attuale delle forze armate di Belgrado e quella della Nato.

Federazione delle repubbliche Jugoslave

Truppe: circa 115 mila soldati in attività, più la possibilità di richiamare 150 mila riservisti. A questi vanno aggiunti gli agenti della polizia serba dipendenti del ministero dell'Interno, in pratica dei soldati aggiunti. Variano da 9 mila unità a 13 mila a seconda delle necessità operative. La dotazione dei militari è moderna: per esempio le pattuglie possono essere in contatto fra loro attraverso microfoni e auricolari. L'esercito ha a disposizione 1400 pezzi di artiglieria.

Mezzi corazzati: m84.jpg (18573 byte)circa 1270 carri armati. Solo una piccola parte però si può considerare moderna per gli standard attuali. In testa gli M-84, versione slava aggiornata dei T-72 russi. Cannone da 125 mm, 70 km l'ora di velocità massima su strada, guida subacquea fino a 5 metri di profondità, visori notturni. Nel Kosovo però ancora non se ne sono visti molti. Per il resto sono T-72 (ancora efficaci), T-74, T-55 (obsoleti, il disegno risale ancora agli anni '40), più 825 veicoli corazzati vari. Tra questi il "Praga", un blindato con due cannoncini da 30 mm molto efficace negli scontri "cittadini" e contro la fanteria.

Aerei: circa 240 velivoli di cui ad inizio attacco Nato 15 Mig 29 (5 sono stati abbattuti, ne restano una decina) e un'ottantina di Mig 21 Fishbed. I primi sono caccia moderni e temibili (secondo i russi superiori all'F-15 Usa) se affidati a piloti esperti: mach 2,5, sistema di puntamento laser che non viene rilevato dai radar, grande manovrabilità. Ma in numero così limitato non c'è storia. I "Fishbed" risalgono agli anni '60 ma sono ancora buoni caccia, anche perché hanno subito nel tempo decine di modifiche e aggiornamenti. E' forse il modello di aereo da combattimento più diffuso nel mondo. Certo non può competere con gli F-15. Il resto del "magazzino" dell' aeronautica di Belgrado è formata da Super Galeb G-4 e J-22 Orao (per attacchi a bassa quota), tutti di fabbricazione nazionale. Sono lenti e poco manovrabili. Un bocconcino per i caccia della Nato. In dotazione poi una cinquantina di elicotteri francesi Gazelle Sa-342 da combattimento con missili anticarro, gli altri sono da trasporto.

Difesa antiaerea: un centinaio di postazioni di missili strategici terra-aria Sam (surface-to-air-missiles) di fabbricazione russa di tipo Sa-2 ed Sa-3 (per grandi altezze, vecchi e poco efficaci); Sa-6 (medie altezze ma molto più temibili: fu un Sa-6 che abbattè in Bosnia nel 1995 l'F-16 del capitano Scott O'Grady); Sa-9 e Sa-13: stessi missili ma montati su veicoli mobili, facili da spostare e nascondere. Infine gli Sa-7, Sa-16 ed Sa-18, tutti sistemi lanciamissili a spalla, portatili. Sono in pratica i corrispondenti dello "stinger" americano. Il primo è abbastanza vecchio, gli altri due moderni. Pericolosi a bassa quota e vero incubo degli elicotteri. In attività anche 1850 cannoni antiaerei. Poco efficaci contro i jet di oggi, ma pare che l'F-117 Stealth precipitato vicino a Belgrado sia stato abbattuto proprio dalla contraerea tradizionale (sui resti dell'aereo si vedevano i buchi dei proiettili). Pur costruito per offrire ai radar un segnale minimo, l'F-117 non è per nulla invisibile: per esempio viene subito "visto" dai radar quando apre i portelloni delle bombe.

Nato (North atlantic treaty organization)

screen3.jpg (13865 byte)Sono almeno 400 gli aerei messi in campo dall'Alleanza atlantica. La maggior parte, circa 260, sono statunitensi. Tecnicamente non c'è confronto: si tratta di quanto di meglio esiste oggi in fatto di guerra aerea. Gli Usa schierano 120 aerei su basi terrestri formati dai caccia F-15, F-16, Ea-6B Prowler per la guerra elettronica e A-10 cacciacarri; 2 bombardieri invisibili B-2 (mai usati prima in combattimento); 6 bombardieri pesanti B-52; 12 cacciabombardieri F-117 Stealth. In più ci sono i 72 aerei, soprattutto F-14 ed F-18, della portaerei Eisenhower. Intorno a questi agiscono 10 aerei da ricognizione, 10 da ricerca e recupero, 3 aerei per il controllo radar e il comando delle operazioni e 40 aerei-cisterna. Nei primi giorni di aprile gli americani hanno messo a disposizione anche i bombardieri ad ala variabile B-1B Lancer.

Gli altri Paesi della Nato

  • Francia: 40 aerei fra Mirage 2000e Jaguar
  • Gran Bretagna: 8 Harrier a decollo verticale
  • Germania: 14 Tornado
  • Olanda: 16 F-16 e 2 Kdc-10 da trasporto
  • Belgio: 10 F-16
  • Norvegia: 8 F-16
  • Canada: 6 cacciabombardieri Cf-18
  • Turchia: 4 F-16
  • Spagna: 4 D-18
  • Danimarca: 4 F-16
  • Portogallo: 3 F-16
  • Italia: circa 40 fra Tornado, cacciabombardieri Amx e gli eterni F-104 (vecchiotti ma ancora efficaci come intercettori).

elmetto.jpg (6888 byte)Truppe: ancora non è stato dato il via all'attacco di terra (nella speranza che non ce ne sia bisogno). Secondo la Nato servirebbero non meno di 200 mila uomini. Intanto Clinton ha dato l'ok all'invio di 24 elicotteri da combattimento Ah-64 Apache.

 

Nota: i B-1B Lancer e gli A-10 sono in grado di portare un nuovo tipo di bomba, la Cbu-97 Sfw (sensor fuzed weapon) che può essere lanciata da oltre 6 mila metri di altezza. La Sfw è una vera "scatola cinese", in pratica un grosso contenitore che ospita dieci mini-bombe Blu-108/B, ognuna delle quali è dotata di quattro testate esplosive a ricerca di calore. La sequenza è questa: l'aereo sgancia la bomba, questa si apre e lascia libere le dieci mini-bombe che coprono l'area di cielo sopra gli obbiettivi (ad esempio una formazione di carri armati). A questo punto si aprono dei paracadute che rallentano la discesa e orientano le bombe verticalmente. Quindi ad un altitudine programmata il paracadute si stacca e si accende un motore a razzo che mantiene la bomba ad una quota determinata e la fa girare come una trottola. Le quattro testate esplosive vengono così "sparate" fuori come in una centrifuga in direzioni diverse: il sistema a infrarossi montato su ogni testata si attiva e le guida così verso le fonti di calore (come i motori dei tank), trasformandole in proiettili esplosivi che si cercano il bersaglio. In teoria una sola Cbu-97 potrebbe mettere fuori uso 40 carri armati (anche se molte "testatine" andranno sicuramente perse).

 

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