FILM APRILE 1999
Arlington Road {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Jeff Bridges - Tim Robbins - Joan Cusack -
Hope Davis Sceneggiatura Ehren Kruger Regia Mark Pellington Anno di
produzione 1999 Distribuzione MEDUSA Durata 118
Caduto il
tradizionale nemico sovietico, gli sceneggiatori hollywoodiani sperimentano il filone del
terrorismo interno con migliore fortuna rispetto ai precedenti disastrosi tentativi Attacco
al potere e Codice Mercury. In questo affascinante e potente Arlington road il
regista Mark Pellington ricalca un po' le tracce di quelli che furono i migliori film di
Hithcock con un film dall'alta tensione, che non è mai scontato.
Jeff Bridges è molto convincente nel ruolo
di un professore universitario, vedovo di un'agente dell'FBI morta in azione, che si
convince progressivamente che il suo vicino è un terrorista. Ma è grazie a Joan Cusack e
a un enigmatico Tim Robbins che Arlington Road risulta essere una pellicola con una
marcia in più. Girato in maniera molto intensa, con i ritmi tipici
del thriller portati alle loro massime conseguenze, Arlington Road ci
sorprende proprio per la sua originalità e per un andamento dove - nonostante qualche
fisiologica caduta di tono - mai banale e prevedibile.
Un film davvero notevole dove i temi
classici del genere thriller sono coniugati abilmente con i ritmi di una
cinematografia moderna per la realizzazione di un prodotto di grande efficacia e
intelligenza.
Un tè con Mussolini {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Cher - Joan Plowright - Judi Dench -
Massimo Ghini - Maggie Smith - Lily Tomlin Sceneggiatura John Mortimer e Franco
Zeffirelli Regia Franco Zeffirelli Anno di produzione 1999 Distribuzione MEDUSA
Durata 117
La
rassicurante e antistorica idea che fino al 1935, Benito Mussolini fosse stato un
"gentleman" che faceva arrivare i treni in orario è lo sfondo su cui Franco
Zeffirelli ha ambientato la versione cinematografica e romanzata delle sue memorie
intitolata Un tè con Mussolini. Pellicola grottesca e macchiettistica, il film
racconta la storia di un gruppo di donne appartenenti alla comunità britannica a Firenze
e le segue nel decennio che va dal 1935 al 1945, mostrandone le vicissitudini e le
difficoltà con il regime fascista, diventato tutto a un tratto nemico degli stranieri e
in particolare degli inglesi. Partendo dal presupposto manicheo che da un lato ci sono i
buoni, gli inglesi, le donne, gli intelligenti e dallaltro ci sono i crudeli, gli
italiani, gli stupidi, i tedeschi e i maschi, Zeffirelli esalta la superiorità
britannica, utilizzando un cast interamente composto da attrici di lingua inglese di
grande importanza come Judi Dench e Joan Plowright, riservando alla cantante e attrice
Cher il ruolo della ricca americana ebrea di buon cuore. Se al film giovano le grandi
trovate di un gruppo di interpreti assolutamente strepitoso, la versione semplicistica dei
ricordi del grande regista porta a delle spiacevoli sviste storiche dove - in un gusto
più simile ai film comici di guerra hollywoodiani anni Sessanta - tutto è enfatizzato e
caricato al massimo grado. Un tè con Mussolini assomiglia più a un alibi per
raccontare la divertente e verosimile storia di questo gruppo di zitellone inglesi
innamorate dellItalia che per fare un film sulla vita degli stranieri nostro paese
in quegli anni. Insomma, da vedere e dimenticare come una commedia qualsiasi e non un film
di autore colto e raffinato come Zeffirelli.
Muzungu {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Giobbe Covatta Paolo Maria Veronica
Emanuela Grimalda Flavio Bucci Dodi Conti Felice Andreasi Sceneggiatura
Giobbe Covatta - Paola Catella Vincenzo Salemme Carlo Mazzotta Regia
Massimo Martelli Anno di produzione 1999 Distribuzione MEDUSA Durata
100
Giobbe ha scritto
per il grande schermo insieme a sua moglie Paola, a Carlo Mazzotta e a Vincenzo Salemme,
un film che parla della tenue normalità che vivono gli abitanti di un villaggio del
Continente Nero e dello sforzo dei missionari per salvare - ogni giorno - le vite di
vecchi, donne e bambini, fiaccati dagli stenti e a contatto con i mille rischi di
unesistenza senza certezze. E Muzungu è un film divertentissimo che sembra
riallacciarsi - almeno idealmente - a pellicole come Riusciranno i nostri a ritrovare
lamico misteriosamente scomparso in Africa o Finché cè guerra,
cè speranza in cui un grande Alberto Sordi riuniva la commedia
allitaliana con la denuncia sociale più corrosiva. Altrettanto ha fatto Giobbe,
regalandoci una farsa divertentissima che, però fa anche pensare. E molto.
Cinematograficamente ineccepibile, il film diretto da Massimo Martelli (un plauso anche
allumiltà dellattore napoletano, che non ha mai pensato di dirigere Muzungu)
è un continuo succedersi di situazioni comiche in cui Giobbe tira fuori le doti del
grande istrione. Lavorando ottimamente con gli altri interpreti del film, il comico
tarantino di nascita, ma partenopeo di adozione ha saputo creare una pellicola omogenea
che oltre a costituire un buon film dal punto di vista strettamente cinematografico,
rappresenta una speranza per il nostro cinema. Che prefiguri, ovvero, un recupero
dellaspetto sociale del nostro cinema, mescolato a uno humour divertentissimo
e irresistibile.
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