"Adriana? Io si la conoscevo bene"
Fu preferita ad attrici allora più
quotate come Nathalie Wood, Sandra Milo e Catherine Spaak. E per Stefania Sandrelli la
parte di quella ingenua ragazza di provincia che nel film di Pietrangeli sogna il cinema e
ne resta uccisa fu la consacrazione. Perché, dice, la sentiva vicina a lei. E a quelle
giovani piene di speranza che finirono bruciate negli anni d'oro di una Cinecittà
spietata
All'età di
cinquantatré anni Stefania Sandrelli è ancora una donna splendida che ammalia con una
voce e una simpatia che hanno un tocco rinfrescante e affascinante. Nonostante sia ormai
una nonna, la Sandrelli conserva pressoché intatta quella forza di grande seduttrice che
ha portato avanti nei suoi oltre settanta film su cui spiccano titoli indimenticabili come
Sedotta e abbandonata, Il conformista, Brancaleone alle crociate, La terrazza e
l'ultimo La cena dove - sotto la direzione di Ettore Scola - ha dato un'ottima
interpretazione che le è valsa il Nastro D'Argento. Riguardo alla sua partecipazione come
protagonista al film di Antonio Pietrangeli Io la conoscevo bene, la Sandrelli
ricorda divertita di essere stata preferita ad attrici dell'epoca come Nathalie Wood,
Sandra Milo e Catherine Spaak.
Signora Sandrelli, cosa la spinse ad accettare il ruolo
di Adriana?
Il fatto di sentirmi molto vicina a lei. Ancora oggi quando
vedo tante ragazze della provincia che vengono a Roma attratte più dalla televisione che
dal cinema, penso ad Adriana come all'emblema di un'epoca e di un sogno per tante ragazze.
Lei pensa che oggi il cammino di una giovane attrice sia
ancora quello di Adriana?
No, fortunatamente gli attori di oggi sono più preparati
di allora, perché provengono da scuole specifiche e dal teatro.
Che ricordo ha del regista Antonio Pietrangeli?
Un uomo mite e
gentile, molto buffo dietro ai suoi occhiali da miope, ma anche un grande genio dalla
mente apertissima e dalle idee folgoranti. La sua morte tragica e assurda mi ha stretto il
cuore. Era un uomo raro da trovare. Abbiamo collaborato tanto insieme e in maniera molto
efficace. Ho sempre pensato che se non fosse scomparso prematuramente avremmo sicuramente
girato un altro film insieme.
Un elemento unico e importante questo del lavoro di
squadra...
Certo, il vero cinema è e deve essere collaborazione e Io
la conoscevo bene è un esempio molto valido a tal riguardo. Io sono felice che questo
sia stato uno dei pochi film che ho scelto di interpretare in un ruolo da protagonista.
Girare una pellicola del genere è stato il massimo per me come attrice. Il meglio di
quello che mi potevo aspettare dal cinema. E' stato un film all'insegna dell'affetto e del
rispetto che ha visto molto uniti, tutti coloro i quali vi abbiano partecipato in maniera
più o meno diretta.
m.s. |