Attualità Maggio 1999
Ti amo tanto, diciamo 10x5 diviso 0,6
Uno psicologo americano ha
inventato la formula per sapere se e quanto si è innamorati. O se invece non si tratta
solo di una semplice amicizia. Basta rispondere a cinque domande. Così finalmente
capirete, scientificamente, perché la vostra ragazza è scappata con il garzone della
panetteria
Non solo secondo sociologi e psicologi l'amore romantico è
un'invenzione di scrittori e registi. Ma ora se volete sapere se e quanto siete
innamorati, basta mettersi a tavolino e risolvere una semplice formula. Tipo test da
rivista femminile: "Indicate con un numero da 1 a 10 il vostro bisogno di essere
desiderato/a e accettato/a". E avanti così. Poi si fa la somma delle cinque domande,
secondo la teoria del professor Donn Byrne, docente di psicologia all'università di
Albany (Usa) che ha inventato la formuletta di Cupido. In più, sempre con la stessa
formula, si può misurare anche il valore dell'amicizia.
Una stupidaggine? Per i cuori teneri si, per i gelidi
materialisti no. Il fatto è che (dicono) la formula si sarebbe rivelata piuttosto
attendibile nel prevedere e valutare l'esistenza e la forza del legame di coppia. E poi,
perché stupirsi? La scienza non fa altro che spiegare quello che si vede: la luce di una
lampadina accesa nasconde complesse teorie su energia, fotoni ed elettroni, ma resta una
lampadina che si accende con un dito. Qui è lo stesso: la formula frutto di sofisticate e
attente ricerche psico-neurali vi sta spiegando scientificamente che avete incassato il
classico "Beh, si, certo che mi piaci, ma vorrei che restassimo solo amici...".
Comunque ecco come scoprire se siete o no innamorati, così
come l'ha riportata l'agenzia Ansa.
È amore vero, profondo, duraturo quello che provate? Uno
psicologo americano si dice in possesso della "formula matematica" per
scoprirlo. Il professor Donn Byrne insegna psicologia all'università statale di Albany,
nello stato di New York, e scandaglia i segreti del cuore usando un'equazione con cinque
fattori-chiave. In un nuovo testo universitario di psicologia sociale l'accademico
sostiene che il più misterioso e potente sentimento umano è una miscela di cinque cose:
A) Attrazione fisica. B) Piacere psicologico di stare assieme. C) Desiderio di intimità.
D) Intenso bisogno di essere desiderato e accettato. E) Ricorrente timore di perdere la
persona cara.
Sono emozioni ricorrenti anche nell'amicizia e - nel libro
di cui ha fornito alcune anticipazioni il domenicale londinese 'Sunday Times' - il
professor Byrne propone di quantificarle in base ad una formula che vuole il livello
d'amore eguale a:
(1,7 x A) + (1,5 x B) + (1,5 x C) + (1,5 x D) + (1,3 x E).
Più alto il numero, più intenso l'amore. Ognuno dei
cinque fattori in gioco va infatti quantificato con un numero da 1 al massimo di 10. Un
amore all'altezza di Romeo Giulietta, Abelardo ed Eloisa o Paolo e Francesca richiede
ovviamente l'en plein, e cioè 750 punti. Trattandosi di sentimenti
soggettivi, riconducibili a capacità affettive personali,
il punteggio dell'amore va confrontato con quello che si ricava sottoponendo alla stessa
equazione matematica i sentimenti connessi ad una vostra amicizia-standard.
Il professor Byrne avverte che si parte male nel rapporto
di coppia se il punteggio dell'amore non è decisamente superiore a quello dell'amicizia.
Fino a pochi anni fa test di questo tipo sulle anime gemelle campeggiavano soprattutto
sulla stampa rosa ed è significativo che a questo gioco non si sottragga adesso nemmeno
uno psicologo di spicco con cattedra in un prestigioso ateneo. Il perché è semplice: se
ne è scoperta una certa attendibilità. Negli Usa un questionario per i promessi sposi
sembra in grado di prevedere con una accuratezza dell'80 per cento se il matrimonio sarà
ancora in piedi tra due anni.
Sui sessant'anni, all'attivo oltre un ventennio di ricerche
in materia, il professor Byrne dice che tra i cinque fattori in ballo l'attrazione
sessuale è senz'altro "il più pesante" e il timore di perdita "il meno
significativo" ma l'amore romantico così come lo conosciamo e soffriamo è nella
società d'oggi un cruciale strumento di "auto-illusione per legare la gente".
Prima del Medioevo non esisteva a livello di massa e a renderlo universale e
"naturale" è stata Hollywood.
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