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redarrowleft.GIF (53 byte) Arte Maggio 1999 (a cura di Giovanna Grossato)

DONNE NELL’ARTE (31)

Niki Berlinguer: arazzi d’artista

niki1_p.jpg (27635 byte)Nel panorama variegato delle tendenze dell’arte contemporanea l’attività artistica della reatina Niki Berlinguer costituisce una specie di liesant per l’opera di molti pittori contemporanei anche molto diversi tra loro. La sua attività di tessitrice, infatti, rielaborando dipinti dei più rappresentativi autori italiani e stranieri del XX secolo, specialmente del secondo dopoguerra e, segnatamente, quelli informali, ne evidenzia le caratteristiche e pone in confronto somiglianze e diversità, potenziando il valore del loro messaggio artistico.

Diplomatasi in arazzeria all’Istituto d’Arte di Roma la Berlinguer si dedica sia alla tessitura ad alto liccio sia alla tecnica del piccolo punto per tradurre in arazzi le opere di artisti che amava e con i quali aveva frequentazioni, scoprendo, accanto a loro, le nuove possibilità linguistiche dell’arte contemporanea.

In occasione della sua prima apparizione in pubblico con una personale di arazzi a Roma, nel 1957, Alberto Moravia notava: "Assai curiosamente i suoi arazzi rivelano possibilità impensata e nascoste nell’arte dei pittori che ella ha preso come modelli, interpretando secondo la sua sensibilità e la sua pazienza di riflessiva arazziera colori e forme scaturite da ispirazioni molto lontane dalla sua. In altri termini ella fa diventare suo il motivo dei modelli allo stesso modo che il pittore faceva diventare suo il particolare della realtà che intraprese di rappresentare".

Si può affermare che gran parte dell’arte italiana ed internazionale di quegli anni sia passata sul suo telaio e tradotta in fili colorati: Consagra, Corpora, Turcato, Scialoja, Mastroianni, , Dorazio, Novelli, Cagli, Fontana, Spazzapan, Guttuso, Levi, Gentilini, Santomaso, Mazzacurati, Omiccioli, Sironi, niki2_p.jpg (17310 byte)Carmelina di Capri e persino un’incisione di Perilli, oltre a tanti altri.

Parlando della Berlinguer nella prefazione di una sua monografia pubblicata a Firenze nell’ottobre del 1975, dopo la morte dell’artista, Arturo Bovi scriveva: "Tra gli autori più illustri a cui Niki Berlinguer si è ispirata, è Paul Klee del periodo delle sue ispirazioni luminose di colore e di lievitante, segreto respiro, dopo il viaggio in Tunisia, a Kairouan, Sidi Bou Said, Hammamet. E fra i maestri moderni io ricorderei Piero Dorazio in cui ella ha rilevato tutti i più splendenti toni e timbri cromatici del segno…"

G.G.

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