Amiche per la pellicola
Ha accettato il ruolo di Gina nel
film della Negri perché crede nell'amicizia. Anche fra due donne. E ama rischiare.
"Altrimenti non si cresce". Così Stefania Rocca, partita con Nirvana di
Salvatores, è ora una delle attrici italiane che lavora di più all'estero
Bella, simpatica e in gamba.
Queste e molte altre sono le doti che epidermicamente Stefania Rocca, laffascinante
protagonista di Nirvana, trasmette alle persone che incontra. E adesso che la
ventisettenne attrice figlia di un capo sorvegliante della Fiat ha incominciato ad avere
successo anche allestero cè solo da sperare che la pressione della carriera
non la trasformi. Tra i protagonisti di due film diretti rispettivamente da Anthony
Minghella (The talented Mr. Ripley) e Kenneth Branagh (la versione musical dello
shakespeariano Pene damor perduto) la Rocca può mettere in mostra il suo
grande talento che possiamo anche ammirare in In principio erano le mutande al
fianco di Teresa Saponangelo, film diretto da Anna Negri e ispirato al romanzo scritto da
Rossana Campo.
Perché ha accettato di interpretare In principio
erano le mutande?
Ero affascinata dallidea di
potere interpretare un ruolo in una storia basata sullamicizia che può esserci tra
due donne. Personalmente credo che questo sentimento sia il più importante di tutti.
Perfino dellamore. E non importa se lamicizia nasce tra persone dello stesso
sesso o tra un uomo e una donna.
Cosa le piace di più delle due protagoniste del film?
Il loro non darsi mai per vinte e la capacità di superare
o almeno di affrontare tutti i problemi.
Due donne comunque un po
fragili
Tutti quanti noi abbiano i nostri momenti di fragilità.
Limportante è superarli. Sono comunque donne che si rimboccano sempre le maniche
per andare oltre i propri problemi.
Quello di Gina, lamica consigliera, è abbastanza
diverso dai ruoli che lei ha interpretato ultimamente. Tutte donne molto forti che
incutevano timore agli uomini
Sì e per questo ho voluto farlo. Per cambiare personaggio,
visto che sono unattrice.
Come accetta i ruoli che le vengono proposti?
Sempre in maniera istintiva se mi interessava la storia che
avrei dovuto raccontare. Non mi sono mai preoccupata di cose come la carriera o la
produzione del film. Mi innamoro dei ruoli da interpretare. Dopo avere visto i bellissimi
cortometraggi della regista Anna Negri mi sono convinta ad accettare questa parte.
Prendendosi anche qualche rischio
Chi non rischia ha buona probabilità di non riuscire mai a
crescere come attrice. Ed il rischio è anche relativo. Bisogna scrollarsi di dosso alcune
certezze per andare avanti a fare determinati film.
In che cosa le assomiglia questo personaggio ?
Anche io ho lasciato casa per andare a vivere a Milano con
una mia amica con il sogno di lavorare nella pubblicità e di fare del cinema. Anche io mi
sono arrangiata a fare mille lavoretti per portare avanti i miei sogni e nonostante
qualche crisi quando volevo solo tornare a casa, sono rimasta comunque per andare avanti.
È stato un percorso difficile che mi è servito tantissimo.
Due film con due registi stranieri e in uno addirittura
due attrici nominate allOscar come Gwyneth Paltrow e Cate Blanchett...
Per quanto riguarda il film di Anthony Minghella, che è
ambientato in Italia nel 1958, sono stata fortunata perché Minghella mi ha scelto dopo il
provino. Aveva bisogno di unitaliana e ha preso me. Mentre con Kenneth Branagh le
cose sono andate diversamente visto che è stato proprio il regista de Il paziente
inglese a suggerire il mio nome a Branagh. Questo mi ha fatto molto piacere, perché
vuol dire che quando uno lavora bene ha sempre un riconoscimento.
Perché la ha scelta Branagh ?
Perché non riusciva a trovare unattrice che sapesse
contemporaneamente cantare e recitare come voleva lui. Kenneth mi ha detto di essere
rimasto convinto dal mio modo di recitare anche se allinizio si aspettava un altro
tipo di attrice.
Come è stato lavorare con lui ?
È un genio pieno di energia che pretende sempre il massimo
da te. Alle volte temevo di essere eccessiva, ma lui mi diceva "Non ti preoccupare va
benissimo..." Altre volte, invece, mi faceva segno urlando : "Un po
meno, un po meno!!!". È un grande regista, perché è stato un grande attore.
Lei crede che il personaggio femminile di The Matrix ,
la Trinity interpretata da Carol Ann Otis, abbia qualche ricordo della Naima di Nirvana ?
Non ho ancora visto il film, ma a giudicare dai manifesti
non mi dispiacerebbe proprio se gli americani ci copiassero qualcosa...
Marco Spagnoli
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