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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Maggio 1999


FILM MAGGIO 1999

Matrix, "Blade runner" del 2000 tra fumetti, videoclip e filosofia

Matrix {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Keanu Reeves - Laurence Fishburne - Carrie Anne Moss - Hugo Weaving - Joe Pantoliano Sceneggiatura e Regia Andy e Larry Wachowski Anno di produzione 1999 Distribuzione Warner Bros. Durata 138’

matrix.jpg (3850 byte)Dopo avere incassato qualcosa come duecento miliardi di lire al botteghino Usa in sole sei settimane di programmazione, Matrix arriva in Italia per bissare il successo enorme avuto oltreoceano. E gli ingredienti giusti ci sono tutti in un film per forza di cose destinato a rappresentare per il nuovo millennio quello che Blade Runner è stato per gli anni Ottanta.

Una pellicola divertente, strutturata su basi filosofiche fondate, che portando alle massime conseguenze la tecnologia attualmente presente nelle nostre vite, piace soprattutto per avere saputo coniugare la spettacolarità degli effetti speciali della nuova generazione a una trama intrigante. Bravissimi gli attori, il film per cui si preannuncia un più che probabile sequel deve la sua grande forza a una regia veloce "contaminata" con il mondo dei fumetti e del videoclip.

Plunkett & Mac Leane {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Robert Carlyle - Johnny Lee Miller - Liv Tyler Sceneggiatura Robert Wade & Neal Purvis e Charles McKeown Regia Jake Scott Anno di produzione 1999 Distribuzione Warner Bros. Durata 100’

Plunkett & Mac Leane diretto dal figlio di Ridley Scott, Jake, è una pellicola davvero interessante. Il suo affrontare in maniera spregiudicata il racconto di una storia di banditi gentiluomini all'interno di un cupo (e assai poco storico) diciannovesimo secolo, ci fa notare quanto sia forte la contaminazione tra il cinema di Hong Kong e la cinematografia d'azione mondiale. Lontano dai fasti patinati dei romanzi di Jane Austen, questo film che trova tra i suoi inconsueti interpreti l'icona del cinema indipendente britannico Robert Carlyle e la bella Liv Tyler diverte lo spettatore con un'azione forse scontata, ma tutt'altro che banale dove - in una sorta di divisione manichea - la lotta tra buoni e cattivi risulta costante e ingegnosa.

Fino a prova contraria (True Crime) {Sostituisci con chiocciola}

Clint Eastwood – Isaiah Washington – James Woods – Denis Leary Sceneggiatura Larry Gross, Paul Brickman e Stephen Schiff Regia Clint Eastwood Anno di produzione 1999 Distribuzione Warner Bros. Durata 127’

Fino a prova contraria.jpg (3149 byte)Clint Eastwood non è più quello di una volta. Gli anni passano per tutti e quasi settantennne sembra non accorgersi che il ruolo di sciupafemmine e di seduttore incallito diventa quasi patetico se cucito sulla sua pellaccia raggrinzita di vecchio duro. Ed è per questo - allora - che il regista Eastwood compiacente in maniera eccessiva con l'attore Eastwood butta letteralmente a mare una trama intrigante per soffermarsi su un personaggio-attore impossibilitato a riciclarsi ancora. Come in Potere Assoluto qualche anno fa, Eastwood dovrebbe finalmente accorgersi che certe situazioni e certi ruoli - ormai - a lui sono preclusi per sempre. Evitando così la clonazione all'infinito di situazioni e tipi visti tante e tali di quelle volte da risultare davvero fastidiosi.

Ed Tv {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Matthew McCounaghey - Woody Harrelson - Martin Landau - Dennis Hopper - Jenna Elfman - Elizabeth Hurley - Rob Reiner - Ellen De Generes Sceneggiatura Lowell Ganz e Babaloo Mandel Regia Ron Howard Anno di Produzione 1999 Distribuzione: UIP Durata 120’

Ed tv.jpg (4023 byte)Questa sorta di Truman Show consapevole non deve scoraggiare lo spettatore. Anzi, il regista Ron Howard (l'ex Ricky Cunningham di Happy Days ormai cresciuto) può davvero dire di avere saputo reinventare con intelligenza e scaltrezza una storia che sulla carta poteva sembrare troppo somigliante a quella del film diretto da Peter Weir. Con un gruppo di attori bravissimi e scatenati come Matthew McCounaghey (attore dall'insospettabile vena autoironica) e un grande Woody Harrelson, il film si svolge sulla vita di un giovane commesso di un negozio di videocassette, la cui vita diventa per ed tv1.jpg (5282 byte)ventiquattro ore al giorno la protagonista di un canale interamente dedicato a lui.

Come per Faust, però, oltre al successo, ai soldi, alla fama e alle donne, per il giovane e bell'Ed arriveranno anche i problemi. Dinanzi alla cartina di tornasole della televisione, segreti e bugie verranno a galla uno dopo l'altra. Un film interessante e graffiante questo di Ron Howard. Ennesima analisi sul sistema dei media, tutt'altro che all'acqua di rose.

A prima vista (At First Sight) {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Val Kilmer - Mira Sorvino - Kelly McGillis - Nathan Lane Sceneggiatura Steve Levitt basata sul saggio di Oliver Sacks Un antropologo su Marte Regia Irwin Winkler Anno di produzione 1998 Distribuzione UIP

A prima vista.jpg (3206 byte)Ispirato dal saggio di Oliver Sacks Un antropologo su Marte, A prima vista è un film che delude per tanti motivi banali. Innanzitutto, mentre l’aspetto medico viene reso alla perfezione sia dall’attenta regia di Irwin Winkler, sia da un Val Kilmer che non vedevamo così in forma dai tempi di The Doors, la cornice della storia di amore tra il giovane neo-vedente e la bella architetto risulta stucchevole e scontata. Innanzitutto, perché Mira Sorvino è ancora troppo rigida e poco duttile per quanto riguarda i ruoli drammatici, e poi perché gli affetti platealmente strappalacrime del padre e della sorella di Virgil (interpretata da una sorprendentemente invecchiata Kelly McGillis) vengono più volte ripresi, appesantendo una trama che andava asciugata e non guarnita con elementi spesso presi a sproposito.

Mentre Nathan Lane buca lo schermo con la sua simpatia visionaria e bislacca, la McGillis (Top Gun, The witness) tornata al cinema dopo anni di assenza, sembra non riuscire a entrare mai troppo nella parte, rendendo prevedibile, ma quasi sempre inspiegabile il suo esplosivo rancore nei confronti della povera fidanzata newyorchese del fratello.

Piovuta dal cielo (Forces of nature) {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Sandra Bullock - Ben Affleck Sceneggiatura Marc Lawrence Regia Bronwen Hughes Anno di produzione 1999 Distribuzione UIP Durata 106’

piovuta dal cielo.jpg (4601 byte)Divertente commedia sul rapporto di coppia tra trentenni e sul senso del matrimonio, Piovuta dal cielo ha un unico grande difetto: Sandra Bullock. Attrice sopravvalutata e incomprensibilmente scelta per le parti della brava ragazza o della seduttrice. Ruolo per il quale non ha né le doti fisiche, né artistiche. Mentre Ben Affleck colpisce sempre per la sua finta bonaria ingenuità, la Bullock in versione post adolescenziale rende questa spensierata commedia romantica, vagamente scipita e senza un senso compiuto. Con punte di vera genialità, comunque, Piovuta dal cielo è ad ogni modo un film riuscito con momenti davvero spassosi. Con una scelta della protagonista femminile più adeguata, forse, si sarebbe potuto supplire alle varie carenze della trama, sfruttando doti attoriali che Sandra Bullock purtroppo per lei e per noi, non possiede.

In dreams {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Annette Bening - Aidan Quinn - Stephen Rea - Robert Downey Jr. Sceneggiatura Bruce Robinson & Neil Jordan Regia Neil Jordan Anno di produzione 1999 Distribuzione UIP Durata 98’

in dreams.jpg (3419 byte)Diretta dal grande regista irlandese Neil Jordan, In dreams è una pellicola abbastanza complessa. Innanzitutto perché essendo essenzialmente un film dell'orrore e un thriller dai risvolti soprannaturali, soprende con il suo essere vagamente eccessivo e soprattutto molto duro e dai toni caricati. Così come la stucchevole recitazione di un Annette Bening davvero insopportabile nella parte della donna che sfrutta i suoi poteri per rintracciare e fermare il killer del marito e della sua bambina. Un film strano che venato però da un tono molto elegante, ha il grave handicap di un cast con il quale lo spettatore non riesce mai ad entrare davvero in contatto, che per di più si deve sobbarcare l'onere del confronto con una storia di difficile comprensione.

Harem Suare {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}

Marie Gillain - Alex Descas - Lucia Bosè - Valeria Golino Sceneggiatura Gianni Romoli e Ferzan Ozpetek Regia Ferzan Ozpetek Anno di produzione 1999 Distribuzione MEDUSA Durata 110’

Gli ultimi giorni dell'impero ottomano vengono mostrati in tutta la loro drammaticità in questa interessante pellicola diretta dal regista turco del pluripremiato Il bagno turco. Raccontando la storia inventata dell'ultima Validé, ovvero la favorita del sultano Ozpetek ha costruito una pellicola seducente, afflitta, peró, da numerose incertezze stilistiche che rendono la storia di difficile comprensione in una serie di flashbacks alternati e spesso irritanti. Mentre Lucia Bosé risulta davvero convincente nella parte della ex favorita del Sultano che racconta se stessa a una sconosciuta, non altrettanto si puó dire degli altri attori che non riescono mai a entrare davvero nella parte. Soprattutto Marie Gillain e Valeria Golino la cui recitazione perlopiú risulta fuori tono e inespressiva.

I rubacchiotti (The borrowers) {Sostituisci con chiocciola}

John Goodman - Jim Broadbent - Mark Williams Sceneggiatura Gavin Scott tratta dai romanzi di Mary Norton Regia Peter Hewitt Anno di produzione 1997 Distribuzione Warner Bros. Durata 96’

Un antico proverbio recita che ‘la casa nasconde, ma non ruba’. I rubacchiotti nonostante l’orribile titolo italiano che storpia il senso della pellicola, spiega il perché di questa saggia affermazione. La maggior parte delle abitazioni sarebbe, infatti, abitata da minuscoli gnomi che "prenderebbero a prestito" le nostre cose, per restituircele - poi - in luoghi e momenti diversi. Così, il popolo dei Borrowers (ovvero coloro che prendono a prestito) è formato da strani personaggi dai capelli rossi, che senza costituire alcuna minaccia per gli abitanti umani delle case, ci accompagnano nelle nostre dimore da secoli. Purtroppo il progresso, le ristrutturazioni che hanno coinvolto interi quartieri delle grandi città hanno disperso questi strani esserini minuscoli e gentili, la cui prima regola è di non farsi mai vedere. Ispirato ai romanzi della scrittrice per bambini Mary Norton, I rubacchiotti è un film che coniuga una storia scritta appositamente per un pubblico infantile a discreti effetti speciali, che mettono in gran luce le evoluzioni di alcuni Rubacchiotti per tentare di smascherare l’avvocato corrotto John Goodman e restituire la proprietà della casa dove vivono ai legittimi proprietari. Ovviamente, la battaglia tra i piccoli e agguerriti esseri e il gigantesco John Goodman non è facile e il risultato del contrasto per porre rimedio al male compiuto non è del tutto scontato...

Destinato a un pubblico di piccoli, I rubacchiotti non riesce ad appassionare lo spettatore adulto. Nonostante la carismatica presenza di John Goodman e una riuscita dose di effetti speciali il film - oltre ad assomigliare eccessivamente al più interessante Un topolino sotto sfratto, realizzato dalla Dreamworks di Steven Spielberg - ha una trama troppo esile per risultare interessante. Un elemento tutt’altro che scontato nell’era della riuscita contaminazione tra il cinema degli adulti e quello dei più piccoli.

Marco Spagnoli

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