DONNE NELL’ARTE (32)
Gabriella Benedini – Misurare
il tempo
Presente
dal 1958 nelle più qualificate rassegne italiane ed europee, Gabriella Benedini può a
buon titolo essere considerata oggi una rappresentante significativa di un percorso
dell’arte che, negli ultimi quarant’anni, ha camminato parallelamente a molti
interessanti itinerari artistici. Accantoad essi, si trattasse di mode o
d’avanguardie, la Benedini è riuscita a mantenere costante e personale il suo
obiettivo di ricerca.
Si tratta di un processo di individuazione e di conoscenza
del sé, attraverso le forme che il mondo fuori-di-sé identifica come importante reperto
espressivo o come suggerimento per l’invenzione di altre forme con differenti
significati.Ciò non significa, però, che il suo operare artistico si rivolga
esclusivamente alla propria interiorità, chè, anzi, il percorso umano della Benedini ha
seguito con sensibilità ed attenzione problemi politici e sociali legati
indissolubilmente al clima culturale degli anni Sessanta e sfociato, alla metà degli anni
Settanta, nella costituzione del gruppo "Metamorfosi", aggregazione di donne
artiste dalla significativa denominazione. Da
quelle esperienze concrete di lavoro, che si mescolano con altre e più recenti, si
perfeziona negli anni, per l’artista, una grande capacità di rievocazione, di
rielaborazione, di viaggiare nella memoria e nel tempo di produrre opere nelle quali si
fondono la tradizione dell’object trouvé e del New Dada con una lirica e
personalissima attitudine a rivelare le più segrete e magiche relazioni esistenti tra la
propria interiorità e le strutture fisiche del mondo.
G.G. |