Cyberrussia
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Appunti quotidiani via web da
S.Pietroburgo
Soldatessa, sandali
e Coca Cola
San Pietroburgo (20 giugno 1999)
La prima immagine che ho di San Pietroburgo, appena arriva la scaletta per scendere
dall'aereo, è quella di una ragazza, in piedi a metà fra l'aereo e l'autobus che ci
porterà al controllo bagagli e dogana. Calza dei sandali neri. Ha capelli biondi, lunghi
fino al collo. Osserva i passeggeri scendere con sulle labbra un sorriso a metà fra
quello cordiale di una hostess e quello che deve avere una che sta in divisa. Indossa
infatti una tuta mimetica. E' la prima volta in vita mia che vedo una donna soldato, un
po' improbabile, però, con quei sandali neri ai piedi.
L'aeroporto non è certo quello che
dovrebbe avere una città come questa, ma me l'avevano definito un po' peggiore di quanto
non sia in realtà.
Uno pensa di venire a San Pietroburgo e di
arrivare in un clima fresco. Macché, sembra di essere a Mestre: 25 gradi e solo un po'
meno umidità.
Lungo la strada che dalla stazione ci
porta in centro, a un certo punto, al centro di una piazza si staglia un monumento a
Lenin. Pensavo li avessero buttati giù tutti. Invece mi dicono che ce ne sono altri
sparpargliati in giro per la città.
Il primo approccio a piedi con la città è la Prospettiva
Nevski. Ovvio che mi piacerebbe incontrarvi per caso Igor Stravinski, come cantano Alice e
Battiato. Ma lui, Stravinski, è seppellito al cimitero della mia città, nell'isola di San
Michele a Venezia.
La prima impressione è quella dell'ampiezza. l'ampiezza
delle strade, delle piazze. E' un'ampiezza comunque di una città che ha comunque una
dimensione umana. Forse ne scoprirò pian piano le contraddizioni, magari nette, forti. Ma
la prima impressione è questa.
Davanti all'Ermitage, sull'enorme Piazza
Dvortsovaya, c'è il tipico baccano da discoteca. Viene da un camioncino della Coca Cola,
parcheggiato davanti all'ingresso: discutibile propaganda di una multinazionale che
disseta il mondo e avvelena - più o meno casualmente - Belgio e Francia.
Roberto
Ferrucci
Taccuino # 1
(19/06/1999) |