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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Giugno 1999


Quell'Arnold è un "serial" killer

Sembra una maledizione: i tre attori protagonisti di una delle più note e fortunate serie tv degli anni '70-80 sono finiti malissimo. Gary Coleman, l'adulto-bambino nero Arnold, diventato vigilantes in un supermercato è stato arrestato per aggressione; il fratello Willis, tossicodipendente, è stato processato per armi e tentato omicidio; e la sorellina Kimberly è morta poco tempo fa per overdose. E pensare che sembravano la famiglia ideale

Arnold.jpg (23487 byte)Per chi è stato poco più o poco meno che un adolescente negli anni Settanta ci sono state serie televisive che hanno influenzato i sogni giovanili e di bambino e perfino la nascita e l’evoluzione di un senso estetico e dell’umorismo. In questo senso George e Mildred, Il nido di Robin, Il Muppett Show, Arcibaldo, I Jeffersons, Starsky & Hutch hanno segnato intere generazioni. Le prime nel nostro paese che avessero un contatto "continuato" con la televisione. Che fine abbiano fatto i protagonisti di queste serie TV è difficile dirlo. Un’impresa quasi improba aiutata qua e là dalla comparsata di questo o di quello in qualche film. Se Ron Howard, il Ricky Cunningam di Happy Days è diventato un grande regista che oltre al recente Ed TV ha girato pellicole come Splash, una sirena a Manhattan, Ransom e Apollo 13 tutti gli altri sono scomparsi senza avere nessun successo. Una realtà dura se non quasi impossibile da accettare per tanti attori che hanno segnato la crescita di milioni di telespettatori come per Henry Winkler alias Fonzie sempre di Happy Days che fa ogni tanto qualche ruolo cameo in pellicole come Scream, incapace sempre di liberarsi della nemesi del suo personaggio.

Di qualche giorno fa è, invece, la notizia che sembra confermare la soprannaturale ipotesi che una maledizione perseguiti i protagonisti di una delle più celebri serie tv di sempre. Arnold, trasmesso da qualche televisione privata sotto il titolo di Harlem contro Manhattan vede infatti i suoi tre giovani protagonisti tormentatati da droga e guai con la legge. Inoltre, Dana Piato, 34 anni, che interpretava Kimberly, sorellastra dei piccolo nero Arnold, è morta qualche giorno fa di overdose. La donna è stata trovata priva di sensi nella casa dei genitori del suo compagno in Oklahoma, dopo aver ingerito una massiccia dose di Valium. Poco tempo fa, ospite di un talk-show radiofonico, l'attrice aveva negato di avere tossicodipendenze o di essere un'alcolizzata, affermando che quelli erano problemi dei passato. Arnold (titolo originale Diff'rent Strokes), raccontava le avventure di due ragazzi neri di Harlem adottati da una ricca famiglia bianca e fu trasmesso negli USA dal 1978 al 1984.

Quell'anno Dana abbandonò la serie perché era rimasta incinta. Arnold continuò per altri due anni, e nel frattempo la vita di Dana andava in pezzi. Nel 1991 l'attrice fu arrestata per aver rapinato un videoclub di Las Vegas, ma se la cavò con cinque anni di libertà vigilata. Nel 1992 fu condannata per aver scritto una ricetta medica falsa a un mese di carcere e altri cinque anni di libertà vigilata. Un giudice le tolse la custodia dei figli, mentre lei tentava la riabilitazione dall’uso massiccio di alcol e psicofarmaci.

Ma le cose non sono andate meglio nemmeno per i suoi fratellastri. Bruciati da un successo troppo facile e effimero. Mentre la ragazza non riuscì a fare altro che interpretare qualche film di serie B, Todd Bridges e Gary Coleman, minuscolo attore, vittima di una disfunzione renale che gli impediva di crescere, finita la serie non hanno più rivisto i fasti del passato. Nel 1990 Coleman denunciò i genitori adottivi, chiedendo un milione di dollari per i tutti i soldi che essi avevano sottratto al suo conto bancario. Nessuno gli offrì mai altri ruoli, e lo scorso anno ha finito per lavorare come 'vigilante' in un centro commerciale in California. A febbraio è stato condannato per aver preso a pugni un ammiratore, che lo aveva riconosciuto e gli aveva chiesto un autografo, a 90 giorni di carcere con sospensione della pena.

Todd Bridges (il destinatario della famosa frase "Che cavolo stai dicendo Willis?!) iniziò ad abusare di droga e alcol, e negli anni è stato condannato per porto abusivo di armi e per aver accoltellato un suo inquilino. Nel 1989 è stato processato ed assolto per il tentato omicidio di uno spacciatore grazie al suo avvocato Johnnie Cochran, lo stesso che fece assolvere l'ex campione OJ Simpson dall'accusa di omicidio. E dire che molti telespettatori avrebbero tanto voluto una famiglia tranquilla e serena come quella della serie TV. Come dire: mai fidarsi delle apparenze. Soprattutto quando ci arrivano dalla televisione...

Marco Spagnoli

 

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