Mostra del Cinema di Venezia 1999
Lido di Venezia (4/9/99) I
weekend alla Mostra sono sempre superaffollati. Spettatori, ministri, amici dei ministri e
di un sacco di altra gente. Del resto, chi non è amico di qualcuno? Non trovate una
stanza neanche al Des Bains, nemmeno se disposti a pagare due milioni a notte. Facile
allora, usciti dall'ultima proiezione, trovare integralisti cinefili addormentati su
panchine scomode, coperti solo dall'atroce umidità veneziana. Come staranno le loro
schiene domattina? Quanto scricchioleranno appena cercheranno di accuattarsi nella prima
poltrona della giornata al Palagalileo?
Mistero e forza del cinema, anche questa. Come la forza che contraddistingue finora tutti
i presonaggi femminili visti sullo schermo del Lido. Donne che pur smarrite, lo sono
sempre molto meno dei loro
partner. Donne che scappano, tornano, stanno per perdere e alla fine vincono.
E poi i film italiani, brutti, noiosi, inguardabili, che non raggiungeranno mai le sale e
allora ti chiedi che senso abbia pensarli, girarli, presentarli. Che senso ha un film come
Appassionate di Tonino De Bernardi? Certo, un musical particolare, canzone napoletana che
diventa protagonista, con le storie a fare da sfondo. Ma alla fine non basta, forse per
manifesti limiti del regista.
Inconvenienti del mestiere, tutti questi, intesi come mestiere di cinefilo.
Roberto Ferrucci |