La
storia rivisitata dell'artigianato d'America
Nel 1979 Virginia Carrol
Crafword ha cominciato ad aiutare lo High Museum di Atlanta a sviluppare la sua raccolta
di Arte Decorativa Americana di fine Ottocento-inizio Novecento, quando questa non era
ancora oggetto di collezione nella maggior parte dei grandi musei americani. Oggi, la
presente mostra celebra lo straordinario mecenatismo di questa benefattrice, che in
vent'anni ha contribuito a conferire allo High Museum il ruolo di leader in questo campo.
Accompagna l'evento la pubblicazione del primo Catalogo completo della Collezione.
Atlanta (Georgia) - High Museum: "Art
and enterprise. La Collezione di Arte Decorativa Americana di Virginia Carroll Crafword
(1825-1917)".
Durata: fino al 26 Settembre 1999.
Sono esposti oltre cento oggetti tra mobili, ceramiche,
vetri, cristallerie, tappeti, tessuti, argenterie e gioielli disegnati o prodotti da
prestigiose firme. Ricordiamo, fra tutti: John Henry Belter, Harvey Ellis, Frank Furness,
Gorham Manifacturing Company, Greene& Greene, Herter Brothers, Libbey Glass Company,
Rookwood Pottery, Lous Sullivan, Tiffany and Company e Frank Lloyd Wright.
La collezione ripercorre in modo esaustivo soprattutto lo
straordinario e fecondo lavoro degli artigiani americani del XIX secolo: essi hanno
rielaborato in modo irripetibile, con estro e personalità, le fonti di ispirazione
dell'arte del loro tempo.
I prodotti sono incredibili saggi di reinterpretazione, talvolta stravolta ma proprio per
questo interessante, di alcune correnti artistiche europee: il Medioevo in chiave gotica,
forme rinascimentali con soggetti appartenenti alla più recente storia americana (urne di
tipo classico, con figure di Indiani e cammeo di George Washington), il Barocco, il
Settecento francese, l'improbabile applicazione dello stile egizio a moderni oggetti di
lusso (per esempio a un prezioso orologio da caminetto decorato a geroglifici).
Il tutto e` realizzato con estrema perizia, in un trionfo
di materiali preziosi. Notevoli gli intarsi, che rivelano accostamenti insoliti di legni
rari, assieme a metalli, madreperla, specchi, pietre preziose e smalti da oreficeria.
Sembra che in un solo secolo, questi artigiani americani abbiano voluto recuperare,
comprimendola, tutta l'arte europea, per poi ripartire con continuità, ma anche con
autonomia.
Perciò sorprendono meno, benché di altissima qualità, i manufatti realizzati nel primo
Novecento, perché le linee caratteristiche dell'Art Nouveau di Tiffany e quelle
funzionali ed essenziali di Sullivan e Wright sono note, apprezzate e a loro volta oggi
imitate in tutto il mondo.
Daniela Cunico Dal Pra
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