Il "dottore" più amato dagli italiani
Ha recitato Goldoni e Goethe in
teatro, è fatto cinema. Ma a 43 anni Giulio Scarpati è diventato una star con la sitcom
tv "Un medico in famiglia". In attesa di ritornare, magari con un progetto tutto
suo, al grande schermo
Romano
e romanista, alletà di quarantatré anni Giulio Scarpati è diventato una star di
prima grandezza della nostra televisione con la serie Un medico in famiglia. Attore
colto e interessante ha iniziato a lavorare giovanissimo in teatro dal 1977 al 1983
interpretando opere di Goldoni, Goethe e Diderot. Questanno - quando non è sul set
della sitcom con Lino Banfi e Claudia Pandolfi - è in tournée in tutta
Italia con Lidiota di Dostoevski. Tra i suoi film più famosi
ricordiamo Chiedi la luna di Giuseppe Piccioni, La Riffa , Mario, Maria e Mario,
Il cielo è sempre più blu, Pasolini, un delitto italiano e Cuori al verde.
Simpatico, intelligente ed estremamente profondo Giulio Scarpati è sicuramente uno degli
attori di riferimento del mondo dello spettacolo italiano.
Scarpati, come si sente un attore come lei dalla solida
formazione teatrale ad essere definito il sex symbol del 1999?
Qualche tempo fa ho giocato a Messina una partita di calcio
con la nazionale attori. A parte laccoglienza da rock star, quello che mi ha più
colpito è stato uno striscione sugli spalti con su scritto "Lele curaci!". Sono
molto sorpreso di essere considerato un sex symbol e me ne farò una ragione, perché mi
fa molto piacere avere tutte queste attestazioni di stima e di affetto da parte del
pubblico. Alla mia età fa solo piacere, ma sono troppo anziano per perdere la testa.
Un sex symbol rassicurante
Sono il primo sex symbol affidabile: quello che prima ti
seduce e poi ti fa fare quattro figli
Il grande mistero della sera della domenica dopo
gli X files era come sarebbe andata a finire la storia di amore tra Lele e
Alice. Adesso che è stata svelata, cosa proporrà Un medico in famiglia 2?
Il fatto che alla fine della prima stagione sia venuta
fuori la storia di amore tra me e Alice, ovvero il ruolo interpretato da Claudia Pandolfi,
non significa che la prossima serie sarà incentrata solo sullelemento romantico.
Tutti gli altri personaggi saranno molto importanti nel raccontare levoluzione della
storia che continuerà a riguardare la famiglia intera, con trame che si intrecciano tra
loro. Non cambierà nulla nel modo di raccontare le avventure della famiglia Martini,
anche perché la formula vincente è proprio quella di volere affrontare fatti e
situazioni di tutti i giorni con semplicità, evitando ovviamente i momenti
patetici.
La grande differenza con il format spagnolo cui
è ispirata la serie è che proprio il suo personaggio è molto più umano e vicino ai
figli. Un aspetto che lei in prima persona ha voluto accentuare rispetto
alloriginale
Quando ho accettato questo ruolo ho letto tutte le
sceneggiature e ho visto anche un paio delle puntate spagnole. Quello che più mi piaceva
era proprio di potere raccontare una paternità più aggiornata alloggi, nel senso
che i padri di oggi non sono più quelli di una volta. Lele è anche vedovo. Doveva a
tutti i costi essere una figura contemporaneamente paterna e materna, molto presente nella
vita dei figli. Qualcosa di molto differente dei padri che proponevano frasi storiche alla
stregua di abusati modelli educativi.
La famiglia Martini è molto moderna
E la famiglia che tutti vorremmo avere e
contemporaneamente quella che tutti abbiamo. Un fenomeno doppio in cui riesce ad essere
anche emblema di una famiglia di nuova fattura dove i ruoli non sono più quelli classici.
E aperta e democratica. Ricevo moltissime lettere di persone che mi dicono quanto
vorrebbero avere una famiglia come quella dei Martini. Un nucleo rivolto verso
lesterno dove cè sempre un piatto di pasta pronto per chiunque arrivi. Quella
dei Martini, però, è e rimane una famiglia vera e non ideale, altrimenti non avrebbe
avuto senso fare una serie televisiva che parlava di personaggi perfettini che
in realtà non potrebbero esistere.
Qualcuno ha detto di sentirsi solo la domenica
sera da quando la prima serie è finita. Che cosa ha cambiato questa fiction nellimmaginario
collettivo televisivo?
La mia stessa famiglia si riuniva la domenica sera per
vedere la puntata. Se lo è per me che so come va a finire e che ne sono
linterprete, comprendo benissimo chi non aspetta altro di assistere alla puntata
della settimana successiva. La domenica è una giornata particolare, lunica della
settimana probabilmente che si trascorre totalmente in famiglia e Medico in
famiglia è una sorta di moderno focolare.
Lei ha la nomea del timido
In televisione ti domandano di essere naturale con tempi
tecnici che non ti mettono affatto a tuo agio e che rendono tutto davvero complicato. I
giornali ti chiedono dettagli sulla vita privata che io non voglio rivelare, perché credo
che lattore debba avere un alone di mistero per il suo pubblico. Come si fa a non
essere timidi ? E poi negli anni sono molto migliorato. Ricordo una Domenica In di
qualche anno fa dove tra me e Margherita Buy ci fu quasi la sagra della timidezza.
Sembravamo dei casi clinici. Io sono migliorato, Margherita un po meno. Del resto
ognuno è quello che è e non si può violentarlo, costringendolo a tutti i costi a essere
qualcosaltro.
Lei è un attore di teatro che fa cinema e televisione.
Qualcosa di assai raro in Italia
Ma che dovrà necessariamente rappresentare il futuro
dellessere attore. I grandi numeri possono far perdere la testa e soprattutto
rischiano di farti perdere il contatto con quello che si fa. Io continuerò a fare teatro
per coltivare quellenergia che sul palcoscenico ti può dare solo quello che hai
dentro. A teatro i grandi numeri non contano. Importa solo ciò che si sta facendo in quel
momento. Del resto io sono felicissimo di tutto quello che mi sta accadendo in questa fase
della carriera.
Cosa significa il successo per lei?
La possibilità di scegliere. Voglio tentare di coinvolgere
il pubblico televisivo per portarlo a teatro o al cinema per assistere a spettacoli che
altrimenti non avrebbe mai visto. So che molti rimangono delusi quando vengono per vedere
in scena il medico della domenica, ma io sfrutto questa opportunità per proporre loro
testi complessi come Lidiota e comunque fino adesso abbiamo
avuto sempre il tutto esaurito.
E vero che lei ha in testa un progetto per il
grande schermo?
Vorrei potere fare un film in stile Mrs.Doubtfire
destinato a un pubblico di bambini, ma raccontato in chiave europea lontano dai simboli
americani della mazza da baseball e del guantone. I nostri bambini hanno riferimenti
culturali troppo distanti dai nostri. Vorrei potere fare qualcosa di analogo a quello che La
gabbianella e il gatto ha fatto nel cinema danimazione. Noi europei abbiamo
tanto da dire e quando lo facciamo, lo facciamo meglio degli americani. Sto valutando
alcune proposte, perché vorrei riportare gran parte del pubblico televisivo al cinema.
Oggi la televisione e il cinema italiano si sono troppo differenziati in termini numerici.
Di sicuro è che, finito di girare la nuova serie, riprenderò i panni de Lidiota
per una tournée che coinvolgerà anche Roma.
Marco Spagnoli |