Robert De Niro production
Un
idolo per un'intera generazione di attori. Ma adesso l'indimenticabile protagonista de Il
cacciatore e di Taxi Driver vuole andare oltre. E in questa intervista spiega perché
vuole fondare degli studios a New York, dove ha già comprato i terreni. E magari darsi
alla regia
Mister De Niro, il personaggio di Paul Vitti
uno degli ultimi interpretati da lei al cinema nel film Terapia e pallottole
sembra la parodia di quelli che lei ha portato sullo schermo in Quei bravi
ragazzi e Casinò
E vero, ma è stato molto facile grazie al fatto che
accanto a me cera un professionista serio e davvero in gamba come Billy Crystal. Ci
siamo aiutati a vicenda, scambiandoci a vicenda delle idee su come non esagerare le
battute e le situazioni. Abbiamo lavorato come in una squadra anche con il regista Harold
Ramis che riusciva a essere "il nostro terzo uomo".
Qualcuno ha detto che la Mafia italiana in America è
finita e il suo film così come la serie televisiva "The sopranos" hanno
celebrato lestremo saluto
Da quello che leggiamo sui giornali sembrerebbe che la
Mafia americana sia finita. So che i mafiosi amano molto i film su di loro e che anche Terapia
e pallottole ha divertito molti di loro.
Uno dei ruoli comici più brillanti che ha interpretato
anche se con una forte venatura drammatica - è stato in The king of comedy al
fianco di Jerry Lewis. Cè qualche relazione con quel film e perché non interpreta
più pellicole comiche?
No, sono pellicole molto diverse. Farei molti più film
comici se trovassi delle buone idee da portare a compimento e da sviluppare adeguatamente.
Quali dovrebbero essere i requisiti di una sceneggiatura
comica tali da farle accettare la parte?
Non sono più preoccupato di accettare i ruoli
comici rispetto agli altri. Solo che in ogni film che faccio voglio essere al meglio delle
mie possibilità e questo può succedere solo se la sceneggiatura è davvero buona. Non mi
interessa essere solo buffo e divertente, voglio qualcosa di davvero interessante e
completo. Non basta avere una buona idea per i film, bisogna riuscire a sfruttarle al
massimo, senza perdere nulla.
Sono trascorsi dieci anni dalla morte di Sergio Leone.
Come lo ricorda?
Sergio era una persona molto simpatica, dotata di un grande
senso dellumorismo. Un ottimo regista che non aveva pretese di volere essere
considerato in maniera più sofisticata e intellettuale. Mi piaceva molto.
Che cosa la ha portata ad acquistare i terreni per
costruire dei grandi studios cinematografici a New York?
Ho sempre pensato a quella zona sul fiume Hudson
non distante da Manhattan come un luogo perfetto dove costruire degli ottimi posti per
lavorare. Non avevamo luoghi per fare film a New York come ce li abbiamo a Los Angeles, a
Londra, a Roma o a Parigi. Adesso ce li abbiamo anche vicino casa e questo porterà
sicuramente dei grandi benefici per il cinema. Abbiamo risolto il problema di avere dei
buoni posti dove girare gli interni dei film.
Lei è lidolo di unintera generazione di
attori. Ma come Robert De Niro che cosa cerca adesso nel suo lavoro?
Voglio fare il regista, più che lattore e ho alcuni
progetti su cui intendo presto mettermi al lavoro.
E vero che lei e Martin Scorsese avete un progetto
comune da portare avanti insieme a Leonardo Dicaprio?
Sì, si chiama The gangs in New York, ma non
cè ancora nulla di ben definito. Forse ne faremo qualcosa per il prossimo anno.
Marco Spagnoli |