A morte Hollywood. Parola di Emir Kusturiça
E' ribelle e anticonformista
nella vita come nel suo lavoro. Per questo dopo film come "Underground" e
"Gatto Nero Gatto Bianco" è diventato per tutti il regista degli zingari. Ma
Kusturica non vuole essere catalogato. In nessun modo. E l'unico modo, dice, è di
resistere "all'oltraggioso e orribile processo di commercializzazione di ogni
cosa"
E uno dei registi più famosi del mondo. E
stato presidente della giuria dellultimo festival di Venezia dove precedentemente i
suoi film hanno vinto innumerevoli premi. E Emir Kusturiça, un ribelle
dellanima e un genio incontenibile.
Perché il suo cinema nellimmaginario collettivo
del pubblico viene associato sempre e comunque con i nomadi?
Non lo so. Ho fatto sette film fino adesso e solo due si
occupavano degli zingari. Di una cosa sono, però, sicuro: se una bomba atomica esplodesse
e ci uccidesse tutti, i popoli gitani si salverebbero, comunque, perché se lo meritano.
Qualcuno, però, la ha accusata di non mostrare la vera
vita dei nomadi
Il cinema non lavora mai sulla verità. E la verità di chi
poi? Della middle class, dei figli di puttana che vivono nel lusso a dispetto dei
poveracci che muoiono di fame? La verità in questo caso e soprattutto al cinema non è
mai così chiara e definita. Utilizzare questo termine in relazione ai film è
assolutamente non corretto.
Qual è il rapporto tra realtà e cinema secondo lei?
Il cinema è finzione. E la realtà può generare
la fiction così come io faccio con i miei film. Qualsiasi storia uno inventi deve
sempre avere una certa connessione con la realtà. E come per lelettricità
che deve sempre avere un contatto con il terreno. Pretendere che un tuo film possa
diventare la rappresentazione più completa del genere umano in cui tutti gli elementi
della vita delle persone possano essere mostrati è qualcosa di assurdo e di impossibile.
Ho iniziato a fare film sugli zingari e non su altri gruppi sociali, perché mi sentivo
abbastanza vicino a loro. Quando faccio pellicole sui nomadi, credo di essere molto vicino
alla realtà della loro vita. La loro bizzarria ti fornisce dei valori che ti affrancano
da certi obblighi come quelli del cinema hollywoodiano, in cui per fare tanti soldi
bisogna fare esplodere un palazzo ogni quindici secondi. Le mie pellicole, invece, sono
come dei palloni aerostatici ancorati al terreno della realtà. Non voglio che vadano
liberi nel cielo, e nemmeno che si affloscino sotto una zavorra che può essere
rappresentata da un numero troppo consistente di elementi per parlarne e che tra
laltro sono sotto gli occhi di tutti.
Qualcun altro, invece, la accusa di mostrare una
violenza scherzosa che diventa fuorviante per i giovani
Probabilmente quelli che mi accusano sono gli stessi che
creano latmosfera in cui due ragazzi qualsiasi decidono una bella mattina -
di prendere una pistola e di uccidere quattordici compagni di classe. E sempre lo
stesso centro conservatore che genera le forze che guidano il mondo. In ogni film che
faccio la poesia dellesistenza si confronta con la vita rude che i miei
"eroi" vivono. Posso essere anche accusato dai fautori dellaggressività
che ci arriva quotidianamente attraverso i videogames, attraverso Internet e i film
di Hollywood. Le accuse che non hanno nome, poi, non significano nulla.
Sempre parlando di violenza, una scena celebre dei suoi
film è quella del bombardamento dello zoo di Belgrado in Underground. Una
drammatica e commovente metafora visiva della vita e della morte sotto le bombe
Stavolta, però, lhanno mancato. Anche se i bambini
hanno subito lo stesso parecchi traumi dovuti agli allarmi e alle bombe. LEuropa è
rimasta affascinata dalla precisione delle bombe della Nato, ma sembra avere ignorato le
numerose catastrofi ecologiche perpetrate dai Verdi.
Sempre in Underground lei accusava apertamente la
Germania di avere scatenato la guerra nei Balcani che ha portato alla frammentazione
dellex Yugoslavia
Non è vero e mi ascolti bene: quello che ho imparato nel
comunismo è che anche oggi dopo tutto quello che lAmerica ha fatto alla Serbia io
non posso essere antiamericano. Io non sono anti nulla. Osservo la storia con un rispetto
fatalistico, mentre vedo combinarsi insieme un numero di elementi diversi. Non ho mai
accusato la Germania di avere fatto quello che lei dice. Ho indicato, invece, come
responsabile "la suprema essenza" che ha portato le persone a compiere quello
che hanno fatto. Ho amici tedeschi che sono persone migliori dei conoscenti che ho a
Sarajevo. E sempre molto difficile dare un nome al proprio nemico, mentre è assai
più facile trovare le cause storiche e i fattori che hanno portato la nostra società a
diventare ciò che è arrivata a essere. Un intellettuale francese ha detto che ci
vorrebbe un tribunale per il comfort, perché le persone agiscono in base al loro sentirsi
inadeguate e non confortevoli nei confronti della vita. E io sono daccordo con lui:
tutto questo è senza senso.
Lei è un regista sempre fuori dagli schemi del mercato.
Il suo film americano Arizona Dream che in Italia è stato distribuito
solo nel 1998, ben cinque anni dopo la sua realizzazione nel 1993, non è stato capito e
ha avuto un sacco di problemi
So quello che è successo in Italia e ne sono rimasto
stupito. Ma anche in America le cose sono molto strane. Il loro cinema vive di strane
formule che predicono quello che può avere e quello che non può avere successo. Questo
mi preoccupa molto. Fanno spesso dei brutti film e la gente pensa che siano delle ottime
pellicole. Non sono rimasto sorpreso, allora, quando il mio film è stato distribuito
negli Usa soltanto in poche sale e con molte limitazioni, per poi avere un modestissimo
successo nella sua uscita in video. Del resto non mi importa nemmeno. Rimango sempre
eccitato quando vedo le prime proiezioni dei miei film dinanzi ai miei amici e a delle
persone che stimo. Sono momenti molto effervescenti dove lemozione è in continua
crescita. Un vecchio proverbio dice che la migliore maniera di guardare il dente del lupo
è quando questultimo è morto. Solo il tempo darà ragione ai miei film. E poi che Arizona
Dream non fosse un progetto che si adattava allo showbusiness americano questo
lo sapevo da prima di intraprendere la realizzazione del film e ne sono molto orgoglioso.
Sia il mio lavoro che me stesso lottiamo per rimanere integri dinanzi alloltraggioso
e orribile processo di commercializzazione di ogni cosa. Io ho combattuto per la mia
integrità e alla fine posso dire di avercela fatta.
Il suo cinema è la prova di quanto tragedia e commedia
abbiano ancora molto da dire al cinema. La commistione di dolore e allegria è presente in
tutte le sue pellicole
E la tradizione slava in cui il black humor è
predominante. Se ci voltiamo indietro verso la letteratura russa, verso le storie di
Nikolaj Gogol e di molti altri grandi scrittori possiamo notare quanto i loro libri siano
radicati nella combinazione tra lelemento tragico e quello comico. Cechov è
sicuramente lautore più rappresentativo di questo modo di intendere larte.
Quando stava scrivendo Tre sorelle pensava di stare realizzando una grande
tragedia, mentre poi a teatro la gente scoppiò a ridere. La sostanza del
dramma è contraddittoria. Questo capita perché in un mondo costruito sulle categorie
ogni prodotto deve avere una specifica collocazione. Opere o film che vivono di diverse
atmosfere sconvolgono questi stantii schemi predefiniti, lasciando confusi i critici e i
benpensanti che ovviamente non vogliono ricevere lezioni da nessuno. Come
gli americani che è il caso di Arizona Dream vogliono, invece, dare
lezioni a tutti. Non solo al cinema, ma anche in situazioni diverse come quelle dei
bombardamenti della Serbia.
Cosè il cinema per lei?
Il cinema è la maniera che ho imparato per fare in modo di
portare le persone nella più grande esperienza estatica che esista: leccitazione.
Quando fai un film devi essere un architetto oppure un compositore che sa in ogni momento
dove condurre il pubblico affinché lemozione sia diventato lo scopo definitivo
della loro esistenza. Il cinema è il mezzo che - grazie alla combinazione di diversi
elementi - sono stato molto fortunato di poter utilizzare.
Offrendo sogni al pubblico
Un modo magnifico per elevarsi al di sopra della realtà.
m.s. |