MADAMA BUTTERFLY " VIRTUALE"
ALLARENA DI VERONA
Lo
spettatore che entrava allArena di Verona per assistere alla rappresentazione di
" MADAMA BUTTERFLY"di Giacomo Puccini al primo momento rimaneva
sconcertato;abituato a vedere tutto limpianto scenico si trovava di fronte ad una
distesa di teli che ricoprivano lintero retropalco e nulla più.
Una volta iniziato lo spettacolo restava però ammaliato
dalla bellezza delle scenografie che venivano proiettate su questi teli e che variavano a
seconda dei momenti dellopera sottolineando con grande forza ciò che stava
accedendo sulla scena;alla fine del primo atto,quando i due protagonisti esaltano la
bellezza della notte intonando il canto "dolce notte quante stelle
" la
proiezione di un cielo stellato occupava tutto il palcoscenico e lintera platea con
un effetto veramente suggestivo.
Questa Butterfly "virtuale" oltre che far
conoscere nuove tecnologie ha dimostrato anche la potenzialità e la flessibilità di
questo sistema di rappresentazione che se ulteriormente affinato può essere una carta
vincente per molti spettacoli;certamente non tutte le opere possono adattarsi a tale
innovativo sistema ma lavori di grande mole e con molti cambi di scena ( si pensi ad
esempio ad un Boris ) si adatterebbero molto bene a questa tecnologia.
Se la parte visiva di questo spettacolo era
ottimale,altrettanto lo era la parte musicale che si avvaleva di una compagnia omogenea e
di rilievo.
Daniela
Dessì si è perfettamente calata nella difficile part della sfortunata Cio-Cio-San sia
dal punto musicale che scenico;si è abilmente disimpegnata nelle vesti della piccola e
innocente donna innamorata del primo atto che in quelle drammatiche del secondo e terzo
atto.Esemplare la lettura della lettera eseguita con grande misura e mettendo molto bene a
fuoco i vari sentimenti che pervadono questa pagina pucciniana.
Salvatore Licitra ha interpretato la non certamente
simpatica figura di Pinkerton con grande mestiere confermando le premesse che aveva
dimostrato nella edizione del verdiano "Un ballo in maschera" della scorsa
stagione.
Ottimo lo Sharpless di Roberto Servile oggi uno dei
migliori baritoni che calcano le scene e molto bene la Suzuki di Lidia Tirendi costretta
in uno strano e ingombrante costume.
Completavano la bella compagnia Antonella Trevisan,Luca
Casalin,Andrea Piccinni,Carlo Lepore,Giuseppe Zecchillo,Angelo Nardinocchi.
Il punto meno accettabile dello spettacolo è stato quello
dellamplificazione delle voci;a parte il fatto che in certi momenti si percepiva la
fonte sonora in una posizione diversa da quella in cui si trovava il personaggio,rimane il
fatto che un completo giudizio sulla qualità della voce,sul suo volume e sulla tenuta
durante tutto il corso dellopera è piuttosto arduo.
Ottima lOrchestra dellEnte Arena di Verona (
pure amplificata ) guidata da Giuliano Carella che ha saputo restituire con raffinatezza
tutti i colori della bella partitura pucciniana.;molto bene il coro guidato da Armando
Tasso.
Pubblico non numeroso ma che ha a lungo applaudito tutti
gli artefici dello spettacolo .
LUCIANO MAGGI |