Patsy l'antipatica
Tredici anni fa con gli Eight Wonder
era una "stellina" della musica pop che in Italia guadagnò fama imperitura per
un seno sfuggita ad una spallina in un Festival di Sanremo. Poi tanto cinema e le storie
tormentate con mariti e compagni famosi. Ora, trentenne, lasciato Jim Kerr dei Simple
Minds per Liam Gallagher degli Oasis, si ripresenta in un film nella parte di una
segretaria odiosa, prepotente ed egoista. Ma quando tornerà a cantare? "Per ora -
dice - canto solo sotto la doccia"
Patsy Kensit per la generazione dei
trentenni è un mito. Quella bella ragazza bionda che
appena diciannovenne esordì a Sanremo con il suo gruppo
gli Eight
Wonder è, infatti, cresciuta con loro. In uno dei tanti
Festival della canzone italiana, tutti uguali, tutti da
dimenticare, una spallina un po’ dispettosa garantì
alla giovane una fama imperitura nel nostro paese. Il suo
fu il primo seno nudo sul palcoscenico dell’Ariston e
quello fu davvero lo spettacolo, non la canzone Stay
with me.
Ed era abbastanza naturale
che una ragazza dalla fama di pop star, rivelazione
cinematografica nel delizioso Absolute Beginners con
David Bowie riuscisse addirittura ad arrivare a Hollywood
per partecipare al secondo film della serie Arma Letale con
Mel Gibson, Danny Glover. Un amplesso appassionato con l’attore
australiano rese indimenticabile per il pubblico maschile la
sua partecipazione alla pellicola. Una morte prematura del
suo personaggio, però, nonostante il successo al botteghino
sbarrò la strada a qualsiasi sequel e così Patsy
tornò in Inghilterra giusto in tempo per rubare alla
segaligna cantante dei Pretenders Chrissie Hynde, il
marito Jim Kerr, vocalist dei Simple Minds.
Così, dopo avere portato al
successo Im not
scared la canzone dei Pet Shop Boys Patsy decise
di lasciare il mondo della canzone come protagonista per
tornare al suo grande amore per il cinema, dove aveva
esordito a sei anni nel 1974, nientedimeno che ne Il grande Gatsby al
fianco di Robert Redford e Mia Farrow. Oggi che di anni ne
ha trentuno e tra film televisivi e quelli per il grande
schermo può annoverare ben quarantadue partecipazioni più
o meno importanti, Patsy guarda alla sua carriera con molto
disincanto: "La mia attività
di cantante è limitata alla zona del bagno, quando sono sotto la doccia." dice
– "Faccio i film che mi piacciono e questo è tutto." Sta
di fatto, però, che il suo nome ha riempito le pagine dei
giornali non tanto per i suoi innumerevoli ruoli, quanto per
i suoi amori turbolenti. Nonostante abbia avuto ruoli in
film di genere opposto come Don Bosco con Philippe
Leroy e al fianco o piuttosto ‘davanti’ a Mario Van
Peebles nel thriller pieno di lupi mannari sodomiti Eclisse
letale. Lasciato Jim Kerr, il suo grande amore è
diventato il cantante degli Oasis Liam Gallagher che ha
aiutato ad uscire dal tunnel di alcol e di acidi e con cui
– i pettegolezzi più cattivi – dicono si sia più volte
picchiata.
Eppure, nonostante gli eccessi,
nonostante le presunte furiose litigate e nonostante piccoli
incidenti come quello successo durante una romantica vacanza
a Venezia in cui ebbe un malore fortissimo, la storia d’amore
prosegue tanto che due mesi fa è nata un bambino. E adesso
dopo due figli (uno di Kerr) tre matrimoni (tutti con
cantanti) e un colossale rifiuto da parte della Paramount di
affidarle il ruolo di Capitano nella serie TV Star Trek: Voyager, la
sua carriera si è avviata verso piccoli ruoli in film
indipendenti come quello della cattiva capo ufficio della
protagonista in Janice Beard, segretaria in carriera. Rilanciata
da Martin Scorsese che la scelse nel film da lui prodotto,
lo straordinario Grace of my heart. Nonostante la
giovane età ha alle spalle una vita turbolenta e piena di
soddisfazioni miste a qualche dolore. Con una certezza
però. Che in Italia, grazie a una spallina dispettosa
rimarrà comunque una stella per sempre.
Mrs. Kensit, cosa l’ha
convinta a partecipare a Janice Beard segretaria in
carriera?
La sceneggiatura della regista in cui dovevo avere un ruolo
nauseante di una donna egoista e prepotente nei confronti delle sue colleghe. Mi sono
divertita nella parte di una stronza antipatica che maschera i propri dubbi e incertezze
trattando male gli altri.
Lei ha partecipato sia a
delle mega produzioni hollywoodiane che a piccoli film
indipendenti come Grace of my heart. In base a che
cosa sceglie le pellicole alle quali lavorare?
Francamente non sono affatto interessata alla
questione se un film costa due oppure cinquanta milioni di
dollari. Oltre – ovviamente – al ruolo che mi viene
offerto, sono particolarmente interessata a sapere con chi
dovrò lavorare. Chi è il regista, chi produce il film, chi
saranno gli attori con cui dovrò lavorare. Certamente il
cinema indipendente offre maggiori possibilità di
confrontarsi con un mondo ricco di idee e pieno di persone
molto interessanti anche sotto il profilo umano. Posso dire
che in genere preferisco lavorare con registe, perché
offrono una maniera molto dinamica di affrontare il
personaggio. Mi diverto molto quando un set è pieno di
donne che discutono come girare una scena piuttosto che un’altra.
C’è qualche film che
avrebbe voluto fare e che non è riuscita a interpretare?
Moltissimi dove sono stata
scartata. Di contro, però, c’è da dire che ho rifiutato
molte pellicole che – poi – si sono rivelate pessime,
quindi c’è una sorta di bilanciamento nella natura…
Le piacerebbe fare del
teatro?
Moltissimo, ma i media sono
troppo interessati a me e non penso che se qualora
sbagliassi mi lascerebbero in pace. Del resto ho poca
esperienza di recitazione teatrale quindi non sarei in grado
di capire – se fallissi – chi avrebbe davvero sbagliato.
Se Patsy l’attrice o Patsy il personaggio pubblico. Per
questo trovo molto bello quando posso fare un film
permettendomi il lusso di provare le scene per qualche
tempo.
Quali sono i suoi registi
preferiti?
Ho sempre sognato di lavorare con Martin
Scorsese e poiché lui ha prodotto Grace
of my heart in un certo senso l’ho fatto. Ho adorato
anche Il tempo dei Gitani
di Emir Kusturiça.
Si ricorda del Festival di
Sanremo di quasi tredici anni fa?
Ero giovanissima. Avevo
appena diciannove anni…una vita fa. A quell’epoca
cantavo solo perché lo avevo sempre fatto e mio fratello mi
coinvolse nella sua band. Quando sei un’attrice lavori in
gruppo e la tua carriera è dettata da quello che riesci a
conquistarti film dopo film. E’ questo senso della sfida
che mi diverte molto. Una cantante, invece, dipende
principalmente da se stessa e in più può sempre chiudersi
la porta alle spalle se le cose non vanno troppo bene.
Qual è il suo prossimo
film?
Best, il film dedicato
al giocatore di calcio inglese Gorge Best. Lui sarà
interpretato da John Lynch (Sliding Doors) e io
sarò la moglie Angie Best.
Tornerà mai a cantare?
Per adesso la mia carriera
canora è limitata al bagno sotto la doccia…
Marco Spagnoli
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