Primopiano Dicembre 1999
Parigi è sempre Parigi... (5)
Difficile restare indifferenti alle graduatorie
che ogni giornale sta stilando sui personaggi di questo secolo. Sono quasi tutte
discutibili, assurde, spesso irritanti. Resta però il fatto che alla fine, un bilancio ti
viene di farlo anche a te. Ti guardi dentro e cerchi musiche, letture, eventi che in
qualche modo abbiano messo un punto a una virgola alla tua vita. O anche meno. Qualcosa
insomma. Parigi in questo ti aiuta molto. Tante suggestioni, punti di riferimento, eventi,
sono qui, partiti da qui, finiti qui. Puoi rendere dei piccoli omaggi, a Parigi. Quei
rituali leggeri e intimi che valgono solo per te.
Domani mattina tocca per
esempio a Jim Morrison, la sua tomba qui è meta da anni di pellegrinaggi di rocker di
ogni parte del mondo. Andarlo a trovare è come rendere omaggio al rock, il genere
musicale che ha maggiormente inciso se non l'intero secolo, di certo gli ultimi
quarant'anni.
Questa mattina, invece, in rue de Varenne, sono andato alla ricerca di Italo Calvino.
Musica e letteratura sono aspetti così privati, così personali da essere quasi
inenarrabili. Ognuno avrà altri percorsi che sentirà di fare. Ma ci fosse qualcun altro
che ama Calvino, e magari il quello del periodo francese, all'Istituto Italiano di Cultura
può trovare la Biblioteca Italo Calvino. Per adesso dello scrittore si possono trovare
solo le traduzioni in tutte le lingue delle sue opere e atti dei convegni a lui dedicati,
saggi, monografie, critiche, tesi di laurea.
Ma il fondo è destinato a crescere grazie al contributo diretto della moglie di Calvino,
delle case editrici e di molti studiosi. Oltre a ciò la biblioteca offre 30.000 volumi,
riviste di ogni genere, 2000 videocassette fra cui i più importanti film italiani di
sempre, 120 CDrom, 5000 diapositive.
Se qualche "calviniano" dovesse passare per Parigi, non manchi di farci visita.
Sarà suggestione, sarà il desiderio di "sentire" ciò che si è letto su certi
suoi libri, fatto sta che lì dentro la presenza di Calvino si sente proprio. E se
chiederete del bibliotecario, Francesco Scaglione, magari vi farà sfogliare qualche libro
di Calvino in cinese o in coreano, oppure fotocopiare qualche saggio introvabile.
Tutt'altro tipo di
segno ha - comunque - lasciato uno degli episodi più "coinvolgenti" nel bene e
nel male di questi ultimi anni. L'incidente a Lady Diana e Dodi Al Fayed. La
partecipazione collettiva di quei giorni fu enorme. Alla mostra del cinema di Venezia,
dove stavo in quel periodo, la notizia arrivò fra un film e l'altro e - puntuale - chi
veniva a portarla veniva sbeffeggiato con il classico "sparala meno grossa".
Troppo perfetta era infatti la sequenza degli eventi. "La più bella sceneggiatura di
questa mostra", scrisse cinicamente qualcuno. Ma l'arrivo della salma a Londra e il
funerale in diretta fecero perdere a tutti i film che in quel momento venivano programmati
nelle sale del Lido. Fu davvero un evento che coinvolse il mondo intero, e soprattutto
mise alla prova il cosiddetto villaggio globale.
Sul Pont de L'Alma, sotto al quale avvenne l'incidente, c'è il monumento che riproduce la
fiamma della Statua della Libertà. Divenne subito una sorta di improvvisato e improbabile
mausoleo sempre pieno di fiori e di messaggi. Ci sono andato oggi. Mi aspettavo appunto
montagne di fiori, centinaia di bigliettini manoscritti. Invece non c'è quasi più nulla:
sono più i curiosi che guardano, che i fiori o i messaggi. Fa tristezza vederlo al
contrario di come me lo aspettavo. Certo, tutta la commozione seguita all'incidente era
esagerata, esasperata. Necessità di quelle favole che spariscono sempre più. Ma forse è
la conseguenza proprio di quel "villaggio globale" di prima. Il prossimo secolo
sarà forse sempre meno il secolo della memoria e sempre più del tempo reale, dove -
davvero - appena qualcosa accade sarà - davvero - già avvenuto.
Memoria resettata subito e via... Basta, sono riflessioni da bistrot in un freddo tardo
pomeriggio parigino. Meglio andare a immergersi nella luce
consumistica degli Champs Elysées...
Roberto Ferrucci |