Primopiano Dicembre 1999
Parigi è sempre Parigi... (7)
Io ritorno (e questo pezzo rischiava di
restarsene insieme al Newton e la digitale dimenticato in una carrozza della RER.
Fortuna ha voluto che la mia corsa e la solerzia del personale SNCF abbia fatto riapparire
zainetto e contenuti venti minuti prima del decollo dell'aereo...), io ritorno dunque e
molti stanno per partire. Spero che le informazioni che ho sparpagliato lungo questo
taccuino possano essere utili.
E in conclusione vorrei solo dare una lista di luoghi dove ho scritto o mangiato, con la
segreta e impertinente presunzione che qualcuno ci vada perché lo ha letto su questo
taccuino.
Bistrot dove ho scritto:
- La Sancerre (quello con le pareti dorate del primo giorno): per l'ultimo dell'anno è
previsto certamente un buon gioco di luci; tel. 0142580820
- Café Beaubourg, sul lato sinistro rispetto al Centre Pompidou. Molto frequentato da
studenti e intellettuali. Si può anche mangiare.
- Café de La Grande Arche. Dentro l'Arco della Défense, sosta ideale dopo avere visitato
l'esposizione su Colette e ammirato panorama e architettura di una costruzione
sorprendente
- Café Jade, al numero 10 di rue de Buci, a Saint Germain de Près. Caratteristica sala
da thè parigina.
- La Colombe, in rue de la Paix, a due passi da Place Vendome, anche questa classica sala
da thè parigina.
- Le Scaraffée, in rue Fernand Braudel, accanto alla Bibliothèque Nationale. Locale
molto ampio, diviso su due piani, con delle ottime brioche e un'edicola all'interno.
Per
quel che riguarda il mangiare, c'è da dire che a Parigi è facilissimo trovare locali
poco cari e di buona qualità. Ne segnalo due su tutti. Il primo è temporaneo e resterà
aperto solo fino al 30 gennaio 2000. È dentro a un tendone situato di fronte al
bellissimo Istituto del Mondo Arabo, una delizia per gli occhi degli amanti
dell'architettura e non solo; Dentro al tendo c'è una mostra mercato di prodotti
marocchini e al centro c'è il ristorante Bab El Mansour. Si rivive appieno l'atmosfera
del mangiare sotto la tenda che è usanza tipica del Marocco. I prezzi sono bassi, la
qualità ottima (è sufficiente un Couscous per sentirsi a posto) e sarete allietati da
orchestra araba e balli vari. Terminato il pranzo, sarete pronti per entrare alla mostra Il Marocco di
Matisse che resterà aperta fino al 30 gennaio 1999.
Altra opportunità il ristorante Bouillon Chartier, a numero 7 di Faubourg Montmartre, nel
9° arrondissement (tel. 0147708629, ma non accettano prenotazioni). Per farvi capire
riporto pari pari ciò che recita il biglietto del ristorante: "La Brasserie intatta
dal 1986 a oggi. Cucina tradizionale. Prezzi moderati che vi sorprenderanno". Tutto
verissimo, con qualcosa in più: i camerieri sembrano tutti usciti da un film con Jean
Gabin. Il più giovane ha passato la cinquantina da un bel po'. Tutti vestiti da
"garçons", camicia bianca e gilet nero. Io sono stato servito dal numero 5, un
portento.
È tutto. Io ritorno, molti partono in questi giorni. Buone feste a tutti, nella speranza
che queste righe possano esservi state di aiuto.
Roberto Ferrucci |