A quelli che il Natale non lo vogliono
E' Natale, tutti ci vogliamo
più bene, almeno suona così il solito ritornello. A volte ci mettiamo l'anima in pace
per aver fatto una buona azione natalizia. Una riflessione sull' essere "buoni"
in una realtà consumistica come la nostra e in un certo periodo dell'anno ce la propone
questa lettera, ricca di sensibilità è di "rabbiosa impotenza".
Buon Natale a tutti.
Chissà perché a loro ci si pensa solo
nella seconda quindicina di dicembre, quando ci sentiamo tanto buoni, tanto fortunati,
tanto altruisti, da poter guardare con occhio pietoso anche a quelle orribili fette di
società, vecchie, ammalate, sole, povere, emarginate, che nessun pasticcere avrebbe
voluto sfornare.
La visita allospizio, il panettone al pensionato, il pacchettino allex vicina
di casa sfrattata, ci riempiono il cuore di buoni sentimenti e ci portano effluvi di
gioia. In centro firmiamo pure contro lAIDS e la droga, e nel farlo ci sentiamo di
dare un valido contributo a questa nostra società ammalata.
Gli sfigati del Natale, se non ci fossero, ce li dovremmo inventare, per farci sentire
più realizzati nel nostro progetto di vita.
Al terzo piano della casa di riposo cè un orribile corridoio con Olimpia che piange
e prega. Cè Giuseppe, legato su una sedia a rotelle. Cè Anna che urla nel
letto con le sbarre. Fuori ci sono Silvia e Giacomo che non hanno le 100.000 lire
giornaliere per diventare ospiti di questo "albergo".
Noi andiamo là, col nostro pacchettino e, intanto, speriamo che a Natale nevichi.
Nel palazzo di lusso, ci sono piccole famiglie per bene che si strappano i capelli per
riuscire a pagare le stratosferiche spese condominiali. Fuori cè la fila, lunga,
infinita, degli extracomunitari, congelati davanti alla Questura.
"Speriamo che nevichi,
limportante è che a Natale nevichi".
Allospedale cè la mamma di
Francesco che guarda il suo unico bambino morire di leucemia senza avere avuto il tempo
per fargli un fratello che gli potesse donare il midollo. Fuori ci sono mille uomini che
aspettano lesito dellesame istologico.
"Speriamo che
nevichi
"
Già speriamo che nevichi a Natale, che la
neve congeli i nostri stupidi e inutili slanci di bontà.
Speriamo che la neve attutisca gli stonati
battiti cardiaci delle ricorrenze.
Speriamo che la neve copra i nostri
ipocriti pensieri dicembrini e che tutto passi presto, cosicchè quelli che il Natale non
lo vogliono, possano tirare un sospiro di sollievo.
lettera firmata |