La mummia – intervista a John Hannah
Il protagonista
di Sliding Doors va in Egitto a caccia di tesori
Remake
del classico del 1932 con protagonista Boris
Karloff, La mummia, diretto dal regista Stephen Sommers, assomiglia più a un episodio
intermedio di Indiana Jones che a un rifacimento
di un capolavoro del cinema in bianco e nero. E gli ingredienti tipici dei film della saga
ideata da Steven Spielberg e George Lucas con protagonista Harrison Ford ci sono proprio tutti. Avventura,
amore, passione, morte, ironia e pericolo sono i temi dominanti di questo divertente film
di cui si sta già preparando un sequel ambientato
stavolta – forse – a Londra. Un
destino amaro e pericoloso quello dei seguiti che lungi dall’essere legato a un’improbabile
maledizione (di certo di natura hollywoodiana e non egiziana) toccò già al povero
Karloff che dovette interpretare senza fortuna il ruolo del povero Imhotep altre quattro
volte, prima che si potesse ritenere davvero esaurito il filone iniziato dal capostipite
del 1932. Ancora non è stato reso noto il cast che dovrebbe – molto probabilmente
– vedere ancora riuniti i protagonisti principali Brendan Fraser (George della giungla, Demoni e Dei), Rachel Weisz (Lo straniero che venne dal mare), Arnold Voslo e John
Hannah (Sliding Doors) che abbiamo intervistato in occasione della
presentazione del DVD de La mummia.
Mr.
Hannah, cosa pensa della cornice dell’anfiteatro greco per la presentazione di una
pellicola di ispirazione fantastico archeologica come La mummia?
E’ stata un’esperienza
straordinaria. Cinquemila persone sotto le stelle in uno spazio carico di storia e di
emozioni come quello hanno dato vita ad una proiezione davvero emozionante. E pensare che
c’è chi dice che non conta mai il luogo dove viene proiettato un film…
Cosa la ha spinta ad accettare il ruolo dello
scapestrato fratello dell’affascinante archeologa?
Ero un po’ spaventato e non ero sicuro
di volere interpretare un personaggio così distante da quelli che avevo sempre fatto. Poi
mi sono ricordato di avere iniziato a fare l’attore per dare vita a ruoli diversi tra
loro. Il non sapere se potevo interpretare questa parte è stato quello che mi ha convinto
a recitare ne La mummia.
Il pubblico ha dimostrato di non essere
rimasto troppo disorientato da questa sua interpretazione. Dopo Sliding Doors e Quattro matrimoni ed un funerale nessuno si
aspettava un ruolo tanto diverso…
Può sembrare strano che io abbia lasciato
i panni di un personaggio elegante e raffinato per accettare una parte sullo stile di
quella che avrebbe potuto interpretare Pippo, l’amico di Topolino, ma io non vivo a
Hollywood e non sono certo costretto a seguire quelle regole che ti incastrano in un ruolo
a vita. Io sono un attore e interpretare personaggi diversi renderà certamente più
interessanti la mia carriera e la mia vita.
La mummia è un film più vicino al genere
avventuroso che a quello horror…
Quello che Steve Sommers come regista ha
sempre voluto fare era di realizzare un tipo di film assente dal grande schermo da molti
anni. Una specie di nuovo Indiana Jones indagato nel suo aspetto più umano e raccontato
come un viaggio epico, dove nonostante le scene straordinarie nel deserto, gli
inseguimenti e gli effetti speciali l’elemento umano è sempre in primo piano.
Perfino la mummia è solo la vittima di una toccante passione amorosa. Le avventure che
vengono raccontate in questo film fanno parte della grande ricerca che portiamo avanti
riguardo il comprendere chi siamo e da dove veniamo. Una distrazione dal nostro quotidiano
per guardare un po’ più là e comprendere qualcosa di più di noi stessi. Tutti
quanti portiamo dentro di noi i nostri demoni. Quello che affascina di più della mummia
è che possiede un potere che va molto oltre la nostra comprensione. La paura che possiamo
provare nei suoi confronti è la stessa che ci terrorizza quando intorno a noi abbiamo
solo silenzio e rimaniamo da soli al buio. E’ qualcosa di atavico e al tempo stesso
di inspiegabile.
Lei – come attore – è
stato paragonato più volte all’indimenticabile David Niven. A chi si è ispirato per
questa parte?
So che sembrerà strano, ma nonostante io
sia un grande fan di stelle del cinema comico come i Fratelli Marx, il personaggio
principale cui mi sono ispirato per le gags di
questo film è Shaggy del cartone animato Scooby Doo.
Marco Spagnoli |