INTEGRAZIONE REALE PER UN RAGAZZO CON AUTISMO
Donatella Festi Toniatti ,Insegnante Scuola Media Barbarani, S.Martino B.A. VR
PRESENTAZIONE
Sono un'insegnante di lettere di scuola media e ho condotto una sperimentazione durata tre anni, finanziata dal Provveditorato agli Studi di Verona e presentata quale esperienza nel Centro di Formazione Docenti e Documentazione per I'Handicap dello stesso Provveditorato. Questo lavoro è stato anche oggetto di una tesi.
Essa riguarda l'integrazione in classe di un ragazzo con problemi di autismo, che chiamerò Luigi per comprensibili motivi di riservatezza.
Egli durante la prima media non era mai entrato in classe con i compagni perché non era in grado di rapportarsi con loro, non si controllava nei gesti e nel linguaggio.Si copriva gli occhi costantemente con entrambe le mani. Ha trascorso quindi il primo anno di scuola con due insegnanti di sostegno e l'assistente dell'USL in un'aula, peraltro accogliente, riservata anche ad altri due ragazzi portatori di handicap.
Nei primi mesi della seconda media ho cercato di integrarlo nella classe; all'inizio la sua presenza era di qualche minuto durante le mie ore, poi sempre di più; dopo due anni rimaneva per tutta la mattinata con i compagni.
L'obiettivo era stato raggiunto!
PERCORSO REALIZZATO
Mi chiedevo come si potessero risolvere i problemi di relazione di un ragazzo isolandolo dai compagni e inoltre come si sentisse lui, Luigi, un ragazzo di 12 anni sempre con gli stessi adulti, anche durante la ricreazione. Ne parlai con i miei alunni invitandoli a mettersi nei panni del compagno.
Concludemmo che, se avessimo concentrato tutti su di lui le nostre forze e la nostra attenzione ( eravamo in 25), gli avremmo trasmesso una grande energia. Bastavano pochi minuti per ciascuno al giorno e forse la barriera che ci separava sarebbe crollata.
Sapevo che la loro sensibilità e il loro entusiasmo mi avrebbero rassicurata nel tentare un progetto ambizioso; era importante che fosse costantemente motivante per i ragazzi, che li maturasse personalmente, che allo stesso tempo realizzasse le abilità richieste dall'insegnamento della lingua italiana e quelle trasversali alle varie discipline.
E così, per ancorarlo a solide basi, lo articolai su più piani, conducendolo dapprima con la collaborazione dell'assistente dell'USL, della Preside, poi del dott. Goran Dzingalasevic e della dott. Thiella, neuropsichiatra, e in seguito di qualche collega.
Il mezzo con cui ho realizzato l'integrazione sono stati i compagni stessi, che sono divenuti per lui TUTORS, insegnanti e amici, modelli di comportamento e fonte di conoscenze. Un compagno, attraverso le tappe che illustrerò, si metteva a disposizione di Luigi a turno e secondo l'ordine alfabetico. Per un'ora si estraniava dalla lezione (sulla quale poi sarebbe stato aggiornato) in modo da seguire solo Luigi.
Rispettando una serie di riti, lo gestiva e gli sottoponeva un'UNITA' DIDATTICA, composta di alcune pagine che aveva preparato a casa ed era il frutto della sua riflessione, delle conversazioni in classe, ma anche della rielaborazione personale di alcuni contenuti appresi a scuola e tradotti in un linguaggio comprensibile per Luigi.
IL PROGETTO PREVEDEVA
la FORMAZIONE degli alunni attraverso:
CONVERSAZIONI in classe
ANALISI DI TESTI in prosa e in poesia relativi:
· alla conoscenza di se'
· alla conoscenza degli altri
· all'originalità della persona
· all'impegno personale nella vita
COMMENTO Dl FILM E DOCUMENTARI
INCONTRI CON ESPERTI (Dott.Goran Dzingalasevic - Dott.Thiella)
SCAMBI Dl IDEE CON I PRESIDI che si sono succeduti.
L'lNFORMAZIONE DEI GENITORI durante i consigli di classe:
cercavo di spiegare che l'integrazione del compagno non rappresentava una perdita di tempo, ma una ricchezza, che ciò' che i compagni davano a Luigi era niente rispetto a ciò che avrebbero avuto in cambio.Documentavo questo con le riflessioni dei ragazzi raccolte durante la mia lunga esperienza nella scuola.
Il COINVOLGIMENTO dei colleghi
Un nuovo rapporto con l'OPERATORE USL che aveva stabilito una costruttiva collaborazione con la classe e che per la sua formazione personale era ritenuta dagli alunni dispensatrice di buoni consigli e di indicazioni nello studio.
Era importante che ogni aspetto fosse oggetto di particolare attenzione, altrimenti il lavoro sarebbe stato rallentato.Occorreva suonare insieme tutti questi strumenti perché ne uscisse una musica armoniosa!
TESTI PROPOSTI PER LA FORMAZIONE
Letture sul rapporto con le altre persone e sulla ricerca della propria originalità.
Letture da "Vivere la vita" Lombardo
"Diverso da chi?" Schiavina testimonianze di ex campioni con handicap (A.Fogar- C.Ragazzoni) di studenti volontari di familiari.
Poesie sui valori:
Madre Teresa "C'è' un tempo per.."
Canzoni con tema relativo all'impegno personale all'apertura agli altri "lì Piccolo Principe" di A.Saint Exupéry.
ESEMPIO:
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
- Che cosa vuoi dire "addomesticare"?
- Non sei di queste parti, tu, - disse la volpe - che cosa cerchi?
- Cerco gli uomini - disse il piccolo principe. - Che cosa vuoi dire "addomesticare"?
- Gli uomini - disse la volpe - hanno i fucili e cacciano. È molto noioso
- Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?
- No - disse il piccolo principe. - Cerco degli amici. Che cosa vuoi dire "addomesticare"?
- È una cosa da molto dimenticata. vuoi dire "creare dei legami"...
- Creare dei legami?
- Certo - disse la volpe. - Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini.
- E non ho bisogno dite. E neppure tu hai bisogno di me.
- Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi,
noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo
Addio - disse la volpe. - Ecco il mio segreto. È molto semplice: Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.
- L'essenziale è invisibile agli occhi - ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
- È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
- È il tempo che ho perduto per la mia rosa... - sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
E, riverso sull'erba, pianse.
- Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa...
- lo sono responsabile della mia rosa... - ripeté il piccolo principe per ricordaselo.
A. S .Exupéery
LAVORI SVOLTI
In relazione allo sviluppo delle abilità linguistiche
RACCOLTA di POESIE , FIABE
Ogni alunno , secondo le indicazioni dellantologia nelle sezioni fiaba e poesia, inventava un testo, lo scriveva in stampato maiuscolo, lo abbelliva con disegni e con dedica, lo presentava in modo che potesse essere oggetto di interesse per Luigi. Questo era un segno di amicizia, frutto di collaborazione fra i ragazzi che nel frattempo si abituavano a lavorare insieme e a produrre testi secondo una finalità.
LETTERE
Con esperienze dellestate
Di addio, quando Luigi ha lasciato la scuola , con foto ricordo.
RELAZIONI
sul lavoro svolto da leggere al Dott. Goran Dzingalasevic o alla Dott. Thiella in occasione delle loro visite
con approfondimento a gruppi.
RACCOLTA di LETTERE
dopo un incontro con la dott. Thiella Al preside per aver in classe Luigi, che era stato inserito in un'altra
classe perché ripetente la terza.
COMMENTI a LETTURE
di testi formativi , di narrativa, con interpretazioni legate al lavoro svolto.
.LAVORI MANUALI
ALBUM FOTOGRAFIE con presentazione degli alunni
UNITA DIDATTICHE per Luigi
IL METODO Dl LAVORO
Il punto di partenza.:
Luigi passava, apriva la porta dell'aula, urlava, gettava a terra ciò che trovava.
Abbiamo pensato che lui con quei modi manifestasse il desiderio di stare con noi: la sua classe!!
Dovevamo accoglierlo e farlo sentire a suo agio, osservarlo attentamente nelle sue manifestazioni per riuscire a comunicare con lui.
Cosi abbiamo iniziato a
OSSERVARE
DESCRIVERE
In particolare un alunno doveva a turno annotare con precisione la sua osservazione, inizialmente in forma libera e schematica, poi sotto forma di tema ordinato ( che veniva valutato)
LAVORARE IN GRUPPO
Ci siamo divisi a gruppi e ciascuno doveva percorrere le tappe di un aspetto osservato, di un comportamento, di una situazione, dei diversi ambiti conosciuti, anche extra-scolastici.
Il lavoro veniva presentato all'esperto ( dott.Goran ) ed era quindi funzionale.
Esempio: A B
Come si muove Come si rapporta : nel gruppo scout
Quali frasi ripete in parrocchia
Come entra in classe durante le visite guidate
Quando grida alla ricreazione , in palestra
Produrre di una dispensa funzionale
Struttura dell'UNITA' DIDATTICA
che ogni compagno prepara a casa per Luigi.
I contenuti erano discussi e commentati in classe periodicamente; quando si raggiungeva un obiettivo si passava al successivo, tuttavia venivano mantenuti tutti i tipi di esercizio per tempi molto lunghi. Alcuni esempi:
Giochi
Disegni da completare, da colorare , da realizzare completamente
Parole da copiare
Lettere dell'alfabeto e sillabe
Domande con risposte multiple
Espansione della frase
Segnali stradali e di pericolo
Lavori manuali da realizzare
Biglietti con percorsi in classe e nella scuola
Uso di verbi
La prima pagina dellU.D. doveva riportare alcuni dati fondamentali
Nome e cognome di Luigi
Nome e cognome degli insegnanti presenti
L'ora e il giorno (è importante il momento)
Il giudizio
L'indice degli esercizi
I ragazzi dopo qualche mese erano in grado di organizzare una dispensa ordinata e ben articolata.
Allenamento della volontà Consapevolezza degli obiettivi in relazione agli esercizi
Ricerca di modalità Abilità e qualità Studio di un problema
Per rapportarsi allaltro sviluppate dall'alunno Tutor
Conoscenza degli elementi fondamentali Ordine nella realizzazione
Per organizzare una dispensa - Margine dei fogli
- Grafia leggibile
- Caratteri in stampatello maiuscolo
IL COMPAGNO TUTOR ACCANTO A LUIGI
Il compagno tutor lo accoglieva e lo guidava per un'ora nel lavoro dell'unità didattica
Era importante ripetere le situazioni già proposte per non disorientare Luigi.
Esempio:
IL RITO DELL'ACCOGLIENZA
Quando bussava alla porta - il compagno di turno e io gli andavamo in contro sorridendo lo salutavamo, gli stringevamo la mano, lo accompagnavamo al posto.
Il compagno - lo aiutava a disporre il materiale
gli presentava il lavoro sorpresa
iniziava a lavorare con lui
Io dalla cattedra - lo rassicuravo
lo elogiavo nellimpegno
gli promettevo un buon giudizio
Terminavo la lezione qualche minuto prima
Osservavo il suo compagno
Lodavo il compagno per limpegno ( lui ringraziava il compagno )
Scrivevo il giudizio
Anche nelle nostre letture si parlava di riti.
Da "Il piccolo principe"
- Non si conoscono che le cose che si addomesticano - disse la volpe. - Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico, addomesticami
- Che bisogna fare? - domandò il piccolo principe.- Bisogna essere molto pazienti - rispose la volpe. - In principio tu ti siederai un pò lontano da me, così, nell'erba. lo ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un pò più vicino... Il piccolo principe ritornò l'indomani.
- sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora - disse la volpe. - Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e a inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità . Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono riti.
- Che cos e un rito? - disse il piccolo principe.
- Anche questa è una cosa da tempo dimenticata - disse la volpe. - È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori
VANTAGGI PER GLI ALUNNI
in relazione ai lavori svolti per l'integrazione di Luigi
Ciò che motivava i ragazzi era l'idea che ogni lavoro eseguito avesse una sua valenza e venisse utilizzato con diverse finalità.
Non veniva archiviato negli armadi della scuola e non serviva solo per la valutazione, ma arricchiva il progetto della classe.
Alcuni compiti erano diretti, sottoforma di lettera o di relazione, all'esperto, altri al preside, altri erano importanti ai fini dell'osservazione di Luigi.
Ogni alunno aveva qualcosa di importante da dire affinché il suo messaggio fosse chiaro comprensibile e utile ; in questo modo migliorava anche la forma espositiva.
L'alunno vedeva lo studio applicato ed era gratificato del suo lavoro.
Ricercava l'ordine, che era utile ai fini del risultato, cercava di riflettere bene su ciò che voleva comunicare per semplificare i Contenuti e renderli di facile approccio.
Si abituava a: studiare un problema
a ricercare significati nei testi
a collaborare in un progetto comune
a valorizzare i lavori degli altri compagni
Rinforzava le abilità legate alle varie discipline e migliorava l'auto valutazione.
Venivano valorizzate tutte le doti di un alunno e, mentre la scuola premia di solito i successi nell'italiano, nella matematica, cioè nelle materie di studio,
qui emergono altri aspetti della persona :
· La disponibilità
· La sensibilità
· La fantasia
· La volontà
· Il carattere
· Il senso pratico
· La capacità di comunicare
e La capacità di organizzarsi
· La gestualità.
comunicare organizzarsi
Ciò serve per l'auto orientamento e accresce l' autostima, inoltre ridistribuisce le posizioni di valore in classe degli alunni.
L'autocontrollo del singolo e di tutta la classe vengono migliorate perché c'è consapevolezza che L. lavora bene in un ambiente silenzioso
CONCLUSIONE
Quella che ho presentato non è l'unica esperienza di integrazione, ma è quella a cui ho dato maggiore sistematicità e della quale ho archiviato un'utile documentazione che potrà illustrare a coloro che desiderano trovare conferma, attraverso la testimonianza degli alunni, di come l'integrazione di un ragazzo disabile corra parallela alla maturazione dei compagni e rappresenti una ricchezza per tutti quelli che in qualche modo vi contribuiscano.
Recapito: Prof.Donatella Toniatti Festi - insegnante Scuola Media B. Barbarani - Via Emaudi n.11
37036 S.Martino B.A.(Vr)
tel.045-990149