APPUNTAMENTI D'ARTE E DI CULTURA
CONCERTI BRANDEBURGHESI DI BACH ALL’AUDITORIUM CANNETI
alle 21 di venerdì 18 febbraio (concerti n. 2, 4 e 5) e venerdì 3
marzo (concerti n. 1, 6 e 3)
Nell’anno
in cui ricorre il 250° della morte di Johann Sebastian Bach,
l’Auditorium Canneti ospita, alle 21 di venerdì 18, la prima delle
due serate dedicate all’esecuzione de “I concerti brandeburghesi”,
pagine fra le più significative della produzione bachiana. Promossa
dall’Orchestra dell’Accademia Musicale Vicentina “J.S. Bach”,
diretta da Giovanni Leonardo Lorenzin, in collaborazione con
l’Assessorato ai Servizi Culturali del Comune, l’iniziativa viene
proposta ad ingresso libero a chiaro scopo divulgativo: favorire
l’approccio del pubblico vicentino all’opera di un autore fra i più
importanti nella storia della musica.
Nato
nel 1685 ad Eisenach, in Germania, Johann Sebastian Bach compone i sei
“Concerti Brandeburghesi” tra il 1708 e il 1720, al tempo in cui
egli era Kapellmeister alla corte di Köhten. L’opera si distingue
per la spiccata eterogeneità strumentale e formale che dà vita a un
repertorio di possibilità musicali inscrivibili sì nella categoria
del concerto, ma secondo un’accezione assai ampia. Essa comprende
tradizioni diverse rispetto ai modelli storicamente più consueti,
come quello del concerto grosso italiano, rispetto al quale i
“Brandeburghesi” sembrano tracciare nuovi sviluppi, soprattutto
per quanto attiene ai rapporti tra solisti e insieme orchestrale.
La
scaletta della serata prevede l’esecuzione dei concerti n. 2, 4 e 5;
di questi, il n. 2 in fa maggiore mostra maggiori affinità con i tipi
del concerto vivaldiano, non solo nella tripartizione
allegro-andante-allegro, ma anche nel profilo tagliente ed energico
dei temi, di contenuto marcatamente ritmico, e in altri particolari di
scrittura connessi con la struttura “a ritornello” dei movimenti
rapidi. Nello stesso tempo è anche il concerto che permette di
valutare appieno le trasformazioni che il modello veneziano subisce
nell’assimilazione di Bach: la rigorosa subordinazione degli
elementi concertanti alla disciplina contrappuntistica, la maggiore
ricchezza di scrittura e, soprattutto, una più evidente complessità
del disegno costruttivo.
Il
concerto n. 4 in sol maggiore appartiene al numero piuttosto esiguo di
concerti bachiani che palesano atteggiamenti virtuosistici. Dei tre
strumenti che compongono il “concertino”, il violino svolge un
ruolo nettamente predominante, con ampie digressioni in stile fiorito
e veri e propri passaggi di bravura, relegando a una funzione di
contorno la restante coppia di flauti in echo. È invece marcato da un
inedito impiego del clavicembalo il concerto n. 5 in re maggiore. Per
la prima volta lo strumento a tastiera è emancipato dal suo ruolo
convenzionale di basso continuo e innalzato al rango di strumento
obbligato e concertante, che già prelude alla serie dei concerti
cembalistici di Lipsia.
Il
secondo e conclusivo appuntamento con i “Concerti Brandeburghesi”
avrà luogo venerdì 3 marzo (orario e sede restano invariati); in
programma i concerti n. 1, 6 e 3.
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