Toh, ho preso la lode
E' uno dei due studenti del liceo
classico Pigafetta che è uscito con il massimo voto dalla maturità. Ma, dice Francesco,
lui studiava solo quattro ore al giorno, il giorno prima pensava di non farcela neanche e
si ritiene molto fortunato. Però ci proverà ancora: entrare a filosofia alla Normale di
Pisa. Dove ci sono solo 28 posti
A sentirlo quel 60 e lode gli è
caduto addosso dal cielo: "Ho avuto fortuna...". Francesco Zanella, 19 anni,
padre psicoterapeuta e madre casalinga, è uno dei due studenti del liceo classico
Pigafetta usciti con il massimo voto. Ma proprio non si vede nella parte del
"secchione". "Studiavo quattro ore al giorno, non di più. E mai dopo
cena". Però la filosofia gli piace, con il latino va d'accordo e nel resto se la
cava in modo più che dignitoso. Così adesso Francesco ha deciso di tentare il colpo:
"Provo l'esame di ammissione per filosofia alla Normale di Pisa".
Le scarse possibilità di lavoro, la materia poco
"vendibile" sul mercato, la prospettiva di lunghi anni di gavetta senza grandi
entrate? "Lo so che è difficile - sorride Zanella - Ma non voglio ritrovarmi a 40
anni a dire 'se l'avessi fatto...'. Ci sono solo 28 posti disponibili alla Normale, un
problema. Ma se riesco ad entrare penso di avere buone possibilità. Se non va? Faccio
psicologia. Comunque mi butto sulla carriera universitaria, la ricerca, la teoria che mi
piace".
Perché il liceo classico? "Ah, nello scientifico
c'erano matematica e disegno: un buon motivo per non farlo. Meglio latino e greco".
La conferma che buona parte degli studenti scelgono le superiori "per
esclusione" e non per passione? Forse. Però poi arrivano i 60 e lode, e non in
materie semplicissime. "Agli orali di filosofia mi hanno chiesto di parlare di quello
che volevo, una fortuna: avevo preparato Heidegger, mi piace. Era filo-nazista? Per
carità, non c'entra. Mi ha colpito il suo modo di ragionare: io, caso mai, sto dall'altra
parte...". E nella prova di latino? "Ho discusso un approfondimento sulla
differenza fra cultura ebraica e occidentale. No, non è stato lunghissimo l'esame. Una
sessantina di minuti, ma c'erano anche chiacchiere".
E' vero che tutti i diplomati-laureati con grandi voti sono
pressati dalle famiglie esigenti? "Non so, i miei genitori non mi hanno chiesto
niente, solo 'fai il meglio che puoi'. Ma nessun problema". Si dice anche che i
super-studiosi non prendono mai brutti voti... "Vuol dire se ho mai preso
insufficienze? Altro che: anche un 3 in greco. E comunque quando mi sono presentato
all'esame pensavo si a una buona prestazione, ma con un 55-56. Pensare che nei giorni
precedenti ero convinto di non farcela nemmeno". Ora che è fatto lo si può dire: è
giusta la valutazione dell'esame di maturità? "Ci vuole molta fortuna. Perché è
una prova tanto aleatoria".
Allora facciamo l'esame al liceo Pigafetta: che voto
dargli? "Mah, la formazione c'è, questo è certo. Ma se dovessi consigliare un
ragazzo che si iscrive oggi, gli direi di pensarci bene. L'impressione è che in quel
liceo guardino troppo indietro. E vuole anche apparire quello che non è".
Il Francesco extra-scuola ed extra 60 e lode invece cosa
fa?. "Suono in un gruppo, i Glass Onions. Chitarra solista, il repertorio è degli
anni '60-70. E poi c'è la Martha...". Come "poi"? "No, volevo dire,
insomma, si che mi piace stare con lei...". Capito: promosso in filosofia e latino,
bocciato in diplomazia sentimentale. |