Da Giometto (Democrazia costituente) una preferenza per Caoduro candidato sindaco del
centrodestra
Achille Variati candidato alla poltronissìma su cui gìà stava fino al '95? Sì o
anche no. L'importante è che scatti adesso, prima di andare fuori tempo massimo, la,
proposta che lui ha lanciato qualche giorno fa: guardare alla concretezza dei problemi di
Vicenza, ripartire da un programma per trovare una coalizione, dare una risposta di
governo e non di schieramento all'elettorato, aprire lo steccato del centrosinistra e
concordare un nome di sindaco che dia iI segno di questa novità.
A pensare così dentro il Partito popolare, e a díchiararlo, è Marco Appoggi,
l"ideologo" della frazione che si è battuta ai congressí vicentini
contro l'incatenamento dei popolari al tronco di un Ulivo non ancora radicato: "é la
possibilità per il Ppi di essere determinante negli assetti che si stanno formando. In
ognì caso è fondamentale l'individuazione del candidato giusto. Se il Ppi si propone in
stretta ortodossia con la linea nazìonale nellarea di centrosinistra, allora la
scelta conseguente non puó che essere la candidatura di Fernando Bandini, uomo di alto
spessore culturale e di indubbia qualità. Se il Ppi intende invece rufforzare larea
di centro, è importante individuare un candidato in accordo con lalleanza che si
andrà a formare, evitando che sia scelto a tavolino da tre quattro "signori della
politica".
E proprio per domani Variati ha messo in agenda un incontro bis per il suo tentativo di
far dialogare su un possibile programma comune - e poi su un sindaco buono per tutti - i
partiti e i gruppi di centro e sinistra. Invitati gli stessi di sabato: Nuovo Progetto
(che però contemporaneamente punta sempre sul suo Mario Giulianati come candidato sindaco
del Polo), i socialisti-Sdi, il Ppi, il Movimento Nordest, i Democratici di sínistra, i
Verdi, il Comitato per Vicenza e la Lista Bandini. Non contattati, invece, i cossighiani
dell'Udr.
L'Unione democratica per la repubblica pare tuttora galleggiare tra la speranza dí un
intesa con la Lega, derivante dall'ipotetico abbraccio Bossi-Cossiga, e il riapprodo in
zona-Polo (un incontro ufficiale con il centrodestra si è svolto alla fine della scorsa
settimana).
"L alleanza con il Polo può essere la soluzione piú probabile" anticipa
Angelo Foletto, uno dei Grandi Ex che sl riaffacciano con vigore sulla scena politica (è
stato segretario regionale Dc e assessore a Vicenza, oggi è nel consiglìo nazionale del
Cdu buttiglioniano entrato come fondatore nell'Udr).
Quanto al sindaco da trovare a centrodestra, Foletto afferma che la "pluralítà
facilona delle troppe candidature" rischía di allontanare l'elettorato. Nel Polo e
altrove, commenta, ci sono stati finora "più ípotetici sindaci che posti in
consiglio comunale". C'è un tentativo che l'Udr sta sempre mandando avanti: quello
di avere in lizza l'ex-sindaco Antonio Corazzin. Interpellato, Foletto parla
dell'"eccesso di cavalli zoppicanti che corrono a vuoto". Vuol dire che serve un
cavallo di razza, alla Corazzin appunto? Foletto non smentisce, come non smentisce l'eventualità
di un'Udr in solitaria alle elezioni del 29 novembre.
Di corsa autonoma sta parlando anche il Movimento Nordest, per il probabilissimo caso
in cui l'orizzonte degli ormai proverbiali "360 gradi" su cui sta spargendosi
l'impegno deí cacciariani non frutti vaste alleanze e rotture dei poli destra-sinistra.
Se andrà così, il candidato sindaco dì bandiera sarà Luca Romano e poi il peso
percentuale del Nordest sarà giocato ìn una probabile alleanza al ballottaggio. In casa
Polo si aspetta però con fiducia il riallacciamento dei buoni rapporti rotti tre
settimane fa: "Sia in caso di scontro Polo-Lega che in caso di ballottaggio PoloUlivo
il Nordest sarà con noi" dice il forzista Maurizio Franzina.
Al centrodestra arriva intanto un messaggio da Silvano Giometto, che con la sua Unione
Nordest-Democrazia costituente si colloca tra i possibili partner del Polo, ma a un patto:
che il sindaco da votare sia Paolo Caoduro, l'industriale che nel'96 fu avversario alle
elezioni per la Camera. "È lui L'unico candidato del Polo gradito, tutto il resto è
solo scarto da rottamare" dichiara Giometto - in toni che non promettono di far
fiorire molte rose - a proposito della squadretta di papabili individuati da Forza Italia
e Alleanza nazionale.
Fuori dal giro dei partiti, la terna dei segretari confederali di Cgil, Císl e Uil
interviene sulla necessità dì offerte politiche non frammentate: Gino Zanni, Giuseppe
Benetti e Riccardo Dal Lago - che martedì sera erano tra il pubblico della manifestazione
con cui Fernando Bandini ha lanciato la propria candidatura - avvertono "il rischio
che le divisioni in atto e le difficoltà di creare alleanze significative portino alla
moltiplicazione del numero dei candidati, alla frammentazìone delle proposte e a
un'ulteriore perdita di credibilità delle istituzioni".
Per i tre segretari sindacali "a Vicenza non mancano figure di forte spessore
politico e culturale e di grande dignità morale in grado di rappresentare al meglio la
città. A tutt oggi - osservano - non intravediamo una capacità delle forze politìche di
unirsi in modo realisticamente tripolare a queste figure portatrici dì precisi progetti
di governo della città".