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G.d.V 12/9/98

Verso le elezioni. Martedì sera a santa Corona l’esordio della "Lista" Fedeltà al centrosinistra, attenzione per i cattolici , apertura ai centristi

Un Bandini tipo-Ulivo per far breccia nel Ppi

"Altre candidature rischiano di riproporre i contrasti che hanno fatto cadere la giunta Quaresemin"

 L'esordio è fissato martedì ai Chiostri di Santa Corona: Fernando Bandini ha chiamato i supporter della prima ora e un bel po' di possibili ma non sicuri amici. Sarà interessante vedere chi ci sarà e soprattutto chi non ci sarà. Appuntamento alle nove di sera, un appuntamento probabilmente già decisivo.

Perchè la questione è chiara: se il politico-poeta non avrà fatto breccia entro brevissimo tempo nei cuori partitici delle due sigle che contano nel centrosinistra, Ppi e Ds, la sua proposta rischia di trasformarsi da coraggiosa a temeraria. Con il solo sostegno della sinistra tutta o mezza fuori Ulivo (gli stanno dicendo "sì" finora soltanto Rifondazione, Sinistra democratica e alcuni tra i Verdi), la sua finirebbe col presentarsi come una candidatura da Fronte Popolare post-bellico, assolutamente senza prospettive elettorali. Ci ironizza sopra lui stesso, per escludere decisamente 1'eventualità, rispolverando il cliché del '48:"Magari come simbolo un bel Garibaldi…"

E’ al centro sinistra Bandini parlerà martedì, con in mente una possibile futura incursione tra i moderati consentitagli dal pacchetto-firme sulle quali si appoggia, fatto anche da Vip tutt’altro che sospettabili di sinistrismo. L’operazione che assomiglia molto a quella riuscita in Campidoglio a Francesco Rutelli: ieri nella sede della Circoscrizione 1, in una conferenza stampa di presentazione della serata di martedì, gli stavano intorno sostenitori che si chiamano Marco Todescato e Francesco Zaupa, architetto e ingegnere ben noti in città, Marina Benedetti Gnesotto vicesindaco del Pri a metà anni'80 e Renato Camurri della Società di Mutuo soccorso. Un mix interessante, ma Vicenza non è Roma.

Il rapporto della Lista Bandini con i partiti intanto si trasforma in complementare, in questi giorni, dopo essere stato piuttosto "antagonista" in avvio: "Mi rivolgo ai partiti non in maniera polemica, ma tentando di allargare il respiro della politica cittadina", dichiara il n° 1. Il suo target elettorale "è quello del centrosinistra: la mia è una candidatura che mira a ricompattare i partiti dell'Ulivo, a rimettere in gioco i delusi e la folta schiera degli astensionisti". Il programma ha in testa un punto che più ulivista non si può: "L'applicazione integrale delle leggi Bassanini, il più formidabile intacco del centralismo statale che sia mai stato fatto in cento anni".

Però ha davanti una montagna da scalare, Bandini, prima di piantare la bandierina da candidato con speranze di giocarsi il ballottaggio per palazzo Trissino: l'accidentata montagna dei Popolari, espressione partitica di un mondo che per la prima volta in cinquant'anni potrebbe non avere un proprio uomo al comando e neppure in gara. Per questo pesca nella sua memoria lunga di vicentino attento alle vicende dell'amministrazione per citare attraverso i nomi di due sindaci e un big della Dc dei tempi illustri - stagioni cittadine meno tormentate dell'odierna alle quali far riferimento: Antonio Dal Sasso, Giorgio Sala e Guglielmo Cappelletti interpreti di un cattolicesimo democratico e liberale che oggi dovrebbe trovar posto sotto 1'Ulivo.

Con Bandini sindaco naturalmente «visto ché oggi non ci sono altre candidature e che quelle di cui si parla finirebbero per riproporre quella situazione di contrasto che ha determinato la rottura dell'Ulivo durante l Amministrazione Quaresimin".

Due domande finali, per capire se ci sono e come stanno andando le trattative nelle retrovie. Con chi andrebbe a governare un Bandini vincitore? Sullo staff assessorile nessuno sbilanciamento: «Nomi non ce ne sono". Quali condizioni minime lasceranno in pista il candidato Bandini se non ci sarà la convergenza dell'Ulivo al completo? L'interessato prende tempo (come stanno facendo i partiti ai quali si appella) parla d: "condizione ottimnle" riferendosi all'intero pacchetto del centrosinistra e poi si rifugia nella storia aspettando che gli altri parlino: "Come diceva Napoleone al momento d’un entrata in guerra, prima ci s'impegna, poi si vedrà... ".

Antonio Trentin

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