Domenica di Vicenza 12/09/1998
Prendono forma gli schieramenti in vista delle elezioni del 29 novembre
I partiti calano gli assi
Il Polo su Hullweck, il Ppi spera nel sì di Zanguio
Se tutta la sinistra si mettesse insieme accorpando anche il Ppi magari a sostegno
dell'autocandidato Fernando Bandini l'approdo al secondo turno sarebbe assicurato, infatti
stando ai vari sondaggi a disposizione una coalizione così ampia porterebbe a rianimare
l'Ulivo in città forte del 36% che ne farebbe lo schieramento nettamente più forte tra
quelli in corsa per le elezioni di novembre. Ma le possibilità che il centrosinistra
viaggi sullo stesso treno son ben poche.
Se da una parte Rifondazione comunista, Sinistra Democratica e gli stessi Uerdi sono
pronti a convergere su Bandini non emerge altrettanta convinzione da parte della Quercia e
del Ppi.
Rifondazione ha ribadito attraverso il segretario Ceretta di essere pronta a mettere a
disposizione di Bandini il suo 9%, ma auspica una ampia convergenza sul professore, in
caso contrario potrebbero presentare un proprio candidato di bandiera quasi certamente
confermando Germano Raniero. Rifondazione fissa anche i tempi per decidere se sostenere o
meno Bandini. "Ua evitata una "cottura a fuoco lento" che consenta
contemporaneamente giochi su altri tavoli -precisa Ceretta-". Il segretario di
Rifondazione dà una sorta di ultimatum ai popolari invitandoli a presentare il loro
candidato entro la fme di questa settimana: "fare melina significa creare le
condizioni per la nostra esclusione. E' opportuno ricordare a Riboni che chi oggi si rende
responsabile dell'esclusione al primo turno -rileva Ceretta- anche di una sola delle forze
che compongono la maggioranza del Governo nazionale è di fatto lartefice del
mancato ballottaggio per il centro sinistra. Lo dimostrano i numeri e l'esperienza delle
provinciali `97, il voto centrista, catturato dal Polo, non ha dato i risultati che il
Patto per il vicentino s'aspettava. Comunque -conclude il segretario di Prc- non esiste la
possibilità per un'entrata di Rifondazione dalla porta di servizio".
Anche sinistra democratica di Rebesani è pronta a rinunciare alla candidatura di
Gianni Cristofari per allargare il fronte a sostegno del professore, anche se più di
qualcuno nellambito del comitato che sostiene Bandini pare non gradire molto la
presenza dei vari Rebesani, Dato, Nani, Colpo ossia i principali oppositori di Quaresimin.
Identico discorso fanno i Verdi. "Quella di Bandini -precisa il segretario Antonio
Albanello- è per adesso la proposta migliore sul piano qualitativo e quantitativo,
essendo stata già capace di unire anziché dividere i partiti dell'Ulivo. Prima di
esprimerci in maniera definitiva aspettiamo di conoscere il nome forte che i popolari
hanno annunciato, solo allora si deciderà quale candidato appoggiare il 29 novembre.
Sarebbe importante rimanere nel centrosinistra più compatti possibile, ma sia in casa dei
Ds che del Ppi si dice che siano ancora forti le contrapposizioni che potrebbero sfociare
anche in clamorose separazioni".
A proposito dei Democratici di Sinistra i contrasti sono aspri sulla strategia da
adottare e ancora più riguardo il candidato sindaco da appoggiare. Da una parte il
segretario provinciale Rizzato e i giovani del partito decisamente orientati a sostenere
Bandini di contro il segretario cittadino Rolando, già pronto un mese fa a dimettersi
dall'incarico, che preferirebbe o scegliere un candidato di bandiera, al primo posto
rimane il nome di Francesca Lazzari, oppure trovare con i popolari un nome autorevole che
ribadisca l'alleanza tra i due partiti anche in vista delle scadenze europee. E finiamo
col Ppi. Il segretario Riboni sta producendo il massimo sforzo nel tentativo di tenere
unito il partito. Di fronte alla volontà di una anima, quella dei Cangini, Formisano,
Appoggi di dar vita ad una civica dî centro e alla generale insoddisfazione verso la
candidatura Bandini, 1'unica strada per ricompattare le forze, è quella di convincere i
Ds a tenere in vita lalleanza e magari a calamitare anche il consenso di qualche
forza di Centro oggi senza precisa collocazione. Per fare questo però è indispensabile
individuare un candidato forte. Il nome pare essere quello di Mauro Zanguio attuale
presidente della centrale del Latte. Di lui si parlò anche tre anni fa, ma poi non se ne
fece nulla. Stavolta però il momento per il Ppi e assai delicato c'è in ballo la stessa
unità del partito e non è escluso, che come avvenne nel momento dello scioglimento della
Dc, Zanguio decida di accettare di scendere in campo.
Il Polo è alla stretta finale. La scelta del candidato per la corsa a sindaco del
capoluogo si è ristretta a tre nomi. I papabili condottieri del centrodestra, tutti
proposti da Forza Italia, sarebbero, Enrico Hullweck , Igino Fanton, Pio Saverio Porelli.
Sarebbe definitivamente caduta la candidatura delle'ex parlamentare liberale Alessandro
Dalla Via che non ha dato la sua disponibilità. L'imprimatur ufficiale non è ancora
arrivato perché le tre scelte sono al vaglio finale dei partiti che formano la
coalizione.
Decisivo infatti il nome del candidato per recuperare ad esempio il Nordest che dopo il
no di Menarin ha preso le distanze dal Polo, in un secondo momento aveva posto sul tavolo
delle trattative due nomi: Antonio Corazzin e in alternativa Luca Romano, bisognerà
verificare se il candidato ufficiale convincerà il partito di Cacciari a rientrare nel
patto a cinque siglato nell'oramai lontano luglio. Da verificare
anche la posizione di Progetto per Vicenza, il leader Mingardi ha tentato inutilmente
fino all'ultimo di far passare il suo candidato Paolo Bastianello, ex presidente dei
giovani industriali, come si comporterà adesso. Per la verità resta anche da verificare
quanto vale Progetto che rispetto a tre anni fa non può contare sul traino di Maria
Giacobbo. Non è stata una partita facile nemmeno quella tra Forza Italia e Alleanza
nazionale, che che intendeva far rotta su Corazzin.
A proposito dell'ex sindaco, stando alle voci sussurrate, avrebbe dovuto essere il
candidato anche dei popolari virtualmente secessionisti nonché dell'Udr dell'onorevole
Fabris, alla fine resterà alla finestra magari con qualche dichiarazione che ne chiarisca
la sua collocazione politica e, perché no, aspettando le prossime elezioni al Parlamento
per ritornare in campo da prim'attore. Non sono pochi quanti vedrebbero ritagliato su
misura per
Corazzin il seggio di senatore della città, ma oggi non mancano nemmeno coloro che lo
invitano a rompere gli indugi e presentare la sua autocandidatura. Una mossa che
riuscirebbe a sparigliare le carte e che rimetterebbe tutto in discussione anche le stesse
alleanze .
Torniamo alla terna dei candidati. Enrico Hullweck pediatra e già presidente
delI'ordine dei medici è stato eletto alla camera nelle liste della Lega, partito da cui
poi si è staccato. La sua ultima collocazione politica e stata nel movimento della
Pivetti. Igino Fanton ricordato come presidente dell'ospedale San Bortolo e
successivamente dell' Usl 8. Tra i fondatori della Fiera, amministratore pubblico di
lunghissima esperienza, da anni fuori dalla politica attiva. Infine Pio Porelli dirigente
della società autostrade, ex democristiano per diversi anni assessore sia in provincia
che in comune.
Alla vigilia di un incontro tra i rappresentanti dei partiti della coalizione, fissato
per lunedì, sarebbe Enrico Hullweck a godere delle maggiori chanches di ricevere
I'investitura di candidato del centrodestra. Hullweck ha 53 anni il suo nome, gradito al
presidente della Regione Galan, pare accettato con minore entusiasmo dalla base vicentina
di Forza Italia, potrebbe trovare la convergenza di An, anche per i suoi trascorsi nella
destra giovanile.
Nessuna riserva sembra esprimere il Ccd e Progetto aspetta lufficializzazione
della proposta prima di esprimersi, resta da verificare se il Nordest lo considererà il
candidato autorevole in grado di parlare a 360 gradi alla città, capace di superare la
logica del bipolarismo e di condurre una radicale battaglia federalista.
Luca Ancetti |