EDITORIALE
Certe volte è difficile cominciare un articolo: non si sa
mai con quale argomento partire; essendo a febbraio potrei benissimo iniziare questo
editoriale con frasi del tipo "la fine del quadrimestre è alle porte e dobbiamo dare
il massimo", oppure periodi stereotipati del tipo: "Un quadrimestre di
fatiche.." e via dicendo. Credo però che questi fraseggiamenti non debbano essere
ripetuti da uno che come me se li è sentiti sulle orecchie fino a ieri e quindi penso che
inizierò questo articolo in maniera diversa.
Ritorno alle origini.
Perché?
Voglio innanzi tutto commentare il perché di un ritorno
alle origini.
Come ormai avrete capito, il Rossi Life quest'anno è stato
"rivoluzionato" da una serie di cambiamenti all'interno della redazione che
senza dubbio, a parer nostro ha cambiato anche la qualità del giornalino; per noi aver
già stampato quattro numeri in quattro mesi non può rappresentare che il raggiungimento
di un obiettivo comune che però, nonostante un impegno non indifferente manca ancora di
qualcosa.
Mosso da una curiosità personale, sono andato a rileggere
i numeri del Rossi Life di una decina di anni fa: a quei tempi il giornale era molto
diverso da oggi, era stampato appena due volte l'anno, nel miglior numero di casi era
scritto da pochissime persone, le quali, non per colpa loro, stilavano dalle 20 alle 24
pagine; non per questo però il Rossi Life era da buttare. A quei tempi essere giornalista
voleva dire difendere, a costo della bocciatura, un mezzo che per gli studenti era come
acqua nel deserto e che oggi invece è considerato nel più delle volte uno standard, come
una cosa naturale. Sfogliando poi un editoriale di quattro anni fa, ho letto che negli
ultimi tempi il Rossi Life ha cambiato faccia, che è diventato troppo prevedibile e
troppo superficiale e che alla qualità si sia sostituita la quantità; può essere così
sotto certi aspetti, ma se qualcuno ritiene che queste affermazioni siano vere, beh, credo
che non sappia cosa si possa voler dire quando si parla di lavoro di gruppo e di aiuto
reciproco.
Una nuova rubrica
Sono pienamente convinto, però, del fatto che le
fondamenta gettate dagli studenti di dieci anni fa, ancora oggi sostengano un ideale
comune, non solo
fra noi redattori, ma fra tutti voi, ovvero che solo con
l'unione si fa la forza Cosa voglio dire
in conclusione a questo lungo discorso? La mia intenzione
è solo quella di farvi capire che il
Rossi Life è un mezzo di fondamentale importanza fra noi
studenti e che se tornassimo col pensiero a ciò in cui credevano gli alunni del mitico
Rossi di dieci anni fa tutti capiremo in quale senso il Giornalino di Istituto possa aver
perso di importanza.
Archiviato il numero di Dicembre, apriamo il nuovo anno con
una nuova rubrica:
Scientific book's.
I nuovi articoli si baseranno su argomenti puramente
tecnico scientifici / letterari che potranno interessare le diverse
specializzazioni all'interno dell'Istituto.
In conclusione voglio dirvi grazie perché, come avrete
opportunità di vedere, è giunto un articolo anonimo nella cassetta delle lettere:
qualcosa si sta muovendo.
Vi auguro una buona lettura del giornale; alla prossima.
Paolo Todesco, 4^DT |