
La chanson de li sette cavalieri
di Pierantonio "Turpino-Bobby"
Pozzan
I
I successi e le molte rotte io canto
dei sette cavalier che a Como andarno,
chiedendo protezion a più d’un santo.
E’ la qualificazione cercarno
per poter dar a l’urbe lor (1) gran vanto,
ma solo due la gloria trovarno.
Bella é l’istoria che vi vo’ narrar
quindi vi esorto a volervi fermar.
II
Nella città lombarda sopradetta,
per voler della dieta federale (2),
una fastosa tenzon si era indetta:
un sfida di livello mondiale.
Ma sol pugno una compagine eletta
di tutti i cavalier dello stivale.
Si dové, onde, un torneo pria far
per saper chi potea poi tirar.
III
C’eran tutti i paladini migliori:
là il cavalier Del Naso (3), assai potente,
certamente sarà a caccia d’allori;
lì Buon Uom (4),
cavalier molto valente.
Tutti forti credetemi signori:
solo la crema c’era in quel frangente!
Con questi e altri debber gli "eroi" lottar
e il come ve lo voglio raccontar.
IV
Con un gelido vento e col Sol spento (5)
iniziò il cavalier Solo (6) il girone,
ma sì gran fu de li altri l’ardimento
che il paladino perse la tenzone.
Distesosi sull’arma (7) un po’ scontento
fé un breve e sentita riflessione.
"O Dio, a te il mio guanto vo’ dar (8)
ché escluso diman non potrò tirar.
V
O Aristotile, la tu’ conoscenza
a cosa serve, ed il tuo sapere
se non fan far di vincer l’esperienza?
Pollo é chi disse "sapere é potere" (9)
ché quel poter rimane sol potenza (10),
ma é bel vincer e idioti rimanere?".
Disse, e decise a cambiarsi d’andar
e poscia gli altri si mise a mirar.
VI
Me’ non andò al cavalier de’
Guariti (11)
poiché botte ricevé a destra e a manca.
Ormai due con questo eran usciti.
Ma un po’ d’onor di sicuro non manca
ai cavalieri Arzilli e Stefaniti (12)
perché non fu la man lor troppo stanca
per il Dio e il Picciol Anton (13) menar,
cosicché gran valor sepper mostrar.
VII
Mala sorte, perché ti sei accanita
anche sull’alto cavalier dei Bolli (14)
che, pur ei, fé una presta dipartita?
Però non furo di certo dei polli
e vinser sì, ma con qualche ferita
di due casate i bravi rampolli:
la capital solea una abitar,
l’altra Virgilio poté un dì incontrar.(15)
VIII
Né inverni sardi né ratte saette (16)
i due eroi poterono sconfiggere.
L’onor grazie ad e’ non si permette.
Qualificati riusciron ad essere
e il privilegio a lor si concedette
di poter per la patria combattere.
La gran gara potero disputar,
ma non seppero troppo avanti andar.
IX
L’onor di sua maestà (17) aver presente
ebber, ma fu ugualmente eliminato
presto un da un belga molto incontinente.(18)
Adesso tutto ad uno era affidato,
ma a questo sullo stomaco opprimente
del salame ungherese (19) era restato.
Benché di meglio potevano far,
si dovettero di ciò accontentar.
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X
Questa é stata la storica avventura
di quei sette di mente un po’ malati
i quali senza mai aver paura
cercaron d’esser qualificati.
O voi, che aveste di legger premura
spero di non avervi addormentanti
con questo mio ingenuo giocar
che, spero, mi vogliate perdonar. |
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Duello di cavalieri: miniatura da un
manoscritto dell’Entrée d’Espagne. Venezia, Biblioteca Marciana
Note
TITOLO Turpino: fu l’immaginario primo narratore
delle storie del ciclo Carolingio
1)L’urbe lor: Vicenza; 2) La dieta federale: la
FIE; 3) Il cavaliere Del Naso: Isacco Scomparin (C.S.Mestre); 4) Buon Uom: Andrea
Bonometto (D.L.F.Venezia); 5) Con un gelido vento e col Sol spento: il verso si riferisce
al fatto che la seconda palestra in cui si svolgeva la gara era male illuminata; 6) Il
cavaliere Solo: Pierantonio Pozzan (CSVI); 7) Distesosi sull’arma, 8) o Dio a te il
mio guanto vo’ dar: questi versi sono allusioni alla morte di Orlando; 9) Sapere e
potere: questo é il celebre motto del filosofo Bacone; 10) Ché quel poter riman sol
potenza: rifrimento ai concetti aristotelici di potenza ed atto; 11) Il cavaliere de’
Guariti: Massimiliano Sani (CSVI); 12) I cavalieri Arzilli e Stefaniti: Alessandro Carrer
e Stefano Zanconato; 13) Il Dio e il Picciol Anton: Dei (Cus Siena) e Antonello (CS
Mestre); 14) L’alto cavaliere dei Bolli: Marcello Marchi (CSVI); 15) Di due casate i
bravi rampolli/la capital solea una abitar: l’altra Virgilio poté un dì incontrar:
Francesco Romano e Marco Mantovani (CSVI); 16) Inverni sardi, ratte saette: Inverardi
(Brescia Scherma) e Folgori (Scherma Rapallo); 17) Sua maestà: il pesidente del CSVI
Giangiacomo Sani. 18) Un Belga Incontinente: il nome del Belga che eliminò Romano é
Pichon. 19) Il salame ungherese: l’atleta che sconfisse Mantovani era Ungherese. |