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redarrowleft.GIF (53 byte) Cinema Giugno 2000


I FILM DI GIUGNO 2000

Scelti da Nautilus

Altri film

ALTRI FILM IN PROGRAMMAZIONE

Mi sei entrata nel cuore come un colpo di coltello {Sostituisci con chiocciola}

Gaia De Laurentiis – Gianni Ippoliti – Frederic Deban – Stefano Disegni Sceneggiatura e Regia Cecilia Calvi Anno di produzione Italia 1998 Distribuzione LUCE Durata 93’

In Italia l’attacco sferrato al cuore del cinema dalla televisione sta raggiungendo livelli impressionanti. Dopo avere vista mortificata la produzione per il grande schermo, in favore delle quasi sempre meno che mediocri fiction televisive, oggi assistiamo ad un fenomeno ancora più imbarazzante. ‘Divetti’ televisivi che decidono prepotentemente di esordire in pellicole cinematografiche, ritenendo inopinatamente che la preparazione, il talento, l’Actor’s studio siano tutte fandonie. Così, la commedia passabilmente divertente Mi sei entrata nel cuore come un colpo di coltello diretta da una regista intelligente e capace come Cecilia Calvi, viene ridotta ad un cumulo di macerie da due nullità interpretative come Gianni Ippoliti e Gaia De Laurentiis. Il primo fa se stesso e vabbeh, non c’è nessuna maturazione artistica di cui stare a parlare, ma la seconda non si sa cosa faccia o cosa pensi mentre si agita e farnetica, ritenendo che quello significhi recitare. L’unica scena apprezzabile è quando la vediamo silenziosa e nuda nella vasca da bagno. Il resto non ha alcun senso così come non si riesce a capire come un genio della satira quale Stefano Disegni si sia prestato così per caso al ruolo dell’attore romanaccio. Un cameo è vero, ma il cinema è un misto di sostanza e forma e per una pellicola dove entrambi sono assenti (per non parlare delle pessime freddure) sarebbe stato meglio cercare degli attori veri come il povero Frederic Deban inerme, perché circondato da una massa informe di incapaci caratteristi.

Una vita non violenta {Sostituisci con chiocciola}

Yari Pagliacci – Ninetto Davoli – Jacqueline Lustig Sceneggiatura e Regia David Emmer Anno di produzione Italia 2000 Distribuzione LUCE Durata 100’

C’era una volta il neorealismo e c’era una volta Pier Paolo Pasolini. Sulle orme di entrambi si è messo David Emmer quando ha scritto questo film lirico e molto vero sulla vita difficile di un giovane squattrinato nella Roma di oggi. In più questo sforzo di rianimare un genere che in Italia è scomparso da tempo, trova un padrino d’eccezione per cui il tempo non sembra essere passato come Ninetto Davoli. Il protagonista di tanti capolavori, sembra, infatti, un folletto buono. Una forza positiva lasciata intatta dal corso delle cose, evocata per donare a questo film, uno spirito altrimenti difficile da trovare in se stesso. Il problema è che questa collezione di situazioni più o meno tragicomiche., tristi e al tempo stesso allegre, sono enfatizzate a tal punto da trasformare Una vita non violenta in uno scalcinato apologo con tante idee interessanti e nessuna capacità o talento visivo per esprimerle. La vita del protagonista diventa così una collezione di scene legate da un filo narrativo troppo esile per tenere desta l’attenzione dello spettatore e troppo significativo per essere abbandonato in balia di una trama tanto scontata. La povertà e l’emarginazione dei nostri giorni meritano ben altri osservatori – soprattutto – capaci di reinventare l’eredità neorealista, senza cercare di seguirne troppo da vicino i passi.

Marco Spagnoli

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