Training Day {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Antoine Fuqua con Denzel Washington,
Ethan Hawke
Atto d’accusa durissimo contro la
corruzione all’interno della polizia di Los Angeles,
Training Day racconta la storia del primo giorno di
lavoro di un poliziotto della narcotici in affiancamento al
suo capo: un nero antipatico dai metodi molto sbrigativi e
poco ortodossi. Una pellicola che sovverte la retorica
tipica dei polizieschi americani con un ottimo Denzel
Washington nei panni di un detective corrotto e
doppiogiochista e Ethan Hawke in quelli di un novizio pronto
a tutto (o quasi…) pur di diventare detective. Un film
volutamente sgradevole a tratti che segue dalla mattina
all’alba fino a tarda notte il filo di una giornata
particolare tra spacciatori di droga e piccoli delinquenti.
Training Day è decisamente una sorpresa da parte del
regista di talento di Bait e Costretti ad
uccidere.
Domani andrà meglio {Sostituisci con chiocciola}
Di Jeanne Labrune con Nathalie Baye, Jean
Pierre Darrousin, Isabelle Carrè
Domani andrà meglio…sì, quando ci
verrà risparmiato di assistere a pellicole così pretenziose
clonate sulla scorta del recente successo di alcuni leggeri
film francesi come I ragazzi del Marais, La cena dei
cretini e – soprattutto – Il gusto degli altri.
Una trama tutt’altro che brillante vedere coinvolti alcuni
personaggi nevrotici incagliati nell’incapacità di dare una
svolta alla propria esistenza. Un film lento e inconcludente
che nonostante la sua brevità (un’ora e mezza scarsa)
qualche battuta e – soprattutto – il fascino della Nathalie
Baye già apprezzata in Una relazione privata, fa
venire voglia di lasciare la sala dopo i primi venti minuti.
Una metafora qualunquista dell’esistenza schiacciata
dall’egoismo che si ravvede solo in un momento di altruismo:
fantascienza psicologica, verbosa e poco altro.
Magic Numbers
Di Nora Ephron con John Travolta, Lisa
Kudrow
Un famoso showman della Tv, che dà le
previsioni del tempo, si trova improvvisamente indebitato
fino al collo. La sua unica soluzione sarà conquistare
la valletta della lotteria per far estrarre i suoi numeri e
vincere. Ma le cose si complicano tremendamente...
Pretty princess {Sostituisci con chiocciola}
Di Garry Marshall con Julie Andrews, Anne
Hathaway, Hector Elizondo
Cenerentola 2001 è servita in un film in
cui un’adolescente qualsiasi, decisamente stupidina e
racchietta scopre di essere l’erede di un regno europeo che
assomiglia maledettamente al Liechtenstein anche se non ne
porta il nome. A parte Julie Andrews, carismatica come al
solito sotto il peso della corona della regina dello stato
non meglio identificato, il regista Garry Marshall dimostra
in toto la pochezza del suo stile nonostante i
miliardi incassati con Pretty Woman e Se scappi ti
sposo. Lento, lungo, poco brillante e scontato in tutto
e per tutto, Pretty Princess è una favoletta
adolescenziale destinata ad un pubblico inferiore ai
quindici anni e anche di bocca buona. Una noia mortale
mitigata solo da una bella colonna sonora.
Y tu mama tambien {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Alfonso Cuaròn con Maribel Verdù,
Gael Garcia Bernal, Diego Luna
Vincitore a Venezia del premio come
miglior sceneggiatura, Y tu mama tambien è la storia
di un’estate particolare e dell’amicizia di due ragazzi
inseparabili messi alla prova dalla passione per una cugina
acquisita che – improvvisamente – decide di seguire i due
adolescenti in vacanza. Quasi una fuga verso il mare
attraverso un Messico devastato socialmente che – presto –
si tramuterà in una perdita dell’innocenza dal punto di
vista erotico e un atto di accusa nei confronti della
corruzione del governo. Una trama d’amore e d’amicizia in
cui l’elemento prevalente è quella dell’ironia di un testo
in cui sentimenti e sensazioni vengono analizzati alla luce
di un freddo commento di una voce off. E dire che ci sono
poche parole per descrivere la sensualità selvaggia e
presuntuosa della sensualissima attrice spagnola Maribel
Verdù….
Il destino di un
cavaliere {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Brian Helgeland con Heath Ledger, Mark
Addy, Rufus Sewell
Nonostante il titolo vagamente
berlusconiano lasci immaginare un film di cappa e spada,
Il destino di un cavaliere in realtà è più orientato
verso le pellicole in cui la retorica sportiva è prevalente.
Nonostante non abbia la forza di essere una vera e propria
contaminazione tra passato storico e presente pieno di donne
e musica pop,. questo film ricorda vagamente Driven
in cui – al posto delle automobili – ci sono i tornei dei
cavalieri raccontati come dei Gran Premi fino ad arrivare
alla sfida finale nel "campionato del mondo" . Una pellicola
divertente, ma non troppo, decisamente lunghissima (quasi
due ore e venti) per una trama esile e scontata, in cui la
musica rock dei Queen è il motore per una tenzone agonistica
dai risultati prevedibili. Un film giovanilistico la cui
vera pecca è quella di non avere avuto coraggio di osare un
po’ di più…
The score {Sostituisci con chiocciola}
Di Frank Oz con Marlon Brando, Robert De
Niro, Edward Norton
Non lasciatevi ingannare dai nomi di
questi tre giganti della storia del cinema a mezzo servizio.
The score è uno dei film più noiosi e deludenti della
storia del cinema, basato su un’accozzaglia di pellicole già
viste che una pletora di sceneggiatori non sono riusciti a
ricucire in una sceneggiatura vagamente decente. Tutti al
loro minimo (incluso il regista Frank Oz, noto per In &
Out, e le voci del Muppet Show e di Yoda),
i protagonisti di questa pellicola fanno di tutto per
rendere interminabile la sua durata, inciampando un
cliché dopo l’altro. C’è il ladro che vuole smettere, il
vecchio amico marpione che lo convince al colpo della sua
vita, c’è il giovane apprendista di talento, ma un po’infido
e c’è soprattutto tanto cinema trasformato in un puzzle.
La recitazione del pachidermico Brando si limita a delle
mossette. De Niro è impenetrabile (come in Ronin…) e
Norton non è in grado di movimentare la situazione. Piange
il cuore, ma va visto a proprio rischio e pericolo…
Come cani e gatti {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Lawrence Gutermann con Jeff Goldblum,
Alexander Pollock
Divertente e tenero anche se al tempo
stesso vagamente diffamatorio nei confronti dei gatti,
perché sfrutta il luogo comune che i felini siano più
utilitaristi rispetto ai cani, questo film pur avendo molti
momenti decisamente geniali, soffre del fatto di appoggiarsi
eccessivamente sugli effetti speciali e su umorismo molto
scontato e non eccessivamente brillante. La partecipazione
di Jeff Goldblum si riduce a poco più di un cameo,
mentre il resto del cast "umano" è soltanto un semplice
contorno alla notevole presenza degli animali. L'aspetto più
originale e riuscito del film resta quello del complotto
felino per impadronirsi del mondo. Il diabolico Mr. Tinkles,
il gatto a capo di un'organizzazione per sconfiggere i cani,
è una figura tragicomica e grandiosa, con uno stile da vero
cattivo cinematografico. Un personaggio carismatico che
ricorda i vari gatti dei nemici bondiani della Spectre o -
più recentemente - il gatto del Dr.Evil nemico giurato di
Austin Powers. Peccato che i gatti siano tutti o quasi
animatronici. Come ebbe a dire il maestro Dario Argento
quando per scelse di avere centinaia di ratti veri, "nessuno
sa fare il topo, meglio del topo".
La pianista
Di Michael Haneke con Isabelle Huppert,
Annie Girardot, Benoît Magimel
Erika Kohut ha quarant'anni e insegna
pianoforte al Conservatorio di Vienna. Per sfuggire
all'influenza di sua madre, con la quale vive nel più
assoluto isolamento, frequenta in segreto i cinema porno e i
peep-show. La sua sessualità si limita a un voyeurismo
morboso e alle mutilazioni masochiste che infligge a se
stessa. Erika è al di fuori della vita, fino al giorno in
cui uno dei suoi allievi si mette in testa di sedurla…
Indiavolato {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
di Harold Ramis con Elizabeth Hurley,
Brendan Fraser
E’ una commedia semplice, semplice, ma
efficace questo remake del classico di Stanley Donen
Il mio amico il diavolo del 1967 con Dudley Moore
come protagonista. Stavolta, però, il diavolo ha le
sembianze (e che sembianze) di una seducente Elizabeth
Hurley che deve convincere il "nerd" Elliot Richards a
vendere la sua anima in cambio di sette desideri, con i
quali riuscire a conquistare il cuore di una bella collega
di lavoro. Anche se il canovaccio faustiano è ormai è
abusato, il talento comico del regista Harold Ramis, autore
di Ghostbusters e Terapia e pallottole, sembra
iniettare nuova linfa in una trama divertente, grazie ai
suoi protagonisti. Se la Hurley è brava nel raccontare un
diavolo tutto femminile, ricco di completini diversi e di
abiti aderenti o succinti, dall’altro lato anche Brendan
Fraser sfida ancora una volta la sua vena ironica, già messa
alla prova con George della Giungla, Dudley do Right
e in alcuni momenti della saga de La mummia. Il resto
è noto, anche se con un finale abbastanza imprevedibile in
cui viene coinvolta la Frances O’Connor, attualmente
presente sui nostri schermi anche con A.I.
Gocce d’acqua sulle
pietre roventi
Di François Ozon con Malik Zidi, Anna
Thompson
Germania anni Settanta: l’ingenuo e
giovane Franz si trasferisce a casa di Leopold un uomo
d’affari di successo, molto più anziano. Il gioco dei ruoli
e della manipolazione si fa sentire e presto i due uomini
vedranno solo le differenze che li separano. Le cose
cambiano quando le rispettive ex fidanzate si ripresentano
all’orizzonte. Una sceneggiatura di Fassbinder mai
realizzata.
Luna rossa
Di Antonio Capuano con Toni Servillo,
Licia Maglietta, Carlo Cecchi, Antonino Iuorio
Un giovane pentito si trova davanti al
giudice per raccontare la storia della famiglia mafiosa
Cammarano. Omocidi, incesti, fughe, disastri esistenziali,
gli antichi equilibri si disintegrano sotto il peso
dell'odio,fino alla totale autodistruzione.
A.I. {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Steven Spielberg con Haley Joe Osment,
Jude Law, Frances O’Connor
E’ la favola di Pinocchio trasposta nel
mondo di robot modernissimi ed anche l’allegoria amara e
tragica della diversità nella nostra modernità. Basato sul
racconto Supertoys last all summer long di Brian
Aldiss che Stanley Kubrick aveva trasformato in
sceneggiatura e che non aveva potuto portare sullo schermo
per colpa della sua scomparsa prematura, A.I. ha come
protagonisti Haley Joe Osment (già visto ne Il sesto
senso e Un sogno per domani) e Jude Law. David è
un robot bambino, il primo programmato per amare, che
adottato in prova viene scacciato. Con il cuore spezzato
parte alla ricerca di chi potrà trasformarlo in un bambino
vero tentando di sfuggire alla crudeltà degli esseri umani.
Una pellicola cupa e visionaria in cui Spielberg ha trovato
un intrigante punto di contaminazione tra la propria visione
cinematografica e quella di Kubrick.
Alla rivoluzione sulla
due cavalli {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di Maurizio Sciarra con Adriano Giannini,
Gwenaelle Simon, Andoni Garcia
Sogni di rivoluzione, amore e libertà
all’indomani della rivoluzione dei garofani in Portogallo
nel 1974 che ha visto la caduta del regime fascista. Uno
studente italiano a Parigi parte insieme al suo amico
portoghese alla volta di Lisbona per partecipare alla
rivoluzione. Con la loro due cavalli raccolgono a Bordeaux
un’ex fidanzata annoiata dal menage borghese con il
marito italiano. Il loro viaggio è una corsa verso la
libertà e l’illusione. Dal regista dello straordinario La
stanza dello scirocco Maurizio Sciarra, Alla
rivoluzione sulla due cavalli è una pellicola agrodolce
sulle illusioni della gioventù e sulla passione politica. Un
film divertente e leggero che – nonostante qualche
incertezza stilistica e alcune incongruenze – piace per il
suo essere un inno alla vita, all’amore e alla libertà.
Nonostante le ombre cupe che si allungano sulle esistenze di
tutti…
American Pie 2 {Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}{Sostituisci con chiocciola}
Di J.B. Rogers con Jason Biggs, Tara Reid,
Mena Suvari
Ad un anno dalla "prima volta" raccontata
nel film precedente i cinque protagonisti sono rimasti
ancora a quella notte alla fine del liceo. Quando arriva
l’estate, ecco risvegliarsi gli istinti…Più divertente e più
strutturato come film del suo predecessore, American Pie
2 è una pellicola molto gradevole fondata su quell’umorismo
adolescenziale che ha animato quelli che oggi sono
considerate delle pietre miliardi della storia del cinema
come American Graffiti, Animal House e I Nerds.
Meno greve del precedente e più studiato, American
Pie 2 ha un cast di attori che hanno dimostrato di
essere davvero in gamba (sono presenti in maniera separata
in film che vanno da Rollerball 2000 a Evolution)
in grado di formare un gruppo affiatato. Sicuramente non si
tratta di un capolavoro, ma è di certo uno dei film più
divertenti in circolazione e non è il caso di fare gli snob…
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