I film di febbraio (II parte)
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Lost in Space
William Hurt - Gary Oldman - Matt Le Blanc - Mimi Rogers
-Heather Graham Sceneggiatura Irwin Allen - Akiva Goldsman Regia Stephen
Hopkins Anno di produzione 1998 Distribuzione MEDUSA Durata 120
Con un bravo Gary
Oldman e un magnetico, ma non particolarmente impegnato William Hurt, Lost in space è
un film divertente e interessante. Forse, tra qualche tempo non ne rimarrà nessuna
traccia negli annali del cinema legato alla fantascienza, ma questo non è - poi - così
importante. Remake sul grande schermo di una serie televisiva quasi mai trasmessa
in Italia, Lost in space è una pellicola piena di ottimi effetti speciali che
soprattutto nel suo aspetto visivo è indiscutibilmente ottima ed
efficace. Purtroppo, nonostante un cast di attori bravi, anche se non al massimo delle
possibilità, Lost in space paga lo scotto di una sceneggiatura che
soprattutto nel secondo tempo, senza essere originale, non riesce a coinvolgere più di
tanto. E il film purtroppo è tutto qui. Citando qua e là altre famose
saghe siderali e fantascientifiche, la pellicola va avanti senza infamia e senza lode e
soprattutto senza una fine decisa. I nostri eroi, infatti, in attesa -
probabilmente - di un numero 2 continueranno a vagare per uno spazio pieno di sorprese
sconvolgenti. Emozioni che certo non ci vengono regalate da quel fastidiosissimo e
inespressivo Matt Le Blanc che dopo avere fatto un grande salto dallappartamento di Friends
fin nello spazio profondo, farebbe meglio a prepararsi di più, prima di lasciare
ancora il suolo terrestre per interpretare pellicole di qualsiasi genere.
Ideus Kinky (Hideous Kinky)
Kate Winslet Said Taghmaoui Bella Riza
Carrie Mullan Sceneggiatura Billy MacKinnon tratta dal romanzo di Esther Freud Regia
Gillies MacKinnon Anno di produzione Gran Bretagna 1998 Distribuzione MIKADO
Durata 98
Bellissima
questa Kate Winslet, leggermente più "pagnoccona" dai tempi in cui affondava
insieme a Dicaprio e al Titanic. Peccato che venga coinvolta in una storia anni
Settanta in cui - strangolata da una sceneggiatura superficiale - non possa esprimere più
di tanto le doti recitative che ci hanno fatto innamorare di lei nel film di James
Cameron. Ideus Kinky - titolo basato su un gioco di parole infantili - oltre a
regalarci una splendida fotografia del Marocco e il curato ritratto di unepoca come
gli anni Settanta dove molti occidentali avevano deciso di vivere nel paese africano, è
una pellicola vagamente latitante su molti punti. Se le piccole interpreti femminili che
hanno il ruolo delle figlie di questa donna alla ricerca della verità nella filosofia Sufi
sono brave e simpatiche, altrettanto non si può dire di Said Taghmaoui (Lodio),
attore che non riesce a comunicarci la profondità del dramma del suo personaggio. Mentre
Kate Winslet ci regala unimmagine di nudo parziale che vale tutto il film, non
altrettanto generoso è il regista Gillies Mac Kinnon (già autore del cupo Regeneration)
affetto da una stitichezza di idee, pericolosa se non letale per pellicole che vogliono
raccontare - soprattutto - i viaggi della mente.
Urban Legend
Jared Leto Alicia Witt Rebecca Gayheart
Robert Englund Sceneggiatura Silvio Horta Regia Jamie Blanks Anno
di produzione 1998 Distribuzione Columbia Tristar Durata 98
Era
destino che il solco tracciato da Scream venisse riempito da numerosi epigoni,
spesso non fortunati come il loro capostipite. Dopo So quello che hai fatto, il cui
sequel dovrebbe uscire in Italia intorno a giugno, ecco arrivare Urban Legend in
cui gli ingredienti sono sempre gli stessi. Argomenti adolescenziali (sesso, bevute
colossali, filarini universitari o post liceali), ragazzi e ragazze sempre belli (e
soprattutto belle protagoniste maggiorate), un clima patinato di mistero e il ruolo cameo
da annotare sul taccuino alla voce "cinema nel cinema": stavolta cè
Robert "Freddie Kruger" Englund e "lesorcizzata" Linda Blair.
Situazioni in cui tutti gli adolescenti vorrebbero potersi immedesimare, magari studiando
in quelle università linde e pinte, piene di ragazze fantastiche con cui tentare a tutti
i costi di fidanzarsi sia per la bellezza, sia per i fuoristrada su cui di solito -
girano. Purtroppo, ogni tanto, ci si mettono psicopatici e mostri a rovinare le cose.
Nonostante sia prevedibile, nonostante sin dalle prime scene possiamo snocciolare la rosa
di nomi tra cui individuare il cattivo, nonostante alcuni vistosi buchi nella
sceneggiatura, Urban Legend ha alcuni elementi interessanti. Una buona regia, belle
ambientazioni, unottima e chiara fotografia (più da videoclip che da film
dellorrore) e una storia intrigante a metà tra il classico dellhorror e sulle
moderne storie di serial killer stile Millennium e X files. La cosa
migliore di questo film è comunque avere incentrato lattenzione sulle leggende
metropolitane di cui il killer replica le storie più efferate nei suoi macabri
omicidi. Un argomento ormai dalla rilevanza antropologica consistente e che
data limportanza riesce a superare i confini geografici.
Nemicheamiche (Stempmom)
Julia Roberts - Susand Sarandon - Ed Harris Sceneggiatura
Gigi Levangie e Jessie Nelson & Steven Rogers & Karen Leigh Hopkins e Ron Bass
Regia Chris Columbus Distribuzione Columbia Tristar Anno di produzionea 1998
- Durata 124
Dramma agrodolce con due grandi attrici, Nemicheamiche racconta
del difficile rapporto tra unex moglie ammalata di cancro (Susan Sarandon) e la
nuova compagna (Julia Roberts) del marito (Ed Harris) che deve fare i conti con due
bambini pestiferi e che considerano la madre come una donna perfetta. Una storia calibrata
a perfezione per i gusti di un pubblico disposto a commuoversi con tutti gli ingredienti
giusti per iniziare a piangere al momento giusto.
Un film melenso che ha i toni della commedia solo quando il
regista di Mrs. Doubtfire Chris Columbus decide sia il momento di stemperare il
dramma. Una storia semplice, reale e commovente, ambientata nella ricca borghesia di New
York con una Julia Roberts più brava del solito e una Susan Sarandon ottima come sempre.
È vero: Nemicheamiche potrà sembrare una moderna "sceneggiata" del
Duemila americano, eppure i suoi colori perfetti, la sua regia omogenea e accattivante, lo
rende un film gradevolmente sincero. Per i temi trattati e per il modo in cui vengono
raccontati. Un fondo di civiltà nel rapporto tra le due donne che illumina la strada di
un futuro dove i rapporti familiari saranno sempre più complicati da stratificazioni
sociali diversissime. Nemicheamiche non segnerà certo la storia del cinema, ma
commuoverà un pubblico non del tutto smaliziato e disponibile a riflettere sui delicati
equilibri di una moderna famiglia "allargata".
Attacco al potere (The siege)
Denzel Washington - Annette Bening - Bruce Willis - Tony
Shaloub Sceneggiatura Lawrence Wright e Menno Meyjes & Edward Zwick Regia Edward
Zwick Anno di produzione 1998 Distribuzione Twentieth Century Fox Durata 115
E' un Kolossal
antiarabo in cui il Presidente degli Stati Uniti è costretto a porre New York sotto la
legge marziale per bloccare una cellula di terroristi palestinesi, Attacco al potere è un
film banale e pieno di citazioni di altre pellicole. Una sorta di riassunto di tipi e
situazioni già viste che lo rende noioso, poco credibile e soprattutto irritante per la
sua pretenziosità. Godzilla, Schindlers List, X files e perfino il cinema di Hong
Kong sono tutti mescolati insieme per ottenere un film dove i cattivi sono sempre cattivi
e i buoni sono sempre buoni e inascoltati. Pessima la recitazione di
unirriconoscibile Annette Bening, stucchevole Denzel Washington nel disperato
tentativo di donare una qualche dignità alla pellicola in questione, granitico e
sottotono un Bruce Willis che appare solo per motivi di cassetta. Insomma, una strampalata
e ampollosamente retorica pellicola basata su luoghi e pregiudizi comuni di cui vale la
pena ricordare solo le immagini di rastrellamento dei poveri giovani arabi nelle vie di
Brooklyn. Sebbene sia copiata dal capolavoro di Spielberg dedicato allOlocausto, ci
ammonisce a ricordare che il passato può sempre imprevedibilmente tornare anche sotto
altre bandiere.
Bug Story -megaminimondo (A bugs
life)
Film danimazione Sceneggiatura Andrew Stanton,
Donald McEnery & Bob Shaw Regia John Lasseter Anno di produzione USA
1998 - Walt Disney & PIXAR Distribuzione Buena Vista International Durata 95
Allegro
e spensierato, Bug Story è la risposta della Disney al successo della Dreamwoks, Z
la formica. Tecnicamente perfetto e assai più luminoso del suo rivale con Woody
Allen, Bug Story è un film che si inserisce perfettamente nel filone quasi
centenario della Walt Disney Pictures. Realizzato dallo stesso team di autori dietro al
successo di Toy Story , il film racconta la storia di un formicaio che per
emanciparsi dal tributo alle più forti e crudeli cavallette, manda la formica Flick -
pasticciona e ingenua - a cercare un gruppo di insetti che possa aiutarli
nellimpresa. Purtroppo, a causa di un equivoco, Flick torna dai suoi compagni non
con dei killer spietati, dei valorosi guerrieri, ma con degli insetti di un circo delle
pulci... Divertente e pieno di citazioni ironiche (imperdibili i titoli di coda...) Bug
Story rappresenta un ottimo e ulteriore passo nello sviluppo e nel perfezionamento del
cinema danimazione.
Amici & Vicini (Your friends & Neighbours)
Amy Brennan - Aaron Eckhart - Catherine Keener - Nastassja
Kinski - Jason Patric - Ben Stiller Sceneggiatura e Regia Neil Labute Anno di
produzione 1998 Distribuzione Warner Bros. Durata 99'
Bolsi e annoiati, tra un'eiaculazione precoce e un'altra,
tra pranzi conditi da storielle senza senso, con davanti lo spettro di una lontana copia
delle commedie di Woody Allen, si agitano i personaggi di un'umanità squallida e violenta
di una città qualsiasi degli Stati Uniti. Con un attore produttore come Jason Patric che
gode negli interminabili primi piani che gli vengono dedicati e che oltre ad
autocompiacersi della sua recitazione incomprensibilmente forzata, impone un ritmo a una
storia senza midollo, questo Amici & Vicini si dilunga nella più sgradevole
delle analisi. La sessualità maschile e femminile vista sul piano dei rapporti umani,
condita da debolezze, tradimenti e retorica da Talk show, con l'assenza totale di
un qualsiasi richiamo etico o semplicemente legato alla sensibilità.
Già autore dello sgradevole Nella società degli
uomini il regista Neil Labute è riuscito nell'intento di bissare lo spiacevole
successo del precedente lungometraggio, raccontandoci una storia estremamente squallida e
dai risvolti incomprensibili. Un mondo di frustrati, complessati, arroganti parolieri, che
sproloquiano su tutto senza dire nulla. Un film che lancia il messaggio che tutto fa
schifo e che solo la violenza sul piano del sesso è funzionale e appagante.
Una pellicola mediocre con attori costretti a raccontare
una storia piena di parole, frasi e situazioni sconnesse che sembra durare un'eternità.
Un film volutamente brutto dove l'estetica e l'etica borghese americane si autocelebrano
in una sorta di combustione di tutti i valori di stampo nichilista. Amici & Vicini è
un film irritante e sconclusionato, dove lo squallore morale, umano e civile regnano
sovrani in una società allo sbando che sa solo trattare argomenti da bar di infima
categoria.
Lassedio
David Thewlis - Thandie Newton - Claudio Santamaria Sceneggiatura
Bernardo Bertolucci & Clare People tratta da un romanzo di James Lasdun Regia Bernardo
Bertolucci Produzione Fiction Films & Navert Films in associazione con Mediaset
Anno di produzione Italia 1999 Distribuzione Medusa Durata 90
Intenso
ed emozionante, Lassedio è un film delicatissimo dove - essendo i dialoghi
ridotti al minimo - è la musica il grande filo conduttore, con due persone che si
incontrano e si amano, conoscendosi attraverso di essa. Ma Lassedio è anche
la storia di un enorme sacrificio damore in cui un elegante musicista inglese che
abita a Roma, in un palazzotto del centro, si innamora della sua colf africana. In cambio
del suo amore, lei gli chiede che lui faccia liberare il marito prigioniero per motivi
politici nel suo paese dorigine. Così, mentre i preziosi mobili di casa iniziano a
sparire misteriosamente, sullo sfondo affascinante di una Roma multietnica, nella giovane
nera nasce un sentimento strano per questo musicista che le dedica tante attenzioni. Con
un finale aperto alla decisione del singolo spettatore, Bertolucci ha voluto regalare a
tutti noi un piccolo film, intensissimo e assai diverso dalla sua produzione più recente.
Strutturalmente molto simile a Ultimo tango a Parigi, Lassedio è
unopera colta e delicata. Dai sentimenti intensissimi e seducenti, interpretato da
due ottimi attori come Tandie Newton (Jefferson in Paris) e David Thewlis (Sette
anni in Tibet), Lassedio è nato per la televisione ed è costato
"solo" tre miliardi. Un ulteriore dimostrazione che per fare i buoni film,
bastano solo delle ottime idee. Come quelle che Bertolucci è riuscito quasi sempre ad
avere durante la sua carriera.
Marco Spagnoli |