Cyberrussia (4)
Appunti quotidiani via web da
S.Pietroburgo
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San Pietroburgo, 22 giugno
1999 Mezzi di trasporto. I piedi intanto. Va sempre a finire allo stesso modo:
quando fai il turista in una grande città, sono sempre chilometri quelli che consumi
insieme alle scarpe. Inutile allora suggerire di
munirsi di scarpe da ginnastica: lo sapete già. In una città come questa, poi, dalle
larghezze così vaste e con un traffico tutto sommato accettabile, non è trascurabile
l'idea di portare con sé i roller, i pattini. Sono molti quelli che si muovono ai bordi
delle strade o sui larghi marciapiedi con i piedi sopra le quattro ruote in linea. Dopo un
buon allenamento, potrete magari aggiungervi al gruppo di virtuosi che si esibiscono la
sera di fronte all'Ermitage.
Attenzione, sia con i pattini o senza, ad attraversare le
strade. Qui corrono come dei pazzi e il rispetto per il pedone non esiste pare nemmeno da
parte della polizia: se vi centrano, sono cavoli vostri, mi hanno detto. Se siete sul
ciglio di una strada e dovete andare di là, non capiterà mai di vedere un'auto
rallentare, ma sentirete una strombazzata da infarto e l'acceleratore resterà premuto
uguale.
Autobus. Ce ne sono
di tre tipi: tram, filovie e normali. Il biglietto costa 2 o 3 rubli (un rublo vale 80
lire circa) e si compera a bordo. Sono sempre affollati e sembra un miracolo riescano ad
andare avanti, ridotti come sono. Dallo stato degli autobus si può capire quali siani i
problemi di questo paese, difficoltà per la manutenzione, i pezzi di ricambio
introvabili, ogni autobus ha un colore diverso o addirittura più colori diversi.
Nonostante ciò, sono economici, frequenti e puntuali.
Metropolitana. E', come sempre, il mezzo più comodo, più
utilizzato e più veloce. Non ci sono biglietti ma gettoni, da infilare in una fessura che
fa scattare la balaustra. Si scende molto prima di arrivarci, parecchie decine di metri.
Ci sono scale mobili infinite che salgono e scendono. La maggior parte delle fermate sono
un lungo corridoio con delle porte ai lati. Qunado il metro si ferma le porte si aprono in
corrispondenza di quelle del corridoio. Dentro le carrozze, la metropolitana di San
Pietroburgo è uguale a tutte le altre, con quella luce che rende tutte le facce un po'
tristi (o sono le facce a esserlo davvero?), ma con una sorprendente densità di lettori
di libri mai vista in altre città, anche tra gli utenti maschili.
Taxi. Ce ne sono molti e costano poco. Li si può fermare
per strada, come si vede nei film. Salvo poi che vi capiti quello che è successo a noi
ieri, sorpresi da un temporale violento, fatto cenno al taxi che passava di là di
accostare, il tempo di spiegargli dove dovevamo andare, il tempo per lui di capire che non
era poi così lontano e di dirci niet e lasciarci lì, sotto il diluvio. Non conosco
nessuna parolaccia in russo, ma il fuck you che ho fatto risuonare dentro il suo abitacolo
spero lo abbia capito.
C'è poi la possibilità di fermare una qualunque macchina
e farsi portare a destinazione contrattando sul prezzo, ma in questo caso, dicono, meglio
essere un po' padroni della lingua. Una delle sventure più frequenti è quella delle forature. Data
l'usura dei pneumatici, può capitarvi di restare bloccati nel mezzo del ponte
Dvortsvovyy, come al malcapitato con la macchina grigia che vedete nella foto. La
passeggera che stava dietro ha dimostrato una formidabile impassibilità, suggerita forse
dal fatto che scendere sia da una parte che dall'altra significava rischiare la vita.
Alla fine, usurate non soltanto le gomme, le auto russe
diventano spesso dei monumenti di ferraglia che potrete incontrare lungo le vie.
Barca. E' il mezzo di trasporto più affascinante e, visto
il numero di canali di San Pietroburgo, oltre a fare il classico giro turistico, ci si
può anche farsi portare quasi sotto casa. Ovviamente qui la tariffa è più cara delle
altre.
Roberto
Ferrucci
Taccuino # 1
(19/06/1999)
Taccuino # 2 (20/06/1999)
Taccuino # 3 (21/06/1999) |