Tutta Vicenza, miniatura per miniatura
Chi frequentava
casa Cappelletti ricorda la grande raccolta di stampe, volumi e tavole, dal '500 al '900.
Quelle che tentò di inventariare un archivista su commissione dell'Accademia Olimpica.
Migliaia di pezzi che raccontano la storia della città. E che valgono più di un miliardo
Ma cosa c'è di tanto importante in questa
misteriosa "raccolta vicentina"? Chi ha frequentato casa Cappelletti negli anni
'70-80 (ed erano parecchi, visto che ai ricevimenti dell'avvocato c'era tutta la Vicenza
che conta o contava) probabilmente ricorda la grande quantità di libri antichi, edizioni
preziose, incunaboli (i primi libri stampati nel XV secolo), oltre a stampe e tavole del
'3-400. Ma in attesa della catalogazione definitiva, che il nipote di Cappelletti Giuseppe
Stimamiglio prevede di finire per il prossimo settembre, l'ultimo ricordo è forse quello
di Antonio Ranzolin. Incaricato dall'Accademia Olimpica di inventariare l'intera
collezione libraria, quando ancora pensavano che quella donazione verbale diventasse
effettiva.
"Non era un inventario - spiega
Ranzolin - ma un riordino topografico, insomma per grandi categorie. Ma non sono riuscito
a concluderlo, anche perché l'avvocato poi si ammalò". E cos'era questa
"raccolta vicentina"? "Cos'era? Tanta roba. E molto varia, anche come
valore. Cappelletti raccoglieva di tutto, oggetti preziosi ma anche più banali. Comunque
c'erano "cinquecentine" vicentine, quasi tutte le edizioni del Trissino,
sette-otto incunaboli del '500. E poi stampe dal 1500 in poi, quello che ora è in
catalogo in 'Vicenza bellissima', per capirci".
Quanti pezzi? Difficile dirlo. Ranzolin
azzarda un "diecimila". Anche se non tutti, probabilmente, erano parte della
"raccolta vicentina". Così come non è semplice dare un valore a quei volumi
antichi. "Ma credo si vada oltre il miliardo" dice l'archivista. Una
mini-Bertoliana, insomma. Che potrebbe ancora restare a Vicenza. Come la raccolta di
dipinti di Ubaldo Oppi, pittore del '900 del cosiddetto "gruppo dei sei" di
Parigi dove c'erano nomi tipo Picasso e Modigliani. Stimamiglio però è secco:
"Quella è inalienabile". Magari una mostra... "Beh, se si tratta di
esporli è un'altra cosa. Mi farebbe anche piacere".
a.m.
Si veda su questo numero: Alla ricerca della collezione perduta |