Luciana Savignano e l'Aterballetto in un trittico coreografico
di grande suggestione
Luciana
Savignano e Aterballetto realtà stabile di balletto
italiana eccezione fatta per gli enti lirici, hanno fatto
il tutto esaurito giovedì 27 marzo al palazzetto dello
sport di Vicenza, nell'ambito delle manifestazioni di Vicenza
Danza, e mandato
letteralmente in visibilio il pubblico presente che li ha
applauditi per un quarto dora.
La Savignano si è riproposta come interprete
indimenticabile della celeberrimo Bolero versione Maurice Bejart mentre
lAter ha proposto Scrutiny di David Parson e Circus
del giovane emergente Orazio Caiti.
Un trittico corografico di grande suggestione dissimile
per dinamiche espressive e tecniche.
Scrutiny creata da Parson
nell87, recentemente acquistata dall Ater, è
incentrato sulla tematica esistenziale dei pregiudizi del
comportamento umano. Le braccia dei danzatori, vere e
proprie frustate di energia, sono proiettato in uno
spazio scenico continuamente ridimensionato dai cambi
direzionali. Una scena mutante, fitta di un intrico di
percorsi invisibili che i ballerini scoprono,
incrociandosi, allacciandosi in richiami tesi e vitali.
Circus primo lavoro di Caiti per lAter è una
coreografia sovraccarica di immagini che si susseguono
con una velocità incoerente che travolge. Una musica
lontana, quella di Mozart, disturbata dal linguaggio
della quotidianità : il rumore, dai ritmi del rap e del
rock.
Una sorta di inquinamento sonoro e visivo che possiede
lanima del danzatore creando un circo gestuale
sospeso tra larcaismo del classico estetizzato e
lestremizzazione di movenze da cyborg. Corpi
elettrici scossi continuamente da una melodia informe,
che paralizza il movimento o lo esaspera.
Bolero chiude la serata, la
Savignano che interpreta il ruolo della melodia è
tornata sul suo tavolo circondata da venti ballerini e
non ha deluso le aspettative.
Bejart dice della musica di Ravel "una melodia che
si avvolge su stessa contorcendosi sino ad inghiottire
l intero spazio sonoro e se stessa". Su quel
tavolo effettivamente si consuma un sacrificio, è quel
tavolo laltare sul quale la
danzatrice,scarnificando progressivamente con la musica,
offre la nudità dellanima che sorge mentre la
fisicità dilegua.
R.P.
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